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× × ×

Se c'è una cosa che loro madre ripete in continuazione è che hanno la stessa ed identica espressione quando sono confusi: hanno lo stesso modo di aggrottare le sopracciglia, lo stesso modo di guardare con confusione, la stessa maniera di sospirare e di alzare gli occhi al cielo. Davide e Noemi si assomigliano tantissimo e loro madre lo ribadisce sempre.

"Smettetela di fissarmi come due scemi, siete inquietanti." la ragazzina, seduta sul divano davanti a loro, incrocia le braccia e li guarda storto.

"Ma sei sicura che sia una ragazzina?" domanda Davide.

"Cosa vuoi che ne sappia? Ti risulta che io l'abbia mai vista?"

"Uffa, siete noiosi. Sono una ragazza adulta!"

"Ce l'hai un documento?" domanda il ragazzo, alzandosi in piedi per prendere un bicchiere d'acqua.

"Sei un poliziotto?" domanda sprezzante.

"Ci rinuncio, è tutta tua." e sparisce in cucina.

Noemi la osserva e sospira, non è che lei sappia cosa fare con quella ragazzina e quindi si limita ad osservarla e notare come presti attenzione ad ogni suo movimento. Si risveglia dai suoi pensieri quando suona il campanello e si alza ad aprire la porta, interrompendo il contatto visivo con Noa che la segue fino a quando non sparisce.

"Ho fatto il più in fretta possibile." mormora Claudio, entrando in casa.

"Ti prego, dimmi tu cosa devo fare." piagnucola lei.

"È lei?"

"Sembra che ti sia passato un camion in faccia." commenta la minore non appena vede il maggiore.

"Lo prendo come un si." sbuffa. "Io ora chiamo papà, che venga a riprendersela."

"Papà non è in Italia." risponde lei.

"Non è a te che l'ho chiesto." prende il telefono e si allontana per parlare tranquillamente.

"Esattamente cosa dovrei fare?" domanda Noemi a Davide, restando sull'uscio della porta-finestra insieme a lui.

"Tu non eri così scorbutica da bambina, ti direi di rinchiuderla nello sgabuzzino." commenta lui.

"Guarda che ti sento!"

"E non mi interessa."

"Dannazione!" esclama Claudio.

"Cosa ti ha detto?"

"Ha detto che lui e sua moglie sono andati in Nigeria perché c'è qualcuno che si sente male. Non vuole rimanere con la nonna 89enne ed è anche scappata più volte per non stare con lei, fino a quando non hanno deciso di venire qui!" si butta esasperato sul divano.

"Sei scappata via da tua nonna di 89 anni?" domanda Davide.

"E dalla sua badante di 60, scema e straniera che non capisce l'italiano." aggiunge ed alza le spalle.

"Non ci voglio credere." Noemi porta le mani sul viso e corre alla porta quando sente di nuovo il campanello, questa volta sa per certo chi è.

"Sei la prima cosa bella di oggi." commenta non appena vede Paulo e lo abbraccia.

"Claudio mi ha detto." lascia un bacio sulla sua fronte. "È davvero quella ragazzina di cui mi hai parlato?"

"A quanto pare si." rientrano in casa e il ragazzo osserva quella figura che lo squadra con uno sguardo davvero sprezzante e cattivo.

"Ti prego dimmi che sai come liberarsi di una bambina senza farle del male." sbuffa Claudio.

"Ti sembro il tipo di persona che lo sa?" ridacchia Paulo.

"Smettila di dire scemenze." sbuffa Noemi, colpendo la spalla del fratello.

"Direi che, adesso, è un vostro problema." afferma Davide dopo aver letto un messaggio. "Giorgia ha la febbre alta."

"Fammi sapere come sta." mormora la sorella e lui le accarezza la testa.

"E tu stai tranquilla."

Se ne va e Noemi sbuffa per quella che sarà la sedicesima volta, Paulo poggia un braccio sulle sue spalle e la tranquillizza.

"Ormai è tardi per guidare fino a Biella e portarla da sua zia con la forza." gli occhi del ragazzo osservano l'orologio che segna le dieci di sera.

"Tanto tornerò sempre qui, nessuna delle due può tenermi lì." afferma con un tono saccente per una ragazza della sua età.

"Oddio detesto le ragazzine." mormora sconfitto Claudio. "Ma si può sapere perché sei qui?"

"Di certo non per te." gli fa la linguaccia. "Sono qui per Noemi."

"Non puoi scappare di casa per una cosa del genere." la rimprovera lei.

"Tu non rispondi mai al telefono."

"Non è comunque una buona ragione, hai.. quanti anni hai?"

"12."

"12?!" tuonano i due ragazzi in coro.

"Si, 12."

"Ma tu hai idea dei pericoli che ci sarebbero in giro? Non puoi fare una cosa del genere alla tua età!" ma Claudio viene ignorato.

"Wow, ho una palla al piede che non conosco nemmeno." sbuffa la ragazza.

"Non sei simpatica." incrocia di nuovo le braccia.

"Nemmeno tu, ma credo che per questa notte dovremmo sopportarci."

"Vuoi dire che dormo qui?" domanda più calma.

"A meno che non ti faccia piacere passare del tempo in strada, si."

"Non la voglio nella mia stanza." fa il fratello.

"Non voglio stare con te!"

"Dorme con me, va bene?" ammette la ragazza, distrutta.

Passa una mano tra i capelli e sparisce ancora una volta nel corridoio, tornando con un panno umido che poggia sul viso di Noa, sfregando.

"Hey! Ma che diamine fai?!"

"Non voglio una maschera di Carnevale nel mio letto." le toglie tutto il trucco, gettando poi il panno sporco nella spazzatura.

"Io allora torno a casa." mormora Paulo vicino al suo orecchio.

"Scusa, ti sei precipitato qui, immagino che sarai stanco." accarezza il suo viso.

"Non molto in realtà, meglio che io sia venuto. Almeno so che stai bene." camminano fino alla porta.

"Stai attento e mandami un messaggio appena arrivi a casa." mormora e si alza sulle punte per un bacio.

"Va bene, tu stai tranquilla. È una ragazzina e non è pericolosa."

"Si." sussurra, lasciandosi coccolare un po'. "Buonanotte cariño." sorride in sua direzione.

"Buonanotte nena."

Favola / Paulo DybalaWhere stories live. Discover now