Capitolo 19

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Seduto con le gambe strette tra loro, portate vicino al petto, Taehyung stringeva le braccia attorno ad esse con il mento posato sulle ginocchia. Gli occhi erano persi sulle coste della spiaggia dove, da lontano, già poteva intravedere gli uomini della Esmavros schiamazzare sulle rive del mare e improvvisare qualche combattimento amichevole per tenersi in movimento.

Lì dove c'erano stati i fuochi per due sere consecutive, adesso si trovava solo un mucchio di legna bruciata e carbonizzata che contrastava con la spiaggia bianca che antecedeva una fitta vegetazione.

Ancora troppo distanti dalle rive, si lasciò sfuggire un sospiro ansioso che attirò l'attenzione di Jimin intento a muovere in un movimento meccanico i remi della scialuppa con la quale lo stava portando da Jungkook. «Preoccupato Vostra Altezza?» chiese con un sopracciglio alzato e quel mezzo ghigno caratteristico del pirata.

Del Jimin gentile e premuroso nei suoi confronti – come lo era stato per tutta la settimana del calore – sembravano essersi perse le tracce. Era tornato il solito omega pirata che, esattamente come i suoi compagni di viaggio, si divertiva a deriderlo e prendersi gioco di lui. Anche se, ormai l'aveva capito, fosse solo una messa in scena per far sì che nessuno dei due potesse affezionarsi all'altro... o almeno era bello poterla pensare così, altrimenti tutto il riguardo che aveva avuto nei suoi confronti quell'ultima settimana, stentava a spiegarselo.

«Mentirei se dicessi che non lo sono...» si morse il labbro inferiore abbassando poi lo sguardo in basso, verso il mare azzurro che sotto il loro passaggio creava delle piccole onde che poi si disperdevano. «Dopotutto stavo per essere punito per qualcosa che non ho fatto, prima che sopraggiungesse il calore.»

«Prima che Jungkook vi portasse via.» lo corresse il pirata facendo poi spallucce come in segno di resa quando intravide le sopracciglia del principe corrugarsi.

«Dopo aver dato il permesso al resto della ciurma di decidere se meritavo una punizione o meno.» alzò leggermente il tono di voce, irritato. L'unica cosa che voleva sentire in quel momento era il nome del capitano. Il solo pensarlo gli mandava letteralmente la mente in fiamme, e non per il ricordo di ciò che era successo chiusi nella cabina, bensì per le parole che quell'ultimo gli aveva rivolta prima di andarsene.

Perché era così complicato riuscire a comprendere cosa passasse per la testa di quell'alfa? Perché prima gli diceva che non voleva avesse altro pretesto per odiarlo e poi gli rivolgeva quelle parole fredde facendo raggelare il suo cuore dopo un momento così intimo e importante per Taehyung?

Lo aveva pregato di toccarlo, aveva abbassato completamente tutti i vili e si era lasciato andare al suo tocco. Aveva avuto bramosia di ricevere anche una sola carezza od un bacio, dalla stessa persona che con violenza gli aveva rubato il suo primo, ma non aveva ricevuto nulla. Solo quella dolorosa indifferenza che gli stava spezzando il cuore e mandare più in confusione la mente.

Ormai non c'era più bisogno di provare a nascondere la verità, provava qualcosa per Jungkook ed anche se odiava ammetterlo anche solo a sé stesso, si pentiva giorno dopo giorno di aver lasciato che il suo cuore prendesse il posto della sua mente anche per un solo istante. Quando era iniziato tutto? Quando lo aveva protetto dalle lame della ciurma o quando lo aveva aiutato con il suo mal di mare? Quando era venuto a conoscenza dei suoi piccoli e premurosi gesti volti solo al suo benessere? O ancora prima, quando gli aveva afferrato la mano per riportarlo su quella nave?

Non ne aveva la più pallida idea, e più continuava a pensarci più non trovava spiegazione.

«Ah, Vostra Altezza» sospirò Jimin «perché non riuscite a comprendere un così semplice concetto che è quello dell'amore?»

Deglutì rumorosamente e girò di scatto la testa verso il pirata con sopracciglia corrugate. Cercava di mantenere un'aria arrabbiata, ma la verità era che i pensieri tristi nella sua mente erano così tanti e disordinati, da prendere il sopravvento sulle sue emozioni. «Cosa?» domandò solamente, stranito.

The Omega's Crown|ᴋᴏᴏᴋᴛᴀᴇWhere stories live. Discover now