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× × ×

Paulo si stacca da Noemi e si accosta a lei sul materasso, avvicinandola a sé dal fianco e coprendo i loro corpi con le coperte. La vede sorridere e questo basta a renderlo ancora più felice, si avvicina per un veloce bacio e poi la stringe di più, facendole poggiare la testa sul suo petto.

"È tutto ok?" domanda lui. "Senti male?"

"No." risponde lei, baciando il suo petto.

"Sicura?" chiede e lei divaga con lo sguardo. "Ti fa male?"

"Solo un po', ma niente di serio." lo tranquillizza. "Va tutto bene."

"Se senti che non va bene, dimmelo."

"Va bene." mormora in risposta, lasciandosi accarezzare i fianchi.

Paulo respira profondamente e guarda il soffitto, sorridendo istintivamente a quella sensazione nuova che va oltre il piacere fisico.

"Eres increíble." mormora al suo orecchio, facendola sorridere per il solletico.

"Perché?"

"Lo sei e basta." bacia il suo collo e lei lo guarda un po' titubante.

"Posso farti una domanda?" chiede

"Si, certo che puoi." la guarda negli occhi e lei sembra già essersi pentita di aver aperto bocca.

"È stato.. ok?" si rigira tra le mani l'orlo delle lenzuola.

"Cosa? Quello che abbiamo fatto?" domanda lui e lei annuisce lentamente. "Nena è stato perfetto, non solo ok."

"Mi stai dicendo la verità o lo dici tanto per farmi contenta?"

"Che cos'è tutta questa preoccupazione?" le accarezza la guancia. "Ti ho fatto qualcosa?"

Ecco quello che non voleva accadesse: che pensasse che non si fidasse di lui o che avesse qualcosa contro quello che era appena successo.

"No, assolutamente no." si affretta a dire e bacia la sua bocca. "Tu sei stato perfetto."

"E allora cosa c'è?"

"È che.. io ti piaccio?"

"Non starei con te sennò e poi credo che sia più complicato di così."

"No, non in quel senso. Intendo fisicamente."

"A chi è che non piaceresti fisicamente? Mi piaci tutta, nena. Sei bellissima." sorride. "Perché me lo chiedi?"

"Prima di me.. tu sei stato con Antonella e non ti credo nemmeno se me lo giuri con Gesù Cristo accanto che non sei mai stato con lei in una situazione del genere."

"Non ti ho mai detto che non è stato così."

"Esatto."

"E questo cosa c'entra?"

"Che lei è.. sicuramente più bella fisicamente di quanto non lo siamo noi comuni esseri viventi dato che è una modella ed è pure bellissima. Tante persone mi hanno detto che ho il corpo storto, indesiderabile..." sputa fuori, abbassando lo sguardo.

"È questo quello che ti preoccupava?" domanda lui, accarezzando le sue guance.

"Si.." annuisce.

"Sei una stupida."

"Lo so." non contesta e si limita a sospirare.

"Sei una stupida perché ti senti inferiore a qualcuno per una cosa del genere." si spiega. "Non devi paragonati a nessun altro, sei stupenda perché sei Noemi. Non perché sei più bella fisicamente di qualche altra, perché sei tu. Io amo il tuo corpo, amo tutto di te."

Lei gli sorride e nasconde il viso nell'incavo del suo collo, lasciando qualche bacio e stringendo la mano nella sua. "Grazie." mormora poi.

"Non hai bisogno di ringraziarmi."

"Ed invece si." lei si alza e gli si lancia addosso, baciandolo.

"Hey hey, ti devo ricordare che sei senza vestiti?" ridacchia lui.

"Sei così debole?"

"Non è che sono io ad essere debole, sei tu ad essere troppo attraente."

"Che tradotto vuol dire che tu sei debole." ridacchia. "Fai quello che ti pare."

Mormora e gli occhi di lui brillano ancora per il desiderio, sospira quando lei bacia la sua mandibola e deve ammettere a sé stesso che adora la maniera in cui si fa avanti, in cui cambia velocemente umore, passando dall'insicurezza a quanto basta per mandarlo su di giri.

"Hai detto che ti faceva male."

"Anche tu sei stanco, ma continui sempre a correre sul campo, no?"

Inverte le posizioni e bacia quel sorriso, facendola ridere mentre accarezza le sue spalle e si sistema tra le sue gambe. Lo legge nei suoi occhi blu quel bisogno che ha di sentirsi voluta sotto ogni punto di vista, per dimenticarsi forse di Antonella e delle brutte lingue che la spaventano. Accarezza le sue forme perfette, facendola sospirare pesantemente e scende a baciare il suo petto. Si sistema di nuovo tra le sue gambe e geme contro la sua pelle quando, muovendosi per puro caso, fa scontrare i loro bacini: sente che lo manderà fuori di testa.

Spinge lentamente e la sente mentre sospira. Non è più dolore, è fastidio più che altro, fastidio che poi inizia a portare calore nella sua pelle, calore che si muta in una nuova sensazione. Si morde il labbro ma non riesce a trattenere il gemito che le si viene a creare in gola. Stringe le spalle di Paulo e finalmente sente quella sensazione che prova anche lui. Sente il cuore battere più forte quando i loro occhi si incontrano, si sente come se potesse spiccare il volo da un momento all'altro.

"Sei bellissima." sussurra lui e lei sorride per qualche istante, prima di schiudere la labbra per rilasciare un gemito e per accogliere il bacio che sta arrivando. Se avesse saputo che sarebbe stato così perfetto, non avrebbe avuto paura di tentare: la sua prima volta non è stata terribile come ha sempre immaginato e come la descrivono tante ragazze, la sua prima volta è meraviglioso. Il ragazzo con cui ha deciso di sperimentare è meraviglioso. L'idea del mese appena conquistato nella loro relazione non la spaventa più, le piace l'idea di essersi fidata così velocemente e le piace più l'idea di non essere seconda a nessuno, ai suoi occhi.

"Me vuelves loco." mormora lui, ad un passo dalle sue labbra.

"Tu también." risponde lei, prendendosi quelle labbra e gemendo più forte quando aumenta la velocità delle spinte. "Dio.."

Favola / Paulo DybalaWhere stories live. Discover now