Capitolo 42

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Non sapeva bene come descrivere le sensazioni che quella voce aveva scatenato all'interno della sua mente. Un misto di confusione e gioia lo avevano colpito a primo impatto, ma nel secondo dopo una serie di domande e paura lo avevano investito.

Guardò bene quell'uomo sfilarsi il mantello e il tessuto nero che gli copriva metà volto, mostrandogli bene chi fosse. L'espressione rigida, i capelli corti e scuri e quella devozione che probabilmente solo in poche persone aveva visto rivolta nei suoi confronti appartenevano unicamente al camaleonte della Esmavrso, alla spia, a Jung Hoseok.

«Sono felice di vederti sano e salvo Capitano.»

Le labbra spalancate da parte di Jungkook rendevano chiaro quanto fosse sorpreso da quella visita, o come si poteva notare, il pirata era in una chiara missione di spionaggio all'interno delle mura dei loro nemici, mimetizzandosi in qualcuno che con molte probabilità il re del regno conosceva.

Lo afferrò improvvisamente per le spalle e lo sbatté facendolo leggermente dondolare con uno sguardo furioso all'interno degli occhi. «Che diavolo ci fai tu qui?!» si guardò intorno in cerca di qualche guardia, ma in mezzo a quei corridoi bui non sembrava esserci anima viva. La musica poteva udirsi fin da lì, dalla grande sala dove era stato organizzato il banchetto, motivo per il quale la maggior parte delle guardie doveva essere impegnata a sorvegliare marinai ubriachi tornati sulla terra ferma dopo un lungo viaggio.

Era una fortuna sì, ma Jungkook aveva imparato che all'interno di quella mura non bisognava mai prendere nulla alla leggera.

«Non è ovvia la risposta?» alzò un sopracciglio Hoseok notando quanto agitato fosse il suo capitano.

«Non è questo il momento di chiacchierare. Prima dobbiamo nasconderci, se solo dovessero vederci insieme finiresti nei casini anche tu!» e senza attendere alcun tipo di risposta riprese la sua camminata, un po' più svelta perché sapeva quale fosse la sua meta, ma comunque con prudenza, attento a non farsi beccare da nessuna guardia.

Non appena le porte della grande e buia biblioteca si aprirono l'odore acre dalla polvere punzecchiò le loro narici. Jungkook si chiuse la porta alle spalle con sicurezza, conscio che quei corridoi appartenessero a Taehyung e che nessun'altro se non l'omega o il medico beta potessero entrarci.

Le alte e grandi vetrate riflettevano il candore della luna sul pavimento, creando su di esso le ombre delle inferiate che formavano forme astratte e appuntite.

Bloccò la porta e poi si inoltrò all'interno della stanza solo per poter raggiungere la grande scrivania di legno lucido per appoggiarsi ad essa e tirare un lungo sospiro, finalmente libero di parlare.

Tornò con lo sguardo rivolto verso Hoseok, rimasto in silenzio ad osservarlo tutto il tempo, come suo solito, e riprese parola.

«Come sei riuscito a infiltrarti tra quei pirati?» domandò.

«E' qualcosa a cui e Namjoon abbiamo lavorato da quando sei stato rapito. Siamo rimasti ai confini della capitale, spostandoci di tanto in tanto per sicurezza, così da non lasciare troppe tracce della nostra presenza. Nessuno ha mai continuato la ricerca della ciurma, quindi abbiamo presupposto che aver catturato il capitano li abbia distratti dal resto di noi pirati.» parlò con tono di voce chiaro, spostando lo sguardo da una parte all'altra di quella biblioteca. Il moro non ne aveva mia visto una così grande.

«Sì, in effetti c'è stato parecchio scompiglio in quei giorni.»

«Si è vociferato anche di un esecuzione pubblica.» a quella frase tornò a guardare il suo capitano negli occhi. Al contrario Jungkook distolse lo sguardo, annuendo comunque a quella affermazione. Sicuramente, se le voci erano arrivate ai suoi uomini, dovevano essere arrivate anche a qualcun altro. Sarebbe diventato lo zimbello dei pirati: dal grande ricercatore di tesori ad essere catturato dall'esercito del pacifico regno di Daeson e non solo, umiliato anche pubblicamente.

The Omega's Crown|ᴋᴏᴏᴋᴛᴀᴇNơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ