23. The secret ☆

1.8K 97 128
                                    

"In uno scrigno segreto
alberga la più oscura passione".

P.D


Carmen mi fissava ruminando briciole e trangugiando caffè.

"Sei strana stamattina" asserì, con la bocca piena.

Versai una tazza di caffè anche per me, doppia data la mia alta dipendenza dalla caffeina.

"Allora...".

Quello sguardo sottile, stampato su quell'espressione sherlockiana, non presagiva nulla di buono.

"Cosa stavate facendo tu e il signor Casanova soli soletti?" domandò, sospettosa.

"Stamattina siamo in modalità Salvo Sottile?" replicai, a mia volta, cambiando, deliberatamente, argomento.

"Non tergiversare!" mi rimproverò, dopo aver bevuto il suo caffè in un sorso solo "Guarda che ti ho visto, sai?" strimbellò, risoluta.

Alzai gli occhi al cielo, esasperata dalla sua perspicacia. Con lei era impossibile mentire, aveva più fiuto di un cane da caccia.

"Te lo sei appena divorato con gli occhi e lui ti sarebbe saltato addosso molto volentieri!" m'incalzò, severa.

Sbuffai.

"Non è vero!".

"Sì che lo è!" insistette lei.

"No!" risposi, categorica.

"Non mentire!" mi accusò, imbronciata.

Sospirai.

Non volevo mentirle, ma non potevo dirle di noi. Su una cosa Kevin aveva ragione, tutti ci consideravano fratelli, e anch'io temevo i giudizi e lo scandalo.

Era scandaloso e nefando amare il proprio fratello.

Ma Kevin non era mio fratello, porca puttana!

Neanche mio padre sapeva di lui, fino a quando lui e Carola non sono piombati in casa nostra. A dire il vero non avevamo neanche lo stesso cognome, lui aveva preferito tenere quello di Roberto, colui che, probabilmente, considerava il suo vero padre. Tuttavia, per il resto del mondo portavamo un timbro sulla carne, un marchio impresso a fuoco che recitava una sola insegna:

Fratelli.

Per questo, per il momento, preferivo tacere anche con Carmen, non avrei sopportato la sua disapprovazione, non avrei mai potuto accettare la sua deplorazione.

"Parla, Selene!" mi spronò, ancora una volta.

"Adesso basta!" la rimproverai, sperando che il mio tono duro la intimorisse.

Macchè!

Ottenni l'effetto contrario.

"Mia cara, tu e quel puttaniere non me la raccontate per niente giusta! In questa casa c'è odore di sesso, ci sei andata a letto, ammettilo!".

Sgranai gli occhi allibita e divertita dal suo linguaggio sfrontato.

"Cosa? No!" risposi con fermezza.

UCCIDIMI DOLCEMENTEWhere stories live. Discover now