Capitolo 26

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Dopo che Arianna e Giorgia hanno accettato, non perdiamo tempo. Verso mezzogiorno siamo già alla tappa seguente che, se escludiamo Cassidy, sarà l'ultima. Lucrezia ci ha dato appuntamento in un bar fuori città che si trova vicino al cinema dove io e Robin andiamo ogni mese per il primo film in uscita. Indico la strada a Nathan senza dover utilizzare il navigatore e arriviamo puntuali per l'ora di pranzo. Ho talmente fame che il mio stomaco brontola incessantemente ma cerco di trattenermi almeno fino a che non avremmo parlato con Lucrezia. La troviamo seduta ad un tavolo e ci accomodiamo con lei. Riusciamo ad ordinare qualcosa in attesa di incontrare le ultime due della lista.

«Dovrebbero arrivare a momenti.» Ci dice Lucrezia. «Mi hanno avvisata che sono in ritardo.»

«Meglio, così mangiamo.» Ridacchia Robin mentre arriva la sua focaccia.

Io aspetto il mio panino e mi metto a guardare il cellulare. Con mia sorpresa non trovo chiamate di mio zio o messaggi di alcun tipo. Mi insospettisce ma prima di poterci pensare, una giovane donna dalla frangetta e i capelli scuri, si siede accanto a Lucrezia. La abbraccia con gioia anche se con una certa timidezza.

«Ciao, Lucrezia.» Cinguetta sistemandosi la canotta nera e la felpa rossa. «Sembra passata un'eternità.»

«Non dirlo a me, Dahlia. Parliamo?»

«Certo, ma ti avviso che Sophia non verrà.»

«Come mai?»

«È impegnata ma se è importante, le riferirò io stessa.»

Dahlia ordina un caffè e nuovamente, è Nathan a parlare. Lo ascolto mentre le spiega il piano ma una volta terminato, la reazione di Dahlia ci spiazza.

«Perciò, riassumendo, a chi è venuta questa grande idea?»

Alzo la mano e gli altri dopo di me.

«Complimenti. Disturbiamo i morti soltanto per una partita e l'egoismo altrui. Ginevra ne sarà orgogliosa come immagino lo sarà Riley appena lo verrà a sapere.»

«Non è una questione di egoismo.» replico come avessi ricevuto un pugno in faccia. «Cerchiamo soltanto di dare una mano a mia madre.. A tutti voi.»

«Non vi riguarda, capito? Non importa se siete parenti o no nel caso della vostra amica Robin. Questa è una faccenda nostra e l'abbiamo chiusa sedici anni fa.»

«No, non è vero.»

«Tu che cavolo puoi saperne?!"

«Calmiamoci.» Interviene Lucrezia contrapponendosi tra me e Dahlia. «Non siamo qui per litigare.»

«Infatti. Siamo qui a perdere tempo!»

Dahlia si alza afferrando la borsa. Lucrezia tenta di fermarla ma lei non vuole sentire ragioni. Nathan ci prova a sua volta ma improvvisamente appare Christopher. Dahlia si ferma come avesse visto un fantasma.

«Christopher?»

I suoi occhi si sgranano quando alle sue spalle, compare un uomo anziano con la felpa sportiva.

«Coach?»

«Ciao, Dahlia.»

La donna resta immobile. Coach Brovies si avvicina e lei d'istinto gli salta al collo sprofondando tra le sue braccia in lacrime.

***

Aspettiamo fuori. Lucrezia è rimasta insieme a Christopher e al coach mentre a noi è stato chiesto di uscire. Alzo gli occhi al cielo. Non mi è sembrato corretto esser tagliata fuori. La campanella del bar suona e mi volto. Il coach esce sorridente.

«L'abbiamo convinta.» Ci comunica e noi tiriamo un sospiro di sollievo. «Ci ha detto che avviserà anche Sophia. Ci saranno entrambe.»

«Ok.»

«Voi state bene?»

Acconsentiamo col capo anche se nessuno di noi tre è così bravo a mentire.

«Sentite, so che vi abbiamo lasciato fuori ma era necessario per poterla portare dalla nostra parte. Spero capiate che qualche volta per vincere, bisogna fare entrare le riserve.»

«Certo.» Mento per evitare che insista.

«Ora resta comunque da risolvere il problema Cassidy.»

«In realtà, no.»

Dahlia, Christopher e Lucrezia ci raggiungono e ci alziamo dal bordo della strada. Il padre di Nathan alza trionfante il telefono.

«Domani alle otto.» Esulta. «Cassidy ci aspetta domani alle otto.»

La Squadra Del 2000Where stories live. Discover now