5. Diario d'appendice

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È una partita a scacchi.

Mi guarda.

La guardo.

Due occhi di ghiaccio infilati nei miei, si incastrano dappertutto, entrano ovunque.

Mi scompigliano.

Argento fuso che mi sgocciola nell'anima.

La inzuppa.

Scacco.

Perché?

Lei mi ha guardato più del dovuto.

Scacco al re.

Io sono il re.

Il re di denari, la regina di cuori.

Forse l'ho soltanto immaginato.

Un sogno.

I sogni son desideri?

No sono soltanto barzellette.

Joker lo sa, per questo sorride soddisfatto.

La luna mi scruta e la torre crolla.

Crush.

Error 404.

Mi guarda e io muoio.

Entrambi appesi sull'albero dell'Apocalisse.

Dio è morto urla Joker.

Lo sta urlando da una chiesa sconsacrata.

Peccato.

Perdizione.

Non c'è riscatto.

Non c'è salvezza.

Nessuna redenzione.

Perché?

Perché ho una voglia pazza di lei, di leccarla, di legarla e di scoparla.

Di riempirla tutta con il mio cazzo e sentirla fremere.

Sono un diavolo.

Un povero diavolo che sbava per la sua figa bagnata.

Scacco.

La sua mano muove la torre, la posiziona a tre caselle dal re.

La mia mente è malata ma lei si lascia respirare.

Ha un profumo così dolce.

È arrendevole.

UCCIDIMI DOLCEMENTEWhere stories live. Discover now