19. Forgiveness ☆

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"È dal dolore
che nasce
la speranza".

P.D

12 ANNI PRIMA...

Carola e Sofia erano sedute davanti al tavolino di un bar.
Era stata proprio Sofia a telefonarle, chiedendole un colloquio.

Era passata poco più di una settimana da quando Carola si era presentata con Kevin alla loro porta, giorni convulsi e pieni di confusione per i Colonna, ancora sconvolti da quella notizia.

Alessandro aveva un figlio di cui, fino al quel momento, ignorava l'esistenza.

Kevin.

Una cameriera servì loro due tazzine
di caffè ordinate qualche minuto prima, poi le lasciò con un sorriso gentile rivolgendo la sua attenzione al tavolo accanto.

"Carola..." cominciò Sofia.

Non era arrabbiata con la ragazza che aveva di fronte, nè con suo marito, sapeva del tradimento di Alessandro, glielo aveva rivelato lui stesso in un moto di pentimento, un anno dopo l'accaduto, quando avevano da poco ottenuto l'adozione di Selene.

"Sofia" la interruppe Carola "Io... volevo scusarmi, non avrei dovuto presentarmi in quel modo a casa vostra ma..." il rammarico misto all'angoscia non le permisero di concludere la frase.

"Carola, ascoltami..." la esortò Sofia, con la sua connaturata dolcezza "Accetto le tue scuse, non sono arrabbiata, sapevo di te e... mio marito".

Carola la fissò con aria sorpesa, mentre Sofia continuava a parlare.

"Quando io e Alessandro scoprimmo che non potevamo avere figli, il mondo ci è crollato addosso. Erano mesi che provavamo ad avere un bambino e, dopo l'ennesimo tentativo, abbiamo deciso di rivolgerci ad un medico con la  speranza che chiarisse e risolvesse il problema.
Purtroppo la diagnosi mi ha sconvolto... ci ha sconvolto...".

Una lacrima rigò il suo viso, ricordando quei momenti dolorosi.

"Sono sterile, non potrò mai avere bambini. Quando lo seppi, circa cinque anni fa, caddi in una profonda depressione. Alessandro mi è stato sempre accanto, ma il dolore era troppo grande per me che sognavo disperatamente di avere dei figli miei, di crescerli, amarli...".

Carola ascoltava le sue parole contrita, non sapeva perché Sofia si stesse confidando proprio con lei.
Avrebbe dovuto essere infuriata, invece i suoi occhi emenavano soltanto una lunga scia di serenità.

"Mi... mi dispiace molto" balbettò, desolata.

Sofia sorrise, gentile.

"Ti ringrazio".

Sorseggiò il suo caffè, poi posò la tazzina nel piattino.

UCCIDIMI DOLCEMENTEWhere stories live. Discover now