Capitolo 8

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La lettera è molto lunga. Ieri sera le palpebre mi sono calate in fretta. Non riuscivo più a capire cosa stavo leggendo e ho dovuto fermarmi praticamente all'inizio. Avrei voluto andare avanti ma avevo anche bisogno di dormire. Ero e sono ancora adesso sconvolta. Quella storia mi ha turbata più di quanto sia capace di ammettere.

***

Alle 7.00 mi sveglio. Il sole mi illumina dalla finestra che ho lasciato socchiusa. Mi tolgo il pigiama mettendo un paio di jeans e una maglietta nera e scendo al piano inferiore. C'è un silenzio insolito. Sento poi zio Dominic russare e intravedo mia madre avvinghiata alle coperte mentre passo davanti alla porta della sua stanza. Sbadiglio e scendo le scale. Mi faccio una coda e mi avvicino al calendario. È sabato. Ah, ecco perché tutti sono ancora a letto. Cammino in punta di piedi fino alla cucina facendo attenzione a non fare troppo rumore. Mi preparo un tè e faccio colazione. Dovrei restare a casa a studiare perché ho una verifica a breve ma le gambe mi trepidano. Devo uscire. Prendo la felpa e le chiavi di casa e lascio la mia via dirigendomi verso il centro città. Mi fermo un momento su una panchina e riprendo la lista di nomi che mi sono portata dietro. D'ora in poi ho intenzione di tenerla sempre in tasca a portata di mano. La apro e la rileggo. Non conosco queste persone ma ho il presentimento che siano legati alla squadra di Andrea Brovies e se ho ragione, scoprirlo mi aiuterà a fare chiarezza. Raggiungo la biblioteca che non dista molto da dove mi ero fermata. Aspetto in piedi che apra. Dei signori sono accovacciati sui gradini che leggono il giornale in attesa di entrare come me. Una bambina poco più lontana gioca vicino allo scivolo. Tiene tra le mani una palla da pallavolo che è più grande persino di lei. Le sue mani minuscole la afferrano e la lasciano scivolare mentre la mamma la riprende col cellulare. La porta della biblioteca si spalanca e torno sui miei passi. Mi infilo tra i corridoi colmi di tomi e raggiungo il secondo piano. Una signora mi squadra mentre mi accomodo ad una postazione di studio nascosta tra gli scaffali. Controllo sotto il tavolo in cerca di una spina di corrente ma non essendocene traccia, spero che la batteria duri quanto necessario. Prendo il computer dal mio zaino e apro subito la pagina di Google per cominciare a fare ricerche. Resto un momento con le dita sulla tastiera. Chi o cosa sto cercando? Sospiro e le mie mani si muovono suggerendomi cosa fare. Il primo nome che digito è quello di mia zia. Essendo morta da giovane sicuramente deve aver fatto notizia. Scorro sulla voce e "Ginevra Voelking" ed escono molti risultati. Molti di loro sono notizie di cronaca altri articoli su più Fanpage.

«"Ragazza morta ad una partita..", "Lutto nel mondo giovanile della pallavolo.", "Tragedia ad una finale di pallavolo, ragazza ha un malore e..»

Cambio pagina. Torno alla home e sfoglio i link di Google. Nel farlo mi imbatto in un profilo di Facebook col nome di mia zia. Ci clicco sopra ma non appartiene a Ginevra. Esco e continuo a far scorrere gli occhi da una parte all'altra dello schermo. Non c'è nulla di rilevante. Sto attenta a non perdermi nulla e proprio l'ultimo dei risultati è un sito di una squadra di pallavolo. Quello che cerco. Lo apro ed esce una "x" enorme che avverte che la società non esiste più. Deglutisco. Se fossi in un film horror di certo avrei chiuso il PC e sarei scappata dalla biblioteca correndo. Respiro e mi faccio coraggio. Col mouse alla mano riesco ad accedere cliccando su una finestra per eliminare la "x". Una volta libera da quel segno fastidioso, cerco nel menù sulla sinistra. Ci sono molte cartelle e non so quale scegliere. A dire il vero non so nemmeno cosa voglio. Scorro le pagine e trovo la galleria fotografica. Non male. Potrei partire da lì. Clicco sull'icona ed escono diversi album. Foto di squadre, eventi, c'è di tutto. Tra di loro, quello che mi colpisce è uno con una corona. Lo apro e il titolo finalmente ha qualcosa di familiare: "I campioni del 2000".

«È questo.»

Lo apro. Sulla schermata spuntano un sacco di foto copertina che solitamente si scattano ad inizio anno. Le guardo per curiosità e tra di esse trovo mia madre con la sua targa personale. La sua immagine non è cambiata negli anni. Sembra esser rimasta ferma a quell'anno. L'unica differenza è che adesso ha delle sottili rughe appena sotto gli occhi e la faccia molto più magra. La accarezzo. Avrei tanto voluto vederla quando ancora aveva il sorriso e l'allegria in volto. Clicco e passo alla foto successiva. Vedo mia zia chiamata col soprannome di "Nena Voelking". La ingrandisco. È la copia esatta di mia madre. Capelli biondi, pelle chiara e con uno splendido sorriso. Scorro le altre foto delle altre giocatrici. Cassidy Bonardi, Iris Ifeachor.. Un momento. Ma questi sono i nomi della lista! Li scorro veloci tutti. Sì, non ho dubbi. I nomi che ha scritto mia madre appartengono alla sua ex squadra. Tra di loro verso la fine riconosco anche allenatore Brovies nella sezione dedicata allo staff. Finalmente ho capito. Clicco per proseguire ma il sito mi ferma. La cartella è finita. Sbuffo e cerco dell'altro. In fondo, quasi nascosta, c'è una cartella dal titolo: "In memoria."

Mi incuriosisce e vado ad aprirla. Clicco più volte finché si apre. Non contiene nulla. Non una immagine, un video, articolo o file accessibile.

«Che strano.»

Cerco più a fondo e noto delle strane icone grigie. Ci clicco sopra ma mi esce la scritta: "File eliminato". Continuo a schiacciare compulsivamente su tutte le altre icone che trovo ma esce la medesima scritta. In pratica ci sono tracce dei documenti eliminati ma non c'è modo di aprirli o di recuperarli. Mi lascio cadere all'indietro sulla sedia e per poco non cado.

«Maledizione.»

La Squadra Del 2000Where stories live. Discover now