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"Davvero hai deciso una cosa del genere?" domanda Marika mentre è al telefono.

"Claudio mi ha detto che gli ingressi avvengono su prenotazione e quindi non ci sarà molta gente, se può servirmi a passare il tempo, allora perché no?" alza le spalle, amche se l'amica non può vederla.

"Non mi aspettavo fossi tipo da palestra."

"Nemmeno io, ma credo che ci sia una prima volta per tutto nella vita." finisce di sistemare la sua borsa e la carica in spalla, scendendo poi le scale. "Ok, adesso ti saluto."

"Buona fortuna."

Chiude la conversazione e raggiunge Davide che si è offerto di accompagnarla dato che Claudio è uscito di nuovo con quella ragazza con cui sta insieme da un po', Milena. Scende dall'auto dopo averlo ringraziato con un bacio e si mette in testa di dover prendere assolutamente la patente prima o poi. Entra nella palestra e mostra la prenotazione presa online e, una ragazza, le illustra brevemente tutto quello che può fare.
Osserva tutte le persone in quella palestra e si rende conto che non è esattamente il luogo a cui appartiene di più, ma deve ammettere che la corsa sul tapis roulant la aiuta parecchio a svagarsi, specialmente per la musica alta nelle cuffie che la allontana da quella abbastanza discutibile della palestra. Fa 30 minuti e sente già di voler morire, ma non demorde, beve un lungo sorso d'acqua e sospira, mettendosi seduta per un attimo a riprendere fiato. Il prossimo strumento della morte è la cyclette e, dopo quella, la ragazza di prima le si avvicina.

"Ti va di fare un po' di squat?" chiede e lei annuisce. "Guarda, usi quest'asta e ti abbassi con le gambe." spiega e Noemi procede, volendo urlare per il dolore che sente ai muscoli delle cosce.

"E questo serve a..?"

"A rafforzare i muscoli delle gambe, ma diciamo che le ragazze lo adorano perché aiuta ad allenare i glutei." ridacchia. "Anche se tu non ne hai bisogno."

Ride anche lei, ricorda di una volta in cui Paulo le ha detto più o meno la stessa cosa e lei non aveva minimamente idea di quanto fossero duri esercizi come questi. Dopo l'ultima serie, si siede sul pavimento e respirare profondamente, sentendosi senza fiato per un primo momento. Su consiglio consiglio ragazza segue una piccola lezione di stretching post-allenamento che dovrebbe aiutarla a rilassarsi, ma sente solo i suoi muscoli andare a pezzi.

"Che male." mormora tra sé e sé, continuando comunque a muoversi.

Non si rende nemmeno conto che, a osservarla già da un po', c'è qualcuno che lei conosce fin troppo bene. Si avvicina a lei quando finisce la lezione e si morde leggermente il labbro alla vista di quel visino stanco.

"Vedo che il destino ci ha messo di nuovo sulla stessa strada." Luca tenta il dialogo ma, anche questa volta, dopo aver roteato gli occhi al cielo, Noemi lo supera, prende il suo asciugamano e si sposta. "Non puoi scappare per sempre."

Lei mette le cuffie e fa un altro esercizio, osservando con la coda dell'occhio il ragazzo che si limita ad osservarla in silenzio. Sentendosi nervosa a causa del suo sguardo, decide che per oggi può bastare così e si alza.

"Se vuoi ti do io una mano, sono piuttosto bravo." mormora, senza ricevere alcuna risposta e facendosi più vicino.

"Puzzi da morire, togliti dai piedi." lo spinge e lo supera ancora una volta, andando allo spogliatoio femminile per prendere le sue cose ed andare. Avrebbe preferito morire piuttosto che fare la doccia lì, si è limitata a cambiare la maglietta e basta.

noemi's stories

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"Sul serio? La palestra?" ride Paulo non appena la fidanzata accetta la videochiamata.

"È così tanto strano?" ride lei.

"Abbastanza dato che odi ogni forma di movimento." ripete le stessa cose che ha detto Marika. "Perché vedo il soffitto del tuo bagno e non te?"

"Perché me lo sto facendo il bagno."

"E quindi? Sono da solo e sono sicuro di aver visto tutto quanto." sorride mentre rotea gli occhi al cielo, prendendo poi il telefono in mano.

Non è che si veda molto oltre il viso e le spalle, tutto il resto è immerso nell'acqua piena di schiuma.

"Sei un viscido."

"No, sei tu che sei piuttosto sexy senza niente addosso." la osserva mentre ride. "Non hai idea di cosa darei per essere immerso lì con te adesso."

"Stai già sperimentando l'astinenza, Dybala?"

"Un po', da un lato mi sento stanco morto ma dall'altro sento di non poterti resistere."

"Disperato." commenta lei.

"A te non manco?"

"Tu si, per il resto ho vissuto 19 anni senza e vivo benissimo."

"Me ne ricorderò appena tornerò."

"Cos'è non dormi più con me?" lo provoca. "Tanto non resisti tu."

"Si ma tira su questo telefono o dovrò ricorrere all'immaginazione durante l'attesa."

Non è che si veda molto, solo un po' di seno che, a quanto pare, è abbastanza da distrarlo.

"Disperato." ripete.

"Voglio pensare che, dopo la partita di domani, me ne resta solo una e dopo tornerò a Torino."

"Pensa, è l'unica cosa che puoi fare." lo prende in giro.

"Basta, non ti voglio né vedere né ascoltare." poggia il telefono su un mobile e si butta poi sul letto, solo in quel momento Noemi si rende conto che non indossa la maglietta.

"Dio.." sussurra.

"Cosa?" domanda e si mette seduto.

"Che.. mi sa che mi sento un po' come te." ride e continua a fissare il suo addome, lui abbassa lo sguardo e capisce.

"Ha ha!" si passa le mani sul petto e lei piega la testa all'indietro.

"La voglia che ho di baciarti adesso."

"También yo bebé."

"E questo spagnolo non aiuta."

"¿Te gusta cuando hablo en español? Creo que es la idioma del amor."

"Lo è, lo è." sorride e si passa una mano sul viso.

Favola / Paulo DybalaWhere stories live. Discover now