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× × ×

Sorride dolcemente quando, sveglia già da in po', Noemi se ne sta appoggiata con la testa contro la testiera del letto ed osserva Paulo dormire mentre le note di "Happily" degli One Direction. Pensa che si sposi alla perfezione con la scena che ha davanti: un piccolo angelo che dorme. Stufa di sentire però sempre e solo il solito pezzo, sbuffa, si toglie le lenzuola di dosso, si rimette le mutande ed indossa la maglia del ragazzo mentre prende il telefono che torna a squillare per l'ennesima volta.

"Pronto?" risponde.

"ERA ORA, MA CHE SONNO PESANTE HAI?" urla Marika dall'altra parte del telefono.

"Oh già, mi piaceva la suoneria e volevo ascoltarla." dice in tutta onestà.

"Tu sei pazza." sospira. "Ti chiamavo per dirti che sono usciti i voti della maturità."

"I voti?" si guarda intorno. "Ma che ore sono?"

"Sono le 11."

Rimane per un attimo sconvolta da quelle parole, non si è resa conto che fosse così tardi ma da la colpa a tutta l'adrenalina che avevano ieri sia lei che Paulo che li ha portati ad andare a dormire tardi. Si, sarà meglio dar colpa all'astinenza e alla mancanza.

"Wow, ecco cosa si prova a dormire fino a tardi." parla. "Comunque, tu li hai visti?"

"Ovvio che no, sono terrorizzata." dice come se fosse la cosa più normale di questo mondo. "Ma non hai letto i messaggi ieri con il gruppo dei professori?"

"Ehm.. avevo da fare."

"Qualcosa di più importante degli esami per cui ha sputato sangue?"

Proprio come se fosse stato chiamato da Marika, Paulo, anche lui appena sveglio, esce dalla stanza da letto e si dirige verso il salotto, abbracciando la fidanzata da dietro.

"Ciao amore." sussurra lei, dandogli un bacio.

"Con chi parli?" domanda lui, ancora assonnato.

"È Marika."

"Ciao Marika." la saluta.

"Ma è Paulo?!" tuona. "ADESSO CAPISCO TUTTO! BRUTTA STRONZA, TORNI CON LUI E NON MI DICI NIENTE?!"

"Ti racconterò tutto, te lo giuro ma Smettila di strillare."

"In effetti un mese fa o studiavi o eri depressa per Paulo, adesso mi spiego tutto."

"Non ce la fai proprio a tenere la bocca chiusa, eh?"

Paulo le sorride e le da un altro bacio, accarezzando la sua vita e poggiando la fronte contro la sua spalla.

"No." ride. "Ora fai una cosa buona, aiutami ad aprire la pagina di scuola. Mia madre sta rompendo le scatole per sapere il voto ed io non ho il coraggio."

"Insieme?" domanda mentre mette il vivavoce e cerca il sito online della scuola. "Ci sono."

"Ok.. ok.. porca puttana che ansia."

"Al 3. 1.. 2.. 2 e mezzo.. 3." schiaccia un piccolo pulsante e la schermata con la tabella dei voti si carica davanti ai suoi occhi.

"CON QUALE BENEDIZIONE DIVINA SONO USCITA CON 98?!" urla. "SONO UN GENIO!"

"Già, hai superato anche quello che non ti ha fatto copiare in terza." ride l'amica.

"Così impara quel disgraziato, però aspetta non ho visto il tuo."

Nemmeno Noemi, ma tira un respiro profondo e zooma sul suo nome, segue la lunga barra bianca per arrivare al voto e Paulo la osserva attentamente. Quando leggono il voto, Marika strilla e Paulo la circonda fino a farla alzare da terra per stritolarla.

"È UN 100 PERFETTO CON LA LODE!"

"Te lo avevo detto che ci saresti riuscita." le da un bacio. "Bravissima, amore mio."

"Grazie." lo guarda negli occhi e unisce le loro labbra in un altro bacio.

Il ragazzo si avvicina al suo orecchio, bacia il suo lobo e poi..

"Lo andiamo a festeggiare di là?" propone.

Lei sorride, gli da un bacio e si lascia prendere in braccio mentre cammina verso la camera da letto.

"Mari ci sentiamo dopo, sarei impegnata adesso."

"DATECI DENTRO!" urla e poi chiude la telefonata, lasciando i due alla loro privacy.

🦋

Dopo le chiamate della sua famiglia non appena hanno scoperto del suo voto e quelle dei parenti, Noemi è finalmente libera di lasciare il telefono sotto carica per un po' nella sua stanza mentre sistema la valigia.

"Questa va bene?" domanda a Paulo mentre prende una maglietta.

"Amore va bene tutto, metti quello che ti piace." risponde lui.

"Non voglio sembrare una barbona davanti alla tua famiglia." sospira.

"Non lo sembrerai." ride. "E poi ti ho già detto che ti adorano, quindi perché sei così nervosa?"

"Si vede che dall'altra parte del mondo, per una donna il terrore più grande del mondo, dopo il parto, è la suocera." ride. "Forse prima la suocera e poi il parto."

"Conosci mia madre e dopo sperimenteremo anche il parto." scherza mentre le da un bacio.

"Perché quella che soffre sarai sempre io?"

"Non soffrirai." la abbraccia.

"Fermo." lo blocca lei. "Manca qualcosa."

Si guarda intorno, studia ogni angolo della stanza ma non riesce proprio a capire cosa ci sia che non va o che manca. Riepiloga le cose che ha messo in valigia ma non crede di aver dimenticato niente, poi il suo sguardo si posa sulla specchiera, osserva il suo riflesso per un po' e poi trova il portagioie. Lo apre e tira fuori la collana, mettendola di nuovo al collo e sistemandola sul colletto della maglia rossa che indossa.

"Non mi ero nemmeno accorto che mancasse." mormora lui, osservandola.

"Credevo che questo sarebbe stato sempre il mio portafortuna, poi ho capito che ne ho uno molto più grande e bello."

"E quale?" domanda, non arrivandoci.

"Il bidello della mia scuola, è un tipo davvero molto simpatico." risponde.

Lui aggrotta per un attimo le sopracciglia e poi ride, non riuscendo a capire se sia seria oppure no.

"È uno scherzo?"

"Direi di sì, stupido." risponde. "Sei tu il mio portafortuna." spiega.

Favola / Paulo DybalaWhere stories live. Discover now