Capitolo 3

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Le palpebre tremavano contro la voglia di aprirsi mentre attorno a lui degli strani rumori lo portarono a risvegliare i sensi e a costringersi a sollevare il capo dalla paglia impolverata che giaceva per terra e sulla quale passava il resto delle sue giornate imprigionato come un animale dietro le sbarre delle prigioni di quel veliero pirata.

Con ancora gli occhi stanchi, che a stento riuscivano a rimanere aperti, riuscì a vedere in modo sfocato dei movimenti da dietro le sbarre e delle voci apparentemente lontane e ovattate che grugnivano e imprecavano. Persino quando il tintinnio delle chiavi che aprivano la sua cella si fece chiaro nelle sue orecchie tutto continuò ad essere lontano dalla realtà, come se stesse vivendo un sogno. O almeno era quello che sperava fino a quando, per l'ennesima volta, uno schizzo d'acqua violenta gli colpì il volto facendolo rinsavire improvvisamente.

Si mise seduto poggiando le mani sulla paglia dietro di sé e guardò con orrore una faccia familiare e dei capelli rossicci guardarlo dall'alto con aria indifferente. «Sveglia.» disse quasi a farsi beffa dell'omega una volta che fu rinsavito dal suo stato di sonno profondo, prima di uscire nuovamente dalla cella e richiuderla a chiave. Gli lanciò solo un'altra occhiata e sembrò meditare se parlare nuovamente o meno, scuotendo poi la testa negativamente e rivolgendogli un ultimo sguardo indifferente prima che «Vi è stato concesso di parlare un'ultima volta.»

Gli occhi scuri di Taehyung vagarono velocemente nella cella di fronte la sua, individuando la figura familiare del capitano Yun, prima che tornasse a guardare il moro confuso. Si alzò di scatto e raggiunse le sbarre alle quali si aggrappò subito dopo sentendo un forte giramento di testa. «Ehi!» lo richiamò a gran foce ignorando la vista farsi scura davanti ai suoi occhi.

Il moro bloccò l'ennesimo passo che l'avrebbe condotto all'uscita delle celle e si girò a guardare il principe omega dai lucidi capelli color oro, adesso mal ridotto: la camicia inizialmente bianca ed intatta adesso era sporca e strappata in vari punti; il volto sembrava sporco di fuliggine ed i capelli secchi e leggermente umidi per l'acqua versatagli addosso proprio qualche minuto fa.

«Cosa vuoi dire con ultima volta?» chiese moderando il tono dopo aver ottenuto l'attenzione del pirata, il quale vagò lo sguardo verso le pareti come se stesse pensando se parlare o meno. Quel giorno doveva essere loquace o semplicemente Taehyung doveva star avendo un po' di fortuna perché aprì per la terza volta bocca. «Intendo dire che è arrivato il momento per te lasciare questa nave.» disse per poi lasciare la stanza con un Taehyung ancora più confuso.

Sbattè le palpebre più volte ripetendo nella testa quelle parole, come se così facendo potesse trovarvi un vero significato dietro di esse, venendo però interrotto dall'ennesimo verso di dolore del capitano Yun, poggiato contro la parete sinistra della sula cella.

Si abbassò sulle ginocchia per avere una visuale migliore dell'uomo e lo richiamò con voce tremante. Era in pessime condizioni, nonostante si fosse persino inginocchiato di fronte al capitano di quel veliero offendo il suo aiuto per salvarlo. «C-cosa sta succedendo, io—» era chiuso da ormai tre giorni all'interno di quella cella ed era riuscito a distinguere il giorno dalla notte e a contare quante albe fossero passate da allora solo grazie alla costante visita che ogni giorno, ogni pirata diverso, gli faceva al mattino per portargli uno stozzo di pane e dell'acqua. Non che Taehyung le avesse mai toccate comunque... la paura che il cibo potesse essere avvelenato era molto più grande della fame che, a momenti, quasi lo faceva impazzire dal dolore.

«Per favore parlatemi.» supplicò con tutto sé stesso – sentendosi anche in colpa per il suo essere egoista e non preoccuparsi per primo delle condizioni del vecchio alfa – sperando di ricevere delle risposte. Stare chiuso lì e il non sapere cosa stesse succedendo sopra la sua testa lo mandava in panico; da sempre abituato ad avere il controllo delle situazioni, tutto quello lo mandava in uno stato d'ansia che cercava con tutto sé stesso di nascondere ai pirati.

The Omega's Crown|ᴋᴏᴏᴋᴛᴀᴇWhere stories live. Discover now