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× × ×

"Ricordi dov'è?" domanda Claudio quando la sorella scende dalla macchina, davanti alla strada che la porterà a casa di Paulo.

"Dovrei." risponde. "Ciao e divertiti con Milena." gli da un bacio.

"Mi piace questo affetto." la attira a sé per abbracciarla e le bacia la guancia. "Fate i bravi voi due, non darmi motivo di portarti da un ginecologo."

"Ma falla finita." lo spinge via. "Ciao strambo."

Infila il naso nella sciarpa bianca che indossa e percorre un tratto di strada che la porta davanti casa Dybala dove bussa tre volte, riflettendosi sul pomello della porta e sistemandosi leggermente. Sente una voce farsi sempre più vicina e chiara, così come dei passi. Paulo apre la porta e le sorride mentre tiene il telefono attaccato all'orecchio, la fa entrare e le bacia le labbra mentre delle gocce d'acqua cadono dai suoi capelli e bagnano leggermente il viso di lei. Lo osserva un attimo e avvampa quando lo vede con solo un asciugamano che copre la parte bassa del suo corpo. Distoglie lo sguardo e porta le mani dietro la schiena, sentendo il viso andare a fuoco e quindi finge di guardarsi intorno per non darlo a vedere mentre lui continua a parlare al telefono.

"Yo también te amo." dice e la fa voltare immediatamente, chiudendo poi la telefonata. "Non guardarmi così, è mia madre."

"Non ti stavo guardando in nessun modo." mente, per un attimo ha temuto il peggio.

"Come no." si avvicina per un altro bacio.

"Vatti a mettere qualcosa addosso." mormora lei quando si staccano.

"Ci saranno minimo 24 gradi qua dentro." risponde lui, sistemando i capelli bagnati.

"Non intendevo per il freddo, ma perché mi distrai." ironizza, anche se è la verità.

"Fino a quando ti distrai in questo modo, mi va più che bene." risponde con un sorriso. "Arrivo, tu mettiti comoda."

Osserva la sua schiena e non può fare a meno di pensare di quanto sia bello quel fisico da dio greco che possiede. Paulo è tutto bello, dalla punta dei capelli alla punta dei piedi. Anche se non sa esattamente come sia in mezzo. Spalanca gli occhi quando realizza di averlo pensato sul serio ed è come se venisse investita dalle fiamme dell'Inferno. Si affretta a scacciare quel pensiero della sua testa e sorride quando lo vede rientrare vestito, non sa se per fortuna o per sfortuna.

"Togliti questo giubbotto o rischi di sudare e prendere freddo dopo, sei già tutta rossa." dice lui.

"Ah.. si, hai ragione." impreca mentalmente.

"Tutto ok?" ride lui quando la vede assorta nei suoi pensieri con un'espressione decisamente buffa.

"Si, perché?"

"Sei strana."

"Nah, pensavo al motivo per cui fuori ci sono 4 gradi e qui dentro debbano essercene 49."

"È il mio sangue che sta bene a questa temperatura."

"Giusto." ridacchia e si avvicina di più a lui. "Domani giochi."

"Già e tu sarai lì a vedermi." si avvicina e bacia la sua guancia.

"Non vedo l'ora." risponde.

"A proposito, aspetta." si alza un attimo e lei emette un verso di disapprovazione che lo fa ridere. "E questa è per te se ti va."

"La tua maglia?" prende in mano la maglia su cui spicca il numero 21 e il cognome del suo fidanzato.

"Marika ha detto che sarebbe carino che tu la mettessi e quindi ho pensato di dartela."

"Che cosa carina, grazie." si avvicina e lo bacia, riavvicinandolo a sé quando lui si allontana. "E sta' fermo."

"Volevo prenderti qualcosa da bere."

"Fa niente, sto bene così." sussurra e lo abbraccia.

Lui sorride al vederla così coccolona e la afferra dai fianchi, facendola sedere sulle sue gambe e facendo si che possa poggiare il viso nell'incavo del suo collo.

"Come mai sei così tenerona oggi?" domanda lui in un sussurro, accarezzando la coscia della ragazza.

"Ti da fastidio?"

"Certo che no." risponde. "Ma non è da te."

"Marco il territorio." scherza e si mette poi dritta per guardarlo negli occhi. "Non lo so, me lo ha chiesto anche Claudio. Credo di essere sempre così quando sono felice."

"Allora sii sempre felice." si sporge e le da un altro bacio. "Mi piacciono questi momenti."

"Anche a me." accarezza i suoi capelli.

"Ed è piuttosto strano che tu sia affettuosa con i tuoi fratelli."

"Davide dice che è grazie a te."

"Questo non posso saperlo io."

"Beh, o è grazie a te o grazie al mio amante segreto." alza le spalle.

"Tu non hai un amante segreto." risponde lui. "Hai me e solo me, sono più che abbastanza."

"Anche perché già sei stressante tu, immagina averne uno in più, finirei in terapia."

"Sicura che non sia il contrario?"

"Taci, tu mi adori e mi sopporti."

"Ne sei così sicura?"

"Wow, devo proprio capire come si chiama il tuo compagno-amante e ucciderlo allora." afferma allora.

"Magari parlo di Rihanna."

"Nemmeno ti pensa." gli fa la linguaccia.

Paulo si sporge e morde la punta della lingua della ragazza, facendola ridere e poi torna ad unire le loro labbra e, questa volta, lo approfondisce, sospirando pesantemente nel mentre.

Favola / Paulo Dybalaحيث تعيش القصص. اكتشف الآن