26

1.2K 27 0
                                    

× × ×

"Perfetto Noemi, è stata una bellissima interrogazione, vedo che ti stai mettendo sotto. È un 9, puoi andare a sederti." mormora la professoressa con un sorriso.

"Grazie." risponde e cede il posto ad un altro compagno.

"9 in matematica, tu sei un dio." mormora Marika.

"Ho passato tutto il weekend a fare quei dannati esercizi." risponde con un sorriso, fiera di sé stessa. "Perché non ti offri volontaria?"

"Vuoi vedermi morire? Non esiste che vada volontaria in matematica." rabbrividisce al sol pensiero, sente di non sapere nemmeno come siano fatte le addizioni.

"Anche perché mancano 10 minuti ormai." osserva l'orologio appeso alla parete e sospira, non vedendo l'ora di tornare a casa e prendersi il resto del pomeriggio completamente libero.

"Marika, la prossima volta voglio sentire anche te."

"Si prof." sorride per averla scampata ed esce poi con l'amica.

"Te la sei scampata, la prossima volta che ci vedremo con lei, ci sarà assemblea."

"WOAH! SONO UN PORTENTO!" esulta.

"Vedi di studiare bene."

"Certo, sono più carica adesso che so che ho una migliore amica così brava che può aiutarmi." sorride furba. "Però adesso sono le 15:30, voglio prendermi tutto il pomeriggio per dedicarmi a me stessa."

"Intendi fare la skin care?"

"Esattamente, mi rilassa tantissimo farla. Dovresti provare."

"Mh, ci penserò." si tocca il viso. "Il freddo mi ha rovinato la pelle."

"Per questo dovresti fare una maschera." guarda dritto e poi sorride all'amica. "Anche perché devi essere bella agli occhi di qualcuno." indica con lo sguardo un'auto.

"Smettila." le da una gomitata.

"Dai ti è venuto a prendere a scuola, per la prima volta in qualità di tuo ragazzo poi."

"Lo so." sorride e lui si accorge che è finalmente uscita da scuola.

"Dai vai." la spinge l'amica, salutando Paulo che ricambia con la mano.

Noe apre la portiera e sale in macchina, sorridendo al ragazzo e dandogli un bacio sulla guancia per salutarlo.

"Ciao." mormora poi.

"Ciao nena." risponde e, per adesso, si accontenta di quel bacio. "Com'è andata oggi?"

"Bene."

"L'interrogazione di matematica?"

"9." risponde con un sorriso.

"Te l'avevo detto che saresti stata brava." accarezza la sua gamba e si ferma al semaforo quando questo diventa rosso.

"Cosa vuoi?" domanda lei, sapendo bene perché la guarda in quel modo.

"Un beso."

"Ya te di un beso."

"Era un beso por los amigos, yo no soy tu amigo."

"¿Y que eres?" lo prende in giro e si avvicina poi per baciare le sue labbra.

"¿Porque no me lo dices tu?"

"No, sarebbe troppo facile." risponde lei.

"Tanto lo sai."

"Tu cos'hai fatto oggi?"

"Mi sono allenato e poi sono passato a sbrigare alcune faccende." risponde.

"Che business man." commenta mentre osserva una notifica sul telefono.

Si corruccia un po' e legge della notifica di instagram, cancellandola quando legge il nome di qualcuno che non vorrebbe sentire mai nella vita.

"Tutto ok?" domanda.

"Si, il gruppo classe sta esplodendo." ed è vero, continuano ad arrivare messaggi che insultano la prof di matematica per l'interrogazione di oggi.

"Hai da fare?"

"Non proprio."

"Allora ti porto in un posto."

"Dove?"

"Lo scoprirai." fa retromarcia. "Ma credo che tu prima voglia cambiarti."

Non si era accorta di essere arrivati davanti casa sua.

"Giusto." mormora. "Vieni, c'è mamma."

"Lo sa?"

"Lo sa e sappi che ti adora già, se arriva Claudio basta dire che sto uscendo con Marika e tu mi stai dando un passaggio." alza le spalle.

"Va bene."

Scendono dall'auto e si prendono per mano, bussando alla porta che, come si aspettavano, viene aperta dalla madre che, prima ancora di guardare la figlia, abbraccia il ragazzo.

"Ciao mamma, anche io ho passato una buona giornata, grazie per il tuo interessamento." la sorpassa ed entra in casa. "Vado a farmi una doccia." sale le scale e lascia i due da soli a parlare.

Prende la biancheria e si fa velocemente lo shampoo, passando poi al corpo e mettendo una crema trovata nel cassetto per il viso. Accende l'asciugacapelli e sistema i capelli in tempo record, mette addosso un accappatoio e un dubbio esistenziale le attraversa la mente quando apre l'armadio.

"PAAAAULOOOOO!" urla.

"Cosa?" domanda lui, affacciandosi dalle scale.

"Che cosa devo mettere?" dice lei, facendo capolino con la testa per non farsi vedere in accappatoio.

"Quello che vuoi."

"Consiglio?"

"Quello che ti piace." ride.

"Ok, non sei di aiuto." richiude la porta e comincia a lasciar cadere per terra alcuni vestiti. "Perché non trovo mai quello che cerco?" sbuffa.

Opta per qualcosa di semplice (foto su) e passa poi a sistemarsi la faccia, non impiega molto a truccarsi e, dopo essersi messo addosso un altro giubbotto più carino, manda una foto a Marika che l'ha tempestata di messaggi e poi scende le scale.

"E qui aveva appena compiuto 5 anni e stava facendo il bagno in piscina con Claudio, poi lo ha colpito con un secchiello." alza un sopracciglio al sentire una frase simile, così si avvicina e trova i due a sfogliare il suo album dei ricordi che racchiude foto davvero singolari che sua madre si divertiva a scattare senza alcun motivo.

"Avete dei passatempi discutibili voi due." commenta.

"Guarda quanto eri carina con il tuo costume a forma di pera."

"Avevo un costume a forma di pera? Devo averlo rimosso per il trauma." osserva e fa una smorfia, già allora non sembrava molto felice di indossarlo.

"Andiamo?" domanda poi Paulo, alzandosi in piedi quando lei annuisce.

"State attenti e tu non fare danni."

"Perché guardi me?" chiede la figlia.

"Non lo so, lo dicevo sempre ai tuoi fratelli e lo dirò anche a te."

"Ok, ciao mamma. Divertiti con il tuo programma televisivo."

"Buona serata." dice invece Paulo.

Favola / Paulo DybalaOù les histoires vivent. Découvrez maintenant