Capitolo 16

2.3K 243 37
                                    

Con gli occhi puntati verso il soffitto, Taehyung guardava il nulla. Riusciva solo a ricordare gli ultimi eventi in cui – sorprendendo persino sé stesso – si era lamentato per essere lasciato da Jimin per rimanere con l'alfa. L'omega castano l'aveva preso per le ascelle e lo aveva portato via da quella stanza senza però dimenticarsi di lanciare delle occhiatacce al capitano ed al resto dei pirati che avevano assistito a quella patetica scena del principe con le guance rosse e i gemiti che fuoriuscivano dalla sua bocca ogni qual volta qualche odore da alfa passava sotto il suo naso.

Adesso, chiuso nella sua stanza, la situazione non era poi così cambiata ma in compenso era più attenuata. Gli odori erano bloccati dai muri in legno scuro e la piccola finestrella a forma di cerchio permetteva a qualsiasi odore di poter uscire dalla stanza.

Sbuffò e si girò nel letto stringendo poi gli occhi per l'orribile sensazione di calore e sudore al tempo stesso e quell'inadeguata umidità tra le sue natiche che...al sol pensarci si sentiva così sporco! Come aveva letto nei suoi libri a palazzo il suo corpo richiedeva la presenza di un alfa che lo stringesse tra le sue braccia e facesse cose che Taehyung non riusciva nemmeno ad immaginare realmente. Sentiva il bisogno fisico di qualcosa, ma non riusciva a capire cosa...

Grugnì sfregando le gambe per placare quella fonte di calore tra le sue gambe e finì con il mordere il cuscino quando, sorprendentemente, sentì una strana sensazione piacevole che gli faceva venire voglia di continuare ma al tempo stesso fermarsi, perché ignoto e perché aveva paura che la sua mente avesse potuto perdere ancora il lume della ragione.

Deglutì a vuoto per poi girarsi nuovamente e tornare con la pancia in su per guardare il soffitto. Jimin lo aveva lasciato in stanza per tornare in quella che condivideva con Namjoon – proprio accanto alla sua – per cercare Taehyung nona aveva capito bene cosa. Sapeva solo che più passavano i minuti più sentiva quel calore diventare escandescente ed a volte la voglia di uscire da quella stanza per tornare in superfice là dove il ponte di coperta era gremito di alfa, gli faceva venire piccoli spasmi che cercava di controllare al meglio.

Al contrario del suo corpo però, la sua testa riusciva solo a farsi venire in mente un volto e un nome. Aveva visto quegli occhi color della notte dispiaciuti dopo che aveva scaricato tutta la sua frustrazione cercando di colpirlo con dei pungi che però, fin dall'inizio, non aveva la vera intenzione di scagliare.

Non ricordava bene cosa fosse successo nel frangente in cui la ciurma l'aveva legato all'albero maestro fino a quando non aveva ripreso conoscenza tra le braccia di Jungkook. Sapeva solo che era stanco – anche se stanco era un eufemismo – di quella situazione, del carattere così altalenante del pirata! Prima lo metteva con le sue stesse mani nei guai, poi correva in suo soccorso ogni volta! Lo aveva fatto all'inizio con la ciurma, poi con Jisoo, e poi ancora con quel voto...

Era stanco d'essere trattato come un vecchio oggetto ormai consumato e che può essere solo gettato, ma che per affetto del padrone, quest'ultimo finisce sempre con il ripescarlo dal cestino. Era esattamente così che si sentiva: una bambola di pezza. Una bambola di pezza con un cuore e dei sentimenti che aveva provato ad accettare suo malgrado ma che avevano finito solo con il renderlo più debole di quanto già non fosse. E come se tutto ciò che stava vivendo da ormai settimane non fosse abbastanza, persino il suo primo calore doveva entrare in scena e rovinare i suoi piani di fuga che avrebbe presto o tardi realizzando con il capitano Yun.

All'improvviso la porta si aprì e sussultò leggermente mettendosi subito seduto sul suo letto, solo però per constatare che ad aver appena fatto la sua entrata in scena non fosse nessun'altro se non Jimin.

«Si calmi Vostra Altezza, per vostra sfortuna non sono un alfa pronto a montarvi e a farvi vostro—»

«Non dirlo nemmeno per scherzo.» rispose serio stroncando il sorrisino di Jimin che subito dopo si schiarì la voce e fece spallucce. Non gli sembrava proprio il momento adatto di scherzare quando a pochi metri da lui c'erano alfa pronti ad approfittare della sua situazione, e specialmente quando sapeva che il suo corpo avrebbe reagito più che bene al contrario della sua mente.

The Omega's Crown|ᴋᴏᴏᴋᴛᴀᴇWhere stories live. Discover now