Capitolo 31

95 74 3
                                    

Osservo mia madre sistemare il copridivano prima di mettersi a leggere. Prende la coperta e si infila le cuffie per isolarsi da tutto ciò che la circonda, me compresa. La osservo dal corridoio. Non faccio altro che pensare al fatto che manca pochissimo a domenica e che oggi avrò l'ultimo allenamento prima del grande match. In questi giorni non ho avuto modo di concentrarmi sulla pallavolo e ho paura di non esser in grado di sostenere la finale. Con tutta la confusione che mi attorciglia la mente, il pensiero di non essere all'altezza, mi spaventa a morte.

«Pensierosa?»

Dominic viene da me appena finisce di sistemare i suoi vecchi libri sulla libreria.

«No, almeno credo.»

Mi stringo tra le braccia appoggiandomi allo stipite della porta del soggiorno.

«La finale è dopo domani e di Cassidy non si sa nulla. Comincio a chiedermi se è stata una buona idea mobilitare queste persone che non si vedono da una vita solo per una stupida ed insignificante partita.»

«C'è un pensiero che all'epoca mi piaceva condividere con le mie sorelle: La pallavolo ha un dono. È capace di creare amicizie, alleanze e a volte famiglie come la nostra. Mi piace credere che abbia il potere di riunire le persone con un vincolo impossibile da sciogliere.»

Mi poggia la mano sulla spalla e sorride.

«Quello che è stato fatto, che tu hai fatto, è la prova che è vero.»

Acconsento col capo e Dominic non vedendomi convinta, mi abbraccia. Il suo cellulare squilla ma prima di rispondere si volta verso di me.

«Credo proprio che entro domenica avrai tutto quello che serve.»

E questo che cavolo significa? Non riesco a chiederglielo e resto lì a guardarlo che si allontana e parla a bassa voce. Sospiro e prendo il borsone aspettando che Robin e suo fratello passino a prendermi per andare in palestra.

***

Scendo le scale velocemente. Essendo in anticipo, Robin va a parlare con la Pres per aggiornarla su Cassidy nonostante già lo sappia da Lucrezia e Christopher. Io vado in campo e incrocio Nathan ad allenarsi vicino alla sala pesi.

«Ehi.» dice riprendendo fiato e asciugandosi il collo con l'asciugamano. «Novità da tuo zio?»

«No, ma cerca di fare il possibile. È un po' una corsa contro il tempo.»

«Al massimo, nella peggiore dell'eventualità, faremo a meno di Cassidy.»

«Avrei voluto completare la lista. È stato stupido sperarci.»

Nathan mi prende le mani e lascio scivolare il borsone a terra.

«Per quel che vale, è stato un onore prendervi parte. Grazie per avermi coinvolto.»

«Grazie a te.»

Sorrido e lo abbraccio. Le sue braccia mi stringono e mi sento felice, senza più un peso sulla testa. Nathan mi sfiora la fronte per poi tornare in sala pesi. Robin compare dall'ufficio della Pres e mi trascina dalle nostre compagne. Appena siamo al completo, Max si schiarisce la voce:

«Bene ragazze, la resa dei conti è finalmentearrivata.»

La Squadra Del 2000Where stories live. Discover now