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× × ×

Sospira quando osserva il treno cominciare a rallentare e la stazione divenire sempre più vicina ai suoi occhi. Si morde il labbro per il nervosismo, prende il suo bagaglio e si mette in piedi mentre la musica continua a suonare imperterrita alle sue orecchie. Quando mette un piede fuori, si guarda intorno e nota il caos generale del venerdì mattina. Muove qualche passo e alza il cappuccio per non dare troppo nell'occhio, continuando a camminare alla ricerca di quel qualcuno che dovrebbe essere qui per lei. Si ferma e prende il telefono dalla tasca, inserisce il codice con l'intento di chiamarlo al telefono per chiedere dove sia, ma viene fermata da un paio di braccia che circondano le sue spalle e da una bocca che lascia un bacio sulla sua guancia. Si volta in sua direzione e subito viene accolta da un sorriso meraviglioso e da un bacio che le accarezza le labbra, ma mormora anche qualcos'altro che non riesce a comprendere a causa delle cuffie.
"Cos'hai detto?"
Poche ore prima le hanno chiesto cosa sia l'amore.

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📌Novembre 2016, Torino

"Noemi! Ti dispiacerebbe svegliarti e prestare attenzione alla mia spiegazione?" la voce della professoressa e il rumore della sua mano che sbatte contro la cattedra la fa sospirare mentre apre gli occhi e si rimette dritta sulla sedia. "Non si dorme in classe, dovresti dormire a casa tua."

Si scusa molto velocemente e rotea poi gli occhi al cielo, sospirando e reggendo il mento con la mano con la noia che pervade il suo sguardo: detesta chimica e detesta la professoressa Miceli.

"Ti sei addormentata di nuovo o stavi solo navigando con la testa?" domanda Marika, affiancandosi alla migliore amica.

"Beh.. all'inizio la seconda, poi la prima." risponde mentre lega i capelli in una coda alta. "Non vedo l'ora che finisca questa tortura."

"Dovresti impegnarti dato che è l'ultimo anno."

"A che serve quando ho la migliore amica che mi tiene il passo?" domanda con un sorriso. "Torni con il bus?"

"No, mi viene a prendere mia sorella." risponde dopo una risata.

"Ti avrei dato un passaggio altrimenti."

"Sarà per la prossima volta."

Il rumore di un clacson le fa voltare e Noemi osserva con fare annoiato l'auto del fratello che arriva con la musica che fuoriesce dallo stereo ad un volume fin troppo alto.

"Oddio, c'è Paulo!" esclama Mari.

"Vuol dire che dovrò sedermi dietro."

"Se lo avessi saputo, avrei telefonato prima a mia sorella e le avrei detto di non venire."

"Come no." si ferma e sorride. "Ciao secchioncella, ci si vede domani se non provvederò ad ammazzarmi nel pomeriggio."

"Buona fisica." risponde l'amica, osservandola mentre si allontana per raggiungere la macchina del fratello.

"Ciao eh." fa Claudio quando vede la sorella che non pronuncia una parola. "Com'è andata oggi?"

"Domandalo quando ti interesserà davvero una risposta e quando la bellissima voce di Harry Styles unita a quella angelica di Niall Horan finirà di suonare nelle mie orecchie." incrocia le gambe e si lascia andare pesantemente sul sedile.

"Tanto si sono separati."

"Anche tu e Letizia, ma ancora le vai dietro." ribatte lei, facendo ridere l'amico del fratello.

"Saresti tanto cortese da fare meno la stronza e di rispondere alla mia domanda?"

"Bene, sono stata richiamata da quel diavolo che è la Miceli perché mi sono addormentata durante l'ora della sua merdosissima materia."

"Filosofia?"

"Chimica." lo corregge mentre scorre annoiata l'homepage di instagram.

"È bellissima la chimica." s'intromette Paulo.

"Il tuo parere non conta."

"Perché no?"

"Perché ti piace anche correre, sudare e stancarti, a prescindere il tuo giudizio non conta." scherza, anche se non comprende davvero la voglia di muoversi così tanto da rompersi l'osso del collo.

"Si chiama 'amare lo sport', Noe." ride il fratello.

"Abbiamo finito l'interrogatorio?" domanda lei, aspettando una risposta per mettere l'ultima cuffia.

"Finito."

"Alla grande.. buonanotte raggi da sole." si appoggia contro il finestrino e chiude gli occhi, facendo scuotere la testa al fratello e sorridere l'amico che alza le spalle in sua direzione.

Noemi non è mai stato un tipo troppo socievole, anzi, ha sempre preferito starsene da sola piuttosto che scambiare chiacchiere riguardo cose che non le interessano o con persone che non sopporta. Marika è l'amica che conosce dall'inizio delle superiori, le vuole bene ed è l'unica che comprenda fino a fondo l'animo arrogante e terribilmente testardo dell'amica. Poi c'è suo fratello, un 22enne single e disperato che vuole una ragazza che non se lo fila più, almeno così è ai suoi occhi, anche se deve ammettere di volergli un bene dell'anima. Paulo è arrivato nelle loro vite circa un anno fa, quando è arrivato a Torino per giocare nella squadra della Juventus, ma Claudio ha avuto l'occasione di conoscerlo un'estate prima, a Palermo, durante una vacanza e sono diventati amici in quell'occasione. Si era abituata ad avere quel ragazzo dal forte accento straniero tra i piedi, quasi non ci faceva caso ormai e si limitava ad essere sempre se stessa.
Molto spesso, all'inizio, non da mai una buona impressione di sé.

"Svegliati bell'addormentata, siamo arrivati." la scuote Claudio, prendendo la sua cartella.

"Lasciami morire qui."

"Fa un freddo porco, muoviti o ti prendo di peso."

"Ok, ok ho capito." scende dalla macchina e chiude lo sportello. "Da quando decidi dove io debba dormire?"

"Da quando hai intenzione di farlo nella mia auto."

"Bene, se non ti dispiace adesso lo faccio sul mio divano."

"Mangia prima."

"No, sono a dieta." risponde mentre abbraccia un cuscino su cui appoggia il viso, venendo disturbata dai continui rumori dei due ragazzi.

"Sei a dieta?"

"Ti prendo in giro, Claudio, adesso chiudi quel forno di bocca che ti ritrovi e fammi dormire."

"La mamma ha detto che domani hai la verifica di storia, vedi di studiare."

"Me la passa Marika semmai non dovessi svegliarmi in tempo." sbuffa.

"Vuoi smetterla di contare troppo sulle altre persone?"

"E tu la smetti di rompere le palle alle altre persone?" sbuffa mentre sale le scale, chiudendosi in camera sua e tornando al suo tanto agognato pisolino.

Favola / Paulo DybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora