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× × ×

Sospira quando osserva il treno cominciare a rallentare e la stazione divenire sempre più vicina ai suoi occhi. Si morde il labbro per il nervosismo, prende il suo bagaglio e si mette in piedi mentre la musica continua a suonare imperterrita alle sue orecchie. Quando mette un piede fuori, si guarda intorno e nota il caos generale del venerdì mattina. Muove qualche passo e alza il cappuccio per non dare troppo nell'occhio, continuando a camminare alla ricerca di quel qualcuno che dovrebbe essere qui per lei. Si ferma e prende il telefono dalla tasca, inserisce il codice con l'intento di chiamarlo al telefono per chiedere dove sia, ma viene fermata da un paio di braccia che circondano le sue spalle e da una bocca che lascia un bacio sulla sua guancia. Si volta in sua direzione e subito viene accolta da un sorriso meraviglioso e da un bacio che le accarezza le labbra, da quel sapore che tanto le era mancato e da quel familiare profumo che non smetterà mai di piacerle.

Paulo mormora anche qualcos'altro che lei non riesce a comprendere a causa delle cuffie.

"Cos'hai detto?" domanda con un sorriso mentre le tira via.

"Ho detto che mi sei mancata." unisce le loro fronti e la osserva un po', trovandola ancora più bella di prima.

"Anche tu." quegli occhi verdi sono come una droga, una volta che li provi non puoi più farne a meno.

Poche ore prima le hanno chiesto cosa sia l'amore secondo lei. Adesso ce l'ha davanti, Paulo è l'amore della sua vita.

"Andiamo a casa?" propone lui e lei annuisce.

Prende la sua mano e salgono in macchina. Adesso si che si sente davvero a casa, a Torino è tornato a splendere il sole adesso.

"Ci sono troppe scale qui." sospira, fermandosi davanti la porta di casa Dybala.

"La palestra non ti aveva resa più resistente?" la tira a sé mentre apre la porta.

"Non vado in palestra da quando ho iniziato a studiare seriamente per gli esami." risponde.

"Non ti credo." la osserva. "Sei dimagrita, com'è possibile?"

"Quello si chiama stress post-rottura e pre-esame." scherza, anche se tra una cosa e l'altra aveva davvero lo stomaco chiuso.

"Amore." dice in tono lamentoso. "Almeno adesso mangi normalmente?"

"Si." risponde ed è vero. "Ero pure più magra, qualcosa avrò ripreso."

Si tocca la pancia e la osserva, poi Paulo si avvicina e le da un bacio.

"Sei comunque bellissima, con questo naso arrossato poi ancora di più." ride al vedere i primi effetti del sole su quella pelle. "Brucia?"

"No." risponde, mettendosi sulle punte e lasciando sfiorare le loro labbra fino ad unirle in un bacio.

Sentono entrambi quella mancanza, la voglia di scoprirsi ancora una volta. Camminano fino alla stanza da letto e si tolgono come prima cosa le scarpe. Paulo le sfila la maglietta, accarezzandole la schiena e poi i fianchi, venendo anche lui privato del tessuto bianco che gli copriva il torace. Lei tira giù la zip dei suoi pantaloncini di jeans e li lascia cadere in terra, stringendolo dal torace per sentirlo il più vicino possibile. Quando è priva anche lei dei suoi pantaloni e del reggiseno, lui da qualche passo avanti fino a farli cadere all'indietro e finire sul materasso.

Tornano a baciarsi con passione mentre le loro mani vagano sui rispettivi corpi, fremendo ogni volta che i loro bacini si incontrano come se fosse la prima volta. Si guardano negli occhi, il blu del cielo che incontra il verde della terra.

"E poi fate l’amore.
Niente sesso, solo amore.
E con questo intendo
i baci lenti sulla bocca,
sul collo,
sulla pancia,
sulla schiena,
i morsi sulle labbra,
le mani intrecciate,
e occhi dentro occhi."

Paulo la stringe ancora di più, per un attimo teme sul serio che sia tutto solo un sogno fin troppo bello ma la sente. Lei è qui. Finalmente, è qui.

"Paulo." lo chiama lei, interrompendo i baci che le da sul collo.

"Dimmi." mormora lui, guardandola ancora negli occhi.

"Non ci sarebbe niente di male, però.." si interrompe e sposta lo sguardo. "Tu sei stato con qualcun altro nel mentre?" trova il coraggio di chiedere.

"No." risponde sinceramente. "Sempre e solo con te, anche nei miei pensieri." la vede sorridere.

Si alza leggermente e accarezza il suo viso, baciandolo con tutto l'amore che può avere in corpo.

"Intendo abbracci talmente stretti
da diventare una cosa sola,
corpi incastrati e anime in collisione,
carezze sui graffi,
vestiti tolti insieme alle paure,
baci sulle debolezze,
sui segni di una vita
che fino a quel momento
era stata un po’ sbiadita."

Si spogliano anche delle ultime barriere che gli son rimaste addosso, poi si uniscono dopo quelli che sono sembrati secoli. Sospirano a quella sensazione così familiare e bella, quel calore che possono trovare solo tra le braccia l'uno dell'altra. Il ragazzo inizia a spingere, godendosi ogni attimo ed osservando sempre Noemi che schiude le labbra per gemere o chiude per qualche istante gli occhi quando i suoi movimento sono sempre più profondi. Stanno facendo di nuovo l'amore insieme, si stringono come se il tempo non fosse mai passato e fosse ancora la prima volta che si vedono nudi a scambiarsi piacere.

"Sei meravigliosa." sussurra al suo orecchio, vedendo un sorriso nascere sul viso di lei e dunque portare le sue labbra ad incurvarsi di rimando.

"Intendo dita sui corpi,
creare costellazioni,
inalare profumi,
cuori che battono insieme,
respiri che viaggiano
allo stesso ritmo.
E poi sorrisi,
sinceri dopo un po’
che non lo erano più."

Quando le spinte si fanno più veloci, entrambi si stringono di più e, dopo un'altra manciata di minuti, raggiungono il limite insieme. Si prendono per mano e si guardano dolcemente mentre i loro respiri si fanno meno affannosi e le loro fronti sono umide di sudore.

"Ecco,
fate l’amore e non vergognatevi,
perché.."

"L'amore è arte, e noi i capolavori." parla Paulo, facendola sorridere.

Questo vuol dire che ha davvero preso con serietà tutto quello che ha detto e non potrebbe essere più felice di così.

"Tu sei sempre stato un capolavoro." risponde lei, accarezzando la punta del naso del ragazzo con la sua.

Favola / Paulo DybalaWhere stories live. Discover now