Capitolo 9

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Quando aveva posto quella domanda al capitano della Esmavros non avrebbe mai immaginato di ricevere una risposta simile. Era imbarazzante, oltre che umiliante, fare ciò che gli aveva detto.

«Potrai aiutare nelle pulizie. Ogni componente di questa nave ha passato quella fase, fino a quando delle nuove reclute non si sono unite a noi ed hanno preso il loro posto.» il suo sguardo era stato serio dall'inizio alla fine, segno che non lo stesse prendendo in giro e che realmente pensava ciò che aveva detto. E Taehyung aveva dovuto ingoiare quel fiume di parole che avrebbe tanto voluto riversargli addosso e con un semplice sopracciglio alzato – che alludeva a quanto fuori dal comune fosse quella richiesta – e un grande sospiro, aveva annuito e se n'era andato.

Insomma... Taehyung non aveva mai fatto parte di un vero equipaggio e né tanto meno avrebbe voluto essere trattato come tale da dei pirati che seguivano la via della violenza e dell'illegalità per vivere, ma sapeva che se voleva mantenere calme le acque tra lui e i componenti della Esmavros avrebbe dovuto sopportare.

Inspira ed espira. Gli suggeriva la sua coscienza ogni qual volta, sollevando il busto – poggiato con le ginocchia al pavimento – buttava la spugna nell'acqua sporca nel piccolo secchio, per poi tirarla fuori, cercando di nascondere un'espressione di disgusto, e strizzarla nella mano per tornare a pulire il pavimento del ponte del castello di prora.

«Resisti Taehyung.» si disse tra sé e sé, conscio degli innumerevoli sguardi che gli alfa gli stavano rivolgendo da ogni dove, muovendo il braccio con ancora più forza immaginando che sotto quella spugna ci fosse il sorrisino arrogante del capitano, che tanto avrebbe voluto toglierli dal volto.

«Un re deve essere capace di affrontare queste difficoltà.» continuò soffermandosi su un punto particolarmente sporco del pavimento, aumentando la velocità del suo braccio mentre delle goccioline di sudore caddero al suolo, segno del sole cocente sulla sua testa e dello sforzo che stava facendo.

Quando sentì i muscoli del braccio andare a fuoco lanciò la spugna all'aria e lasciò che il suo fondoschiena toccasse terra, rivolgendo lo sguardo al cielo fin troppo chiaro e soleggiato. Le labbra socchiuse e le spalle che si alzavano ed abbassavano velocemente erano il segno di quanto fosse senza fiato.

«Non posso farlo.» disse lagnoso subito dopo contrastando con il suo monologo di incoraggiamento di qualche minuto prima. Stava trattenendo con tutto sé stesso la voglia di alzarsi da terra e dirigersi nella stanza del capitano per urlare ai quattro venti quanto tutto quello non fosse giusto! Era stato rapito, era stato venduto in un bordello per delle sacche di denaro, aveva rischiato la vita per poter fuggire e tornare – forse un po' stupidamente, ma sapeva non avrebbe potuto fare altrimenti – sulla nave dei suoi rapitori, per essere di fatto costretto ad allearsi con loro per tener salva la vita del capitano e la sua stessa, ed adesso avrebbe dovuto anche fare le pulizie come se fosse una recluta di quella dannata nave pirata! No, non lo avrebbe accettato per—

«Lavora omega! Qui non si batte la fiacca!» alcuni borbottii lo distrassero dalla rabbia repressa che stava sempre più accumulando e mandando giù per non finire con lo sbottare e afferrare una delle lame – che proprio uno di quei pirati che rideva di lui stava pulendo – per infilzarla con precisione nella carotide!

La sua pazienza stava raggiungendo il limite massimo, ma ancora una volta la consapevolezza di essere in evidente difetto – anche le sue tecniche da spadaccino non sarebbero bastate contro una cinquantina di pirati alfa – lo fece tacere e, sotto sguardo divertito di tutti i presenti, rimettere le ginocchia per terra pronto ad afferrare nuovamente la pezza e continuare il suo dannato lavoro.

Come un angelo però, l'unica persona che gli aveva mostrato un minimo di rispetto su quella nave lo richiamò dal ponte di coperta con un «Vostra Altezza!». Il cuoco era il solo a chiamarlo con quel titolo, come se ancora gli appartenesse e lo rispettasse davvero.

The Omega's Crown|ᴋᴏᴏᴋᴛᴀᴇWhere stories live. Discover now