4 - Cinque punti

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6 Ottobre 2012

Camminano fianco a fianco, a passo svelto verso il quartiere commerciale. Kei si è rifiutato anche solo di avvicinarsi alla moto.

«Ma è chibi-chan!» esclama Kuroo, indicando un manifesto attaccato a una vetrina. E' una foto di Hinata preso di spalle, all'apice dell'elevazione, subito prima di schiacciare. Un'idea di Yachi per la raccolta fondi trasferte del Karasuno. «Quando salta fa paura. Salta più di te?»

«No!» risponde Kei piccato. Che la differenza è di un solo centimetro, non lo dice.

Kuroo sorride. E' divertito, rilassato, sembra che niente al mondo possa toccarlo in profondità. Kei pagherebbe per sapere cosa gli passa per la testa. Pensa che debba essere rilassante vivere così, guardando alle cose senza sovrastrutture e senza neanche debolezze. Lanciandosi senza paura del vuoto.

«Entriamo qui» dice Kei, fermandosi davanti all'ingresso di una specie di caffetteria e aprendo la porta. E' il tipo di posto un po' fuori mano, di cui probabilmente il resto della squadra ignora l'esistenza. Yama lo conosce bene, a dire il vero, ma non ci viene mai da solo. E' il posto preferito di Kei.

«E' carino» commenta Kuroo. «Ti si addice.»

«E' un posto a caso» mente Kei, mentre si siede al suo solito tavolo, nell'angolo. «Dove è improbabile che incontriamo qualcuno che conosci.»

«Sarebbe un così gran problema?»

«Fanculo.»

«E' un sì?»

Per tutta risposta, Kei mette su le cuffie e sposta il viso di lato. Kuroo sorride di più, scorrendo col dito la lista del menù. Ordinano in fretta.

«Senti un po', Nekoma, non vorrai tornare indietro fino a Tokyo stasera?» chiede Kei, abbassando le cuffie intorno al collo.

«Non lo so ancora.»

«Sei più scemo di quanto pensassi.»

«Vuoi invitarmi da te? La tua stanza è enorme.»

«Crepa!»

La cameriera, che arriva in quel momento, sobbalza con il vassoio in mano. Kuroo ride.

«Non voglio infastidirti per davvero, Tsukk..ishima. Ho la moto apposta per tornare quando voglio.»

Kei alza le spalle, fingendo che non gliene importi. «Vedi di non schiantarti. Tokyo è troppo lontana per un funerale.»

«Significa che sei preoccupato per me?»

«Significa che guidare una moto otto ore nello stesso giorno è troppo stupido anche per la tua testa da carciofo.»

«Ho diciott'anni, ho il diritto di essere stupido.»

«Diciassette. Ancora per qualche settimana.»

Kuroo solleva lo sguardo dalla tazza. «Sono colpito» dice. E sembra lo sia veramente.

«Non ti esaltare. La tua data di nascita era su Monthly Volleyball e io ho un'ottima memoria. Scorso maggio: "Giovani promesse: I nuovi capitani" »

«E ti ricordi quella di Sawamura?»

«Impossibile dimenticarla: 31 dicembre.»

«E Bokuto?»

«20 settembre, me l'ha ripetuta settecento volte.»

E' proprio una cosa da lui. «Oikawa?»

Kei sospira. «Qualcosa verso fine luglio.»

Tsuki No Hikary (#KuroTsuki)Onde histórias criam vida. Descubra agora