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× × ×

Il giorno dopo, giorno di riposo, Noe apre gli occhi e sorride come un ebete al pensiero di quello che è successo ieri sera ma la sua felicità svanisce quando nota il disordine di casa sua e sente qualcosa di pesante schiacciarle il corpo.

"Marika, per l'amore della mia schiena, il materasso c'è per un motivo. Non devi dormirmi addosso." la spinge e la ragazza si sveglia.

"Buongiorno." mormora dopo uno sbadiglio.

"Questa stanza è uno schifo." le due si guardano e dopo alzano le spalle, infondo basta non pestare le cose sbagliate e farsi male.

"Che si fa?"

"Scendiamo a fare colazione?"

"Volentieri." ma le due sentono un rumore. "Oddio, un ladro!"

"Già e si chiama Claudio. Non aver paura, saranno Claudio e Paulo, come al solito."

"C'è Paulo?" domanda lei.

"La domenica è sempre qui, come tutti gli altri giorni della settimana, più o meno."

"Allora non posso farmi trovare così."

"Il bagno è di là."

Nel mentre Marika si da una rinfrescata Noe sospira e pensa che non sarebbe male fare lo stesso, Claudio l'avrebbe presa in giro fino alla morte per il suo pigiamone con gli orsetti. Si cambia ed indossa un maglioncino e un leggins felpato, lega i capelli in una coda alta ed inizia a sistemare il disordine.

"Ok, meglio." mormora Marika che la segue fino al piano di sotto.

"Buenos dias." saluta Paulo non appena le vede, puntando poi il suo sguardo sullo schermo della televisione.

"Ciao." saluta timidamente Marika.

"Hai visto che bei ladri?" ride l'altra mentre scende ed osserva cosa le offre il frigorifero da mangiare.

"È una frecciatina al fatto che Paulo giochi alla Juve o..?" ma dallo sguardo della sorella capisce che non sa nemmeno di cosa sta parlando.

"Da quando sei un ladro?" e fa ridere i presenti.

"Lascia perdere, è una diceria." dice l'amica.

"Che lui sia un ladro?" non sembra capire ma si rassegna e decide di vivere nel dubbio per sempre.

"Com'è andata ieri sera?" domanda Claudio.

"Perché lo chiedi con quella faccia?"

"Quale faccia?"

"Quella da furbo."

"Non ho la faccia da furbo."

"Concorderei con te ma mi sei particolarmente antipatico questa mattina con quella faccia, quindi chiedimi quello che vuoi sapere."

"Com'è andata con quel tipo?"

"Alla grande." sorride beffarda mentre prende due ciotole dal mobile della cucina.

"In che senso?"

"Nel senso che sono affari miei, pensa alla tua conquista di ieri sera e sta' zitto." prende tra le mani un pacchetto che trova lì. "E spera che non ti abbia sentito nessuno."

Lancia poi l'oggetto al fratello che spalanca gli occhi: come diavolo ha fatto a dimenticarsi i preservativi sul mobile? E perché la sorella non ha battuto ciglio nemmeno una volta?

"Perché stai pulendo il tavolo se tanto dobbiamo mangiarci sopra?" domanda la bionda con un sopracciglio alzato.

"Te lo dirò quando sarai più grande." ride in risposta, sistemando il detersivo e la pezza.

Iniziano a mangiare e Noemi prende il telefono per controllare i messaggi, trovandone qualcuno di Luca.

"Siete stati a ballare e basta? Non siete andati da nessun'altra parte?"

"No."

"E che avete fatto lì?"

"Quello che si fa in una discoteca?"

"A te non piace ballare."

"Ed invece."

"Quindi avete ballato e basta?"

Il continuo botta-risposta dei due fratelli viene interrotto dalla sorella stessa che sbuffa e gli lancia uno sguardo stufo delle sue continue domande.

"Perché non mi dici quello che è successo?" sbotta Claudio. "C'è qualcosa sotto che non dovrei sapere?"

"No, non sono semplicemente affari tuoi."

"Voglio solo sapere se ti sei comportata bene oppure no."

"Che razza di domande é? Non sei mia madre ed io non ho 4 anni."

"Sono tuo fratello Noemi, ho diritto di sapere."

"Ed io sono tua sorella, ho il diritto di ignorare le tue stupide domande."

Lo ignora nuovamente e guarda poi l'amica che ha davanti, dicendole di stare tranquilla e che sarebbe finita al più presto ma, a quanto pare, non ha tenuto in considerazione l'ostinazione del fratello.

"Hai fatto sesso con quel tipo?" domanda e per poco lei non si strozza.

"Ma sei scemo? Ma secondo te?"

"Non lo so, Noemi! Ti atteggi come se stessi parlando con uno sconosciuto."

"Oh santo Gesù, quando arriva il lunedì?" domanda ironicamente, non potendone più.

"Ti sto chiedendo di dirmi cos'è successo con quel tipo!"

"Ed io ti ho detto che non sono affari tuoi!" ribatte, alzando anche lei la voce.

"Si che sono affari miei, sei mia sorella!"

"E chi se ne frega? Fatti la tua vita!"

"Ti rendi conto che è dovuto venire Paulo a controllarti e vedere quello che stessi facendo? Ero troppo preoccupato per te e tu non lo vuoi capire!"

A quelle parole, Paulo si sbatte una mano sulla fronte, Marika si ferma dal masticare e Noemi osserva il fratello con rabbia.

"Che cos'hai detto?"

"Che mi sono preoccupato per te." prova a salvarsi.

"No prima."

"Niente."

"No Claudio, non prendermi in giro! Hai sul serio mandato un tuo amico a controllarmi?!" sbotta furiosa.

"Non urlare, Noemi--"

"E tu da quando giochi a fare il detective? Perché non torni a prendere a calci quella stupida palla anziché farti gli affari miei?"

"Dai Noemi." tenta Marika che poggia le mani sulle sue spalle, anche lei parecchio confusa a quella confessione involontaria.

"Sei.. sei un viscido, non mi sembra di aver mai ficcato il naso nelle tue questioni eppure ti diverti a farlo con me! Dici cose che non stanno ne in cielo ne in terra e mi spii anche, cosa diavolo sei? Non sei mio padre Claudio, togliti dalla testa di poter fare come se fossi un oggetto!"

Sale le scale e sbatte la porta di camera sua, facendo sospirare i presenti che non sanno né cosa dire né cosa fare davanti ad una situazione così complicata e difficile come quella.

"Accidenti alla mia linguaccia!" Claudio colpisce il tavolino che ha davanti, mentre l'amico prova a calmarlo.

Favola / Paulo DybalaHikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin