Capitolo 12

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Quando quella mattina aveva messo piede in superfice il cielo azzurro l'aveva accolto ed i raggi tiepidi del sole gli avevano carezzato il volto; il venticello fresco gli aveva scompigliato i capelli ed una strana leggerezza l'aveva accompagnato lungo tutti i suoi passi, fino all'arrivo in cucina.

«Buongiorno.» salutò con un mezzo sorriso Yoongi, già intento a tagliuzzare delle verdure per il pranzo del giorno, il quale si girò per qualche secondo a guardarlo prima di rispondere con un sorrisetto strano.

«Anche a lei Vostra Altezza... vi siete alzato di buon umore oggi?» Taehyung sapeva che quella domanda sarebbe arrivata alle sue orecchie quel giorno e proprio dal cuoco. E la realtà era che sì, quella mattina era stranamente più riposato e tranquillo del solito e non riusciva a spiegarsi il motivo di tanta calma nelle sue azioni quando nemmeno il giorno prima aveva dovuto affrontare il malessere dovuto al mare agitato e quelle strane reazioni ai tocchi di Jungkook.

Era imbarazzato, sì... ogni qual volta immaginava di incrociare nuovamente lo sguardo con il capitano del veliero pirata sentiva un calore espandersi per tutto il volto. Ma in compenso aveva ricevuto delle scuse da quest'ultimo – per la prima volta – e l'aveva gentilmente aiutato a far passare la nausea non provocandolo e non andando troppo oltre, anche se il corpo dell'omega aveva interpretato tutto in maniera differente e questo Taehyung lo sapeva bene.

Scosse la testa al pensiero del tocco gelido sul suo collo e gli mancò il respiro per un attimo, prima di dirsi mentalmente di smetterla di pensarci e rispondere finalmente alla domanda del corvino facendo spallucce. «Sono normale» mascherò il suo umore con quell'indifferenza.

La verità era che non ricordava nemmeno di poter essere così rilassato su quella nave e specialmente in un contesto simile. Se provava ad immaginare cosa mai avesse potuto scatenare quella sua reazione l'unica cosa che gli veniva in mente era quello che era successo con Jungkook. Ma il suo sarebbe rimasto un pensiero passeggero che mai avrebbe detto ad alta voce e che avrebbe ignorato con tutto sé stesso! Qualcosa del genere non era accertata – l'unico in grado di potergli fornire delle risposte era Jimin, ma non avrebbe mai chiesto nulla la pirata per mantenere nascosto quell'episodio – e specialmente non sarebbe mai esistita se l'avesse tenuta all'interno della sua mente.

Un leggero tocco alla porta fece girare entrambi verso quest'ultima dalla quale sbucò poi la figura alta e imponente del capitano. La pelle nivea e i capelli corvini legati dietro la nuca lasciavano chiara visione del suo viso sul quale si soffermò troppo a lungo Taehyung che, venendo beccato in pieno sgranò gli occhi e sussultò prima di spostare gli occhi forzatamente sul beta e seguire i suoi passi verso il capitano.

«Cosa c'è?» chiese rivolto all'alfa dopo aver dato un'occhiatina ad entrambi e percependo una strana tensione che lo fece ridacchiare. Altro che normale... avrebbe tanto voluto dire all'omega che aveva provato a nascondergli cosa gli fosse successo. Aveva notato chiaramente il lungo periodo d'assenza nella cucina da parte di Taehyung, il giorno precedente, ed era sicuro che se non fosse insieme alla ciurma nel sub coperta allora era sicuramente dal capitano.

«D'ora in poi non portare più il pasto al ferito.» a quelle parole Taehyung alzò la testa. L'unico ferito tra loro era il capitano Yun quindi ciò significava che—

«Cosa è successo?» chiese allarmato alzandosi dal suo porto e ritrovando come al solito gli occhi di Jungkook già sulla sua figura. Un mezzo sorriso comparse sulle sue labbra prima che si facesse da parte sull'uscio della porta e lo incitasse con la mano ad uscire dalla stanza con un «Prego.» che fece imbarazzare leggermente Taehyung. Abbassò la testa e sospirando pesantemente passò accanto all'alfa abbassando la testa per evitare di incontrare l'altezza bassa della porta.

The Omega's Crown|ᴋᴏᴏᴋᴛᴀᴇWhere stories live. Discover now