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× × ×

"Che cos'è questo?" domanda Noa quando indica un palazzo.

"È un vecchio edificio, si dice risalga a parecchi anni fa." risponde e continuano poi a camminare.

Ha portato Noa al centro commerciale, l'ha portata a fare un giro al centro e adesso camminano un po' per le vie dei mercati, notando il suo profondo interesse nei confronti di quello dell'usato. Si ferma spesso a guardare delle cose e poi prosegue, Noemi le sta dietro come farebbe una mamma col figlio. Si fermano a prendere qualcosa da bere, all'inizio ha detto più volte di non volere niente ma dopo ha ceduto e ha preso un frullato alla fragola mentre la maggiore si è limitata ad una limonata fresca che la tira sempre su di morale.

"Mamme e papà non mi portano mai in questi posti." risponde mentre beve dalla cannuccia chiara.

"Perché no?"

"Dicono che c'è sempre tanta gente e che rischio di perdermi, perché sono piccola." si riferisce alla sua statura, in effetti sembra molto piccola per la sua età.

"Beh, se ti hanno mandata qui è perché ti facessi vedere queste cose." mente ma spera comunque di tirarle su il morale.

"Non è vero, alla mamma non importa." afferma.

"Si che alla mamma importa di te, non essere stupida." poggia una mano sulla sua testa ma lei si scosta e la guarda con un'espressione molto triste.

"A mamma non importa e papà parla sempre di te, dice che tu sei tanto intelligente e bella. A nessuno importa di me, nemmeno a te perché hai detto che sono una sconosciuta e che non devi fare niente per me, quindi non fare finta di essere buona con me!" esclama, dandole le spalle e sedendosi più in là.

La maggiore si maledice mentalmente per quelle parole e poggia una mano sulla fronte, non sapendo proprio cosa fare. Si avvicina per parlarle ma Noa si rifiuta e le chiede piuttosto di tornare a casa, prova a convincerla con un altro giro ma fallisce e ritornano così indietro.

"Siamo a casa." mormora e la ragazzina va a sedersi sul divano, a debita distanza da Claudio che sta giocando.

"Hola amor." la saluta Paulo non appena viene abbracciato da dietro e sente un bacio poggiarsi sulla sua testa.

"Come mai già a casa?" domanda il fratello mentre preme i pulsanti del controller.

"Non è stata una grande idea uscire a fare un giro." mormora la sorella, osservando poi la 'sorella' che osserva lo schermo del televisore su cui si muovono i personaggi scelti dal ragazzo.

"Che cos'è?" domanda poi.

"Un gioco veramente stupido."

"E perché ci giochi?"

"Perché è un po' divertente."

"Oh."

"Vuoi provare?" domanda mentre le passa il joystick

"Non lo so usare." sussurra lei.

"Ti insegno io." fa scorrere un braccio sulle sue spalle e prende poi le sue mani, mostrandole come si fa.

La maggiore sorride, le sembra di rivedere lei stessa insieme a Claudio qualche anno fa, quando le insegnava a giocare a qualsiasi gioco perché erano troppo difficili per lei. Paulo accarezza la sua testa e bacia la sua mano, mettendosi poi in piedi per salire in camera sua e parlare di quello che è successo.

"Cos'è successo?" domanda quando lei si siede sulle sue gambe.

"Andava tutto bene, dopo si è innervosita ed ha iniziato a dire che a nessuno importa di lei, me compresa perché ho detto che non le devo nulla dato che non è mia sorella." sbuffa. "Sono una stupida."

"È dispiaciuta, ma si può sempre recuperare. È pur sempre una ragazzina e le passerà, vedrai." la consola un po', dandole un bacio.

"Non so come comportarmi con lei, dice di essere qui per me ma non dice nulla."

"Dalle i suoi tempi, prima o poi dirà qualcosa."

"Tu dici?"

"Ne ho visti crescere due e, anche se ero un bambino anche io, posso dire per certo di capirne un po'." ridacchia.

"Tío Paulo." ride lei, accarezzando i suoi capelli.

"Ho parlato l'altro giorno al telefono con Dolores, ha detto che vuole conoscerti anche lei."

"Che bello."

Si avvicina a lui per un altro bacio ed accarezza le sue spalle nel mentre, sospirando quando le mani di lui le sfiorano il seno. Dopo poche mosse e qualche bacio in più, le intenzioni sono chiare.

"Ci sono Claudio e Noa, fermo." ridacchia.

"Basterà far si che non ci sentano."

"Noa potrebbe entrare in qualunque momento, si annoierà presto a quel gioco." mormora e si lascia sfuggire un gemito quando i loro bacini si incontrano. "Andiamo da te."

"E lei?"

"Ci inventiamo una scusa e poi c'è Claudio." sussurra, togliendole le mani di dosso.

"Mh." mugola e si stacca poi da lei, entrambi vogliosi di toccarsi, ma cercano di nascondere questa realtà ai due.

"Dove state andando?" domanda Claudio.

"Marika mi ha chiesto di passare un attimo, sembra che abbia avuto un problema con sua madre." inventa Noemi.

"L'ha beccata a fare qualcosa di religiosamente scorretto?"

"Sicuramente, volo da lei e torno subito qui."

"Vedi di non farti contagiare dalla pazzia di sua madre."

"Come se fosse possibile." mormora e guarda Noa. "Torno presto." ma non riceve risposta da lei.

Escono di casa e salgono in macchina, dove Paulo si lascia andare ad una profonda risata.

"Sei una bugiarda perfetta."

"Muoviti o giuro che rientro in casa." ride lei.

Mai un viaggio in macchina fu fatto più velocemente.

Favola / Paulo DybalaWhere stories live. Discover now