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× × ×

"Hey amico." saluta Paulo quando Claudio gli apre la porta.

"Oh guarda, il mio amico che adesso è diventato un cognato. Grazie tante per essermi venuto a salutare subito dopo essere passato anziché passare la notte insieme a mia sorella per fare chissà cosa." ironizza.

"Dai smettila, sono qui." si danno un veloce abbraccio e dopo l'argentino entra in casa.

"Puoi aspettare qui Noe, torna con Marika e sua sorella. Io tra poco vado a lavoro."

"Si ma.. cos'hai fatto all'occhio?" domanda mentre piega il capo ed osserva quella grande macchia nera.

"Oh.." ci pensa. "Scherzavo con un amico e mi ha preso in pieno, bel livido, vero?" ridacchia, ricordando in tempo delle parole che Noe gli ha detto questa mattina: ancora non sa niente.

"Decisamente si, eravate ubriachi?"

"Un po', ma nulla di serio." si siede sulla poltrona di fronte al divano dov'è seduto lui. "Allora.. come va con Noemi?" domanda per cambiare discorso.

"Alla grande." sorride.

"Bene allora dimmi tutto, lei tiene la bocca chiusa ma non scendere in dettagli che non voglio sapere o ti faccio un livido come questo sul tuo bellissimo occhio verde, mi è bastato quel succhiotto che ha cercato di nascondere questa mattina."

Paulo scoppia a ridere, la immagina già davanti allo specchio con qualsiasi trucco in mano mentre cerca di nascondere la prova del misfatto.

"È perfetta, la amo tantissimo." mormora poi.

"Sei cotto, eh?"

"Da morire e mi chiedo come abbia fatto a non rendermene conto prima."

"Perché, prima, avevi Antonella o te ne sei già dimenticato?" lo prende in giro l'amico.

"Non l'ho dimenticato, hai capito cosa voglio dire."

"Si, vuoi dirmi che tra qualche anno mia sorella sarà tua moglie e tu sarai a tutti gli effetti il mio stupido cognato."

"Non nego di averci pensato, ma non intendevo viaggiare tanto in là con la fantasia." ride Paulo.

"Sono abbastanza sicuro che lei lo abbia già fatto un paio di volte conoscendola."

Anche a lui ha dato questa impressione, l'espressione angelica con cui lo guarda e quell'umorismo pungente che sembra abbandonarla ogni volta che si guardano, che si toccano, che si parlano.

"Hai gli occhi a cuoricino, guarda che sono pur sempre suo fratello e sono geloso! Ti prendo a pugni." scherza ancora Claudio.

"E mi fai un livido come quello?"

"Si." ride. "Ahi ahi, Davide mi ha davvero sistemato."

Ma Paulo ferma improvvisamente la sua risata.

"Davide? Non era stato un tuo amico?" domanda e Claudio spalanca leggermente gli occhi, impreca mentalmente ma cerca di dare l'impressione di non essere scosso.

"No.. Non Davide mio fratello.. intendevo un amico, si quell'amico che mi ha colpito. Davide. Bell'amico lui, si si." vaga con lo sguardo.

"Claudio dimmi la verità, chi è stato?"

"È la verità."

"Stai divagando, che cos'è successo di così tanto grave da avere un occhio così nero?"

Sospira, parla sempre troppo e vorrebbe murare la sua boccaccia con dei mattoni ma, attendere ulteriormente, peggiorerà solo la situazione e quindi sospira.

"Ricorda di aver detto che ami mia sorella."

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"Hey ragazza ferma, come mai sei così agitata?" ride Lina quando osserva Noemi fare su e giù con la gamba dallo specchietto retrovisore.

"È tornato Paulo a casa ed è emozionata." spiega la sorella.

"Ah, questo amore!"

"Oggi ce l'ho tutto per me." spiega.

"Ha anticipato i compiti appositamente per poter stare con lui." ride Marika.

Quando finalmente arrivano davanti casa sua, lei le saluta, le ringrazia e poi va ad aprire la porta.

"Sono a casa." dice, ma nessuno sembra rispondere. Si corruccia un po', poggia lo zaino e toglie le scarpe, girovagando per casa alla ricerca di qualcuno. In salotto trova il fidanzato. "Hey." mormora mentre si avvicina, circondando le sue spalle ed avvicinandosi per dargli un bacio, ma lui si allontana.

"Eddai, voglio darti un bacio." ma quando ci riprova, lui sospira e si allontana ancora. "Ma che hai?" sbuffa poi spazientita ma si rende presto conto che, quello davvero arrabbiato, è lui. Lo capisce dai suoi occhi.

"Sei sicura di non dovermi dire niente?"

"Se me lo chiedi vuol dire che devo dirti qualcosa."

"Perché non mi hai detto di quella faccenda con Luca?" tuona poi.

Si irrigidisce sul posto e lo guarda a sottecchi, non riuscendo a sostenere il suo sguardo. Capisce immediatamente che uno dei suoi fratelli se l'è lasciato scappare.

"Perché.. stavi facendo una cosa importante e non mi andava di dirtelo per telefono." risponde, osservando le sue mani.

"E perché non me lo hai detto ieri?"

"Perché volevo stare con te, non volevo rovinare un momento tutto nostro."

"Non è una cosa che devo sapere da tuo fratello, dovevi dirmelo subito."

"Scusa.." mormora e sente solo un sospiro in risposta.

"Ti piacerebbe se baciassi una ragazza mentre sei da tutt'altra parte e dovessi aspettare mio fratello per saperlo?" tuona allora lui.

"Non è la stessa cosa, io non ho fatto niente."

"Si che è la stessa cosa, ti ha messo le mani addosso e per questo Claudio ha un occhio nero!"

"Lo so da me, mi sento già abbastanza in colpa per l'occhio di Claudio, non c'è bisogno che me lo ricordi!" anche lei alza la voce.

"Ti stai anche arrabbiando adesso?"

"Si perché te lo avrei detto oggi, quando saremmo stati più tranquilli e da soli. Stai facendo una tragedia per una sciocchezza."

"Una sciocchezza? Non è una sciocchezza, Noemi. Permetti che mi possa incazzare se qualcuno ti tocca il culo e vengo a saperlo giorni dopo o devo assecondare la tua assurda mania di voler sempre fare di testa tua?"

Le trema il cuore, non si sarebbe mai aspettata una reazione così. Avrebbe dovuto dirglielo e lo sa, ma perché non possono parlare in modo tranquillo?

"Non voglio fare di testa mia." prova a difendersi.

"Però hai detto tu ai tuoi fratelli di non dirmi niente." si mette in piedi e passa una mano tra i capelli in modo nervoso. "Lascia perdere, non sembri capire e mi dai sui nervi."

La supera senza nemmeno guardarla ed esce dalla casa, lasciandola da sola. Sola a piangere. Di nuovo.

Favola / Paulo DybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora