2. Killing me softly ☆

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"Quegli occhi graffiavano e,
insieme,
accarezzavano".

P.D

"Kevin!" affermò Carmen, sprezzante.

Lui la fulminò con un'occhiata felina e agghiacciante.

Uno sguardo rapido e obliquo che spense ogni tentativo di rivalsa verso quella maleducazione sfrontata.

"Stai più attento, ok?" sibilò, infine.

Il suo potere intimidatorio l'aveva atterrita e ogni suo proposito di ramanzina si era perso nella brezza fredda di quella primavera impazzita.

Quello sguardo penetrante tornò a posarsi su di me, scolpendo con cura i lineamenti del mio viso, catturandolo nelle sue iridi indaco, intrappolandolo in quelle pupille d'abisso.

Finivamo sempre così, lui che mi fissava muto e immobile, con la mente lontana e gli occhi pieni di me, e io che abbassavo lo sguardo abbattuta.

Sapevo che lui mi odiava.

Mi odiava più di qualsiasi cosa al mondo, più di tutto, più del dolore che aveva attraversato le nostre vite undici anni prima.

"Altrimenti?".

La sua domanda fu un soffio sottile, aleggiava nell'aria e pendeva sulla testa di Carmen come un ciondolo di bigiotteria.

Lei la accolse in un sussulto, non aveva paura di lui, semplicemente lo commiserava, come se avesse di fronte un animale ferito.

Lei conosceva la nostra storia, sapeva tutto fin dal principio.

Kevin non distolse lo sguardo da me, continuò a seguire il mio profilo imperterrito, come se, in quel momento, la linea del mio mento fosse l'unica cosa ad esistere.

Avere sempre quello sguardo addosso mi uccideva perché i suoi occhi indecifrabili celavano una repulsione sottile e lacerante nei miei riguardi.

"Adesso basta, Kevin" mi sentii rispondere.

Erano rare le volte in cui ci rivolgevamo la parola e, quasi sempre, finiva con una stilettata pungente da parte sua.

Una ragazza dai capelli rosa si tuffò all'improvviso tra le sue braccia, spezzando il filo della tensione che ci legava da sempre.

"Miki!" sussurrò, colto alla sprovvista da quell'impatto inatteso.

"Fammi spazio!" cinguettò lei, radiosa, e lo sguardo di Kevin si addolcì.

Michela era la sua migliore amica, era nella nostra stessa classe alle medie, poi, anche lei, aveva scelto una scuola diversa dalla sua.

Le piaceva tanto la matematica e aveva deciso di proseguire gli studi al liceo scientifico.

Andava molto d'accordo con Kevin, le voleva bene e lui la trattava con gentilezza.

Una gentilezza che a me non aveva mai riservato.

Per un periodo erano stati inseparabili, poi lei aveva trovato un ragazzo e il tempo che trascorrevano insieme era radicalmente diminuito.

UCCIDIMI DOLCEMENTEWhere stories live. Discover now