Capitolo 17

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Perdonatemi per il ritardo
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Il lieve oscillare del veliero sulla superfice marina faceva traballare le luci dei candelabri all'interno di una stanza dove, nonostante ormai l'ora tarda della notte e il silenzio dovuto alla ciurma addormentata nei propri alloggi, si trovavano tre figure. La più imponente tra di esse, con il capo chino ed in mano una piuma bagnata nell'inchiostro, aveva appena tirato un sospiro di sollievo e chiuso gli occhi per aver finalmente terminato la lista di uomini che dall'indomani in poi sarebbero scesi con lui sulla terra ferma.

«Questo è quanto.» affermò allungando il braccio verso il vicecapitano, porgendogli la serie di fogli ormai con l'inchiostro asciutto e che subito vennero letti velocemente da quest'ultimo a finché potesse rendersi conto di quante persone – e chi – avrebbero continuato a viaggiare con lui sul veliero.

«Ho fatto in modo che Chanwook e Gujae stiano separati, c'è meno possibilità che si ribellino o facciano cazzate in questo modo.» spiegò brevemente la sua strategia lanciando poi un'occhiata ad Hoseok, che con la sua solita posizione eretta non batté ciglio alle parole che il capitano gli rivolse subito dopo «Voglio che tu invece faccia una cosa per me.» come se volesse comunicargli con quel color pece di non fare domande e che gli avrebbe spiegato tutto in privato.

Il vicecapitano osservò incuriosito quello scambio di sguardi ma non disse nulla e semplicemente scosse la testa per riordinare i pensieri prima di sbattere sulla scrivania del capitano quei fogli con aria stizzita. «Perché c'è anche il nome del principe su questa lista?» domandò ricercando in quegli occhi una domanda plausibile che potesse giustificare la presenza di quel nome.

Con un sospiro e un piccolo cenno Jungkook indicò ad Hoseok di uscire dalla stanza e solo dopo che si chiuse la porta alle spalle si alzò dalla sedia, rilassando le spalle e prendendo a camminare per la stanza. «Che razza di domanda...» mugugnò tra sé e sé, con voce piuttosto udibile dal vicecapitano che seguì i suoi movimenti per la cabina così da cercare di farlo ragionare.

«Jungkook sono già passati due giorni da quando è iniziato il suo calore... Jimin non dorme nemmeno per badare che qualcuno non entri e—» prese a parlare ma il corvino lo bloccò ancor prima che potesse terminare la frase.

«Per questo non posso lasciarlo qui.» affermò con tono di voce duro ma al contrario di ciò che era sempre avvenuto – la completa fiducia di Namjoon nei suoi confronti e nelle sue decisioni –, vide nel volto del vice una punta di sarcasmo e delusione.

«E credi che con te possa essere al sicuro? Ti ricordo che se tutti là fuori vogliono mettergli un cappio al collo è solo per colpa tua!» gli puntò un dito sul petto, spintonandolo leggermente e avvicinandosi con il volto al suo per essere più minaccioso «Hai promesso loro che ti saresti preoccupato personalmente di lui, e inoltre ti ricordo che è ancora in calore! Che mi dici di questo?»

«Non ho intenzione di metterlo ancora una volta in pericolo, ho ammesso di aver preso la decisione sbagliata Namjoon. Ma per poterlo davvero proteggerlo devo portarlo con me, devo far sì che sia costantemente sotto il mio sguardo.» non era arrabbiato per come il suo amico e vicecapitano gli stesse parlando, sapeva quanto tenesse a cuore qualsiasi omega – tutto era dovuto al suo passato in cui, fin da piccolo, aveva dovuto proteggere sua madre, un omega, da un padre violento –, ma al tempo stesso cercò di trasmettergli la convinzione e la fiducia di cui necessitava.

«E con il calore che hai intenzione di fare? Domani getteremo l'ancora e tutto sono in trepida attesa di sapere cosa il capitano ha in serbo per l'omega.»

«Aspetteranno...» a quella parola il vicecapitano ridacchiò.

«E tu davvero credi che lo faranno? Non sai quanto ancora potrebbe perdurare e—» provò a ribattere ancora nella vana speranza che lasciasse il principe sul veliero. Con Jimin in suo soccorso aveva una possibilità di riprendersi al meglio.

The Omega's Crown|ᴋᴏᴏᴋᴛᴀᴇWhere stories live. Discover now