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× × ×

L'aeroporto è pieno di gente, proprio come si aspettavano ma questo non impedisce a Noemi di fare quello che le riesce meglio quando non vuole che qualcuno se ne vada: il koala. È stretta a Paulo da mezz'ora e si rifiuta di staccarsi da lui, tanto che Claudio non sa come non sentano caldo a quel punto. Paulo, invece, non sembra essere dispiaciuto dall'affetto della fidanzata e si limita a stringerla ed ad accarezzarle i capelli, non potendo godere del suo viso imbronciato dato che lo nasconde nel suo petto. Mancherà tanto anche a lui, ma non sarà nemmeno un mese di lontananza e poi torneranno di nuovo insieme.

"Devi andare per forza?" mormora per la quindicesima volta.

"Credo proprio di si, amore." risponde lui.

"Ma io non voglio che tu vada via."

"E come lo spieghiamo alla squadra?"

"Si risolve sempre tutto se si dice la verità."

"Ovvero che tu non mi lasci partire?" ride e lei annuisce. "Saranno pochi giorni e passeranno in fretta."

"Se sono pochi giorni allora non vale la pena partire." lui ride ancora una volta.

"Non puoi cercare sempre un modo per farmi restare qui."

"Potrei fare di peggio."

"Tipo?"

"Farti del male, così sei obbligato a restare."

"Cosa devo fare con te?" mormora e la stringe di più, accarezzando i suoi fianchi.

"Abbracciarmi."

"Lo sto già facendo."

"E baciarmi? Non lo stai facendo."

"A questo si può rimediare."

La bacia dolcemente, accarezzandole la punta del naso con il suo, facendola sorridere finalmente. Hanno passato insieme la notte, hanno fatto l'amore e sono rimasti abbracciati tutto il tempo ma non sembra essere servito. Si sente già sola all'idea di lui lontano dai suoi occhi e, il detto "lontano dagli occhi, vicini con l'anima", non le basta di certo. La soluzione ideale sarebbe stata quella di seguirlo ma, arrivata a questo punto, sarebbe stata sommersa dalla scuola non appena sarebbe rientrata e nessuno dei due vuole questo. Ha anche sperato che il tempo non fosse uno dei migliori, così magari avrebbero annullato il volo, ma Torino è talmente strana che ha deciso di essere illuminata dalla luce del sole giusto oggi.

"Appena arrivi lì chiamami, anche se sono le 4 di notte, non mi interessa." lo avvisa.

"Va bene."

"E vedi di non farti male, stai attento a non sbattere ancora la testa."

"C'è dell'altro?"

"E torna presto." risponde, accarezzando i suoi capelli castani.

"E tu stai tranquilla, va bene?" le da un bacio e la vede annuire.

"Ai passeggeri del volo ****, vi preghiamo di cominciare ad imbarcarvi."

"Noe, Paulo deve andare." Claudio poggia le mani sulle sue spalle e si allontana per dare tempo ai due di salutarsi.

"Stai attento a Noemi." mormora il ragazzo.

"Stai tranquillo, se ne starà un po' con il muso ma non farà niente di stupido." lo tranquillizza, facendosi indietro per lasciare anche spazio alla sorellina.

Paulo la solleva e lei stringe le gambe intorno al suo busto, imbrociandosi ancora più di prima.

"Stai attento." mormora.

"Si, me lo hai già detto." ridacchia.

"Presta attenzione due volte."

"Me lo dai un bacio prima di partire?" lei annuisce e alza il viso per incontrare quello del ragazzo che la bacia con un po' di passione, accarezzando la sua schiena.

La mette giù e prende la valigia, osservandola un'ultima volta e, quando sta per voltarsi, lei lo chiama.

"Paulo."

"Dimmi." si volta.

"Ti amo." dice senza pensarci troppo, lasciandolo un po' a bocca aperta per lo stupire. Si avvicina e la stringe a sé, accarezzando la sua testa.

"Non puoi dirmi questo proprio mentre sto per partire." ridacchia e la bacia. "Anche io ti amo nena, da impazzire."

Prende la sua mano e stende il braccio fino a quando non si allontanano e si separano. Noemi si attacca al fratello che la consola e, quando l'aereo decolla, tornano a casa. Proprio come si aspettava, la sorella si chiude nella sua stanza e passa tutto il resto del pomeriggio a pancia in giù, con la musica nelle orecchie a pensare a solo lei sa cosa. Marika è dovuta andare con la madre al funerale di un amico di famiglia e quindi non ha nessuno con cui uscire o passare del tempo.

"Noe? Vuoi da mangiare?" sono ormai le otto di sera e lui ha preparato la cena per entrambi ma, quando apre la porta della stanza, la trova a dormire con le cuffie nelle orecchie e decide allora di lasciarla in pace.

Favola / Paulo DybalaWhere stories live. Discover now