04. Il primo compito

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Ginevra

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Ginevra

-"Compito" dice Maria dopo averci radunati sulle gradinate. "E' un po' particolare questa volta perché è per due allievi." Tutti annuiscono e si iniziano a fare ipotesi su chi possano essere. "Ginevra vai tu." 

-"Wow, la mia prima busta blu." Commento alzandomi e correndo verso il giardino anteriore. 

-"Raimondo?" Mi domandano i miei compagni, convintissimi che sarà lui, così come lo sono io. Non è un mistero il fatto che non gli piaccio per niente. 

-"No. Emanuel Lo" dico mentre leggo il nome al fondo della busta, sinceramente sorpresa. Mi risiedo accanto a Sofia e inizio a leggere ad alta voce. 

Ciao Ginevra, come sai tu a me piaci molto, ti trovo molto brava. La cosa che mi manca è la parte espressiva della tua danza. Bellissime gambe, ma poi? Cos'hai dentro mentre balli? Per farti lavorare molto su questo aspetto e nel frattempo valutare la tua versatilità, ho deciso di prendere due piccioni con una fava e di assegnarti un passo a due di hip hop con un mio allievo, Kumo. Sono a conoscenza di alcune divergenze che ci sono state tra di voi e mi piacerebbe che proviate a risolverle come meglio sapete fare: ballando! 
Buon lavoro. 
                                                                                                                               Emanuel Lo

-"Che ne pensi?" Mi chiede Maria mentre ripongo la lettera nella busta. 

-"Beh, l'hip hop non è di certo il mio forte." Sorrido. "Però lo accetto, è sempre uno studio." 

-"Tu Kumo?"

-"Anche io lo accetto Maria, non credo di avere molta scelta." Tutti ridono e devo ammettere che un sorrisetto me lo strappa anche a me. 

Maria ci fa vedere la coreografia e per me credo che sia qualcosa di abbastanza infattibile, dato che ho studiato hip hop per pochi mesi, ma so già che la Maestra non rifiuta i compiti, quindi nemmeno io ho molta scelta. 

-"Boh raga, io credo di non avere proprio l'attitude per fare questa coreo." Commento lasciandomi andare indietro e appoggiando la schiena alla gradinata. 

-"Quello è il meno, se devo essere sincero..." Commenta Tiziano. 

-"Non parlavo con te." Ribatto senza guardarlo. 

-"Stavo finendo di parlare, ma non importa. Ci vediamo in sala." E detto questo si alza e se ne va. 

-"Amo, però così non troverete mai un punto di incontro." Mi dice Sofia accarezzandomi i capelli. 
E lo so che ha ragione, ma io non riesco a essere gentile con lui. Ci ho provato e siete tutti testimoni del fallimento totale che è stato e anche se lo nascondo sotto strati rabbia, ci sono davvero rimasta male. 

Di solito piaccio a tutti, o almeno cerco sempre di piacere a tutti, ma con lui è impossibile. Mi tiene alla larga senza nemmeno un motivo valido. 
Nella mia testa ho ripercorso tante volte quella sera in giardino. E gli concedo di essere stata invadente, ma cercavo solo di aiutarlo. 

Mi alzo dalle gradinate e vado a prepararmi mettendomi una tuta e una maglia larga, giusto per entrare nella parte. Lego i capelli in uno chignon che effettivamente stona con tutto il resto dell'outfit, ma ormai è troppo tardi e non ho voglia di disfarlo o di pensare a un'altra acconciatura. 

Quando entro in sala, Kumo è già lì a riscaldarsi e io mi metto dalla parte opposta senza nemmeno salutarlo. 

Ha ragione Sofia: non sotterreremo mai l'ascia di guerra così. 

-"E' così grave la situazione?" domanda Giulia Stabile quando entra, facendoci sobbalzare. Noi sorridiamo e basta, senza metterci a discutere tra di noi e senza confermarle nulla. 

Ci mettiamo in posizione e iniziamo a studiare i primi passi della coreografia. Nessuno dei due parla, siamo solo attenti a eseguire bene i passi. 

-"No ragazzi, così non va." Dice Elena, che nel frattempo è arrivata. "Sembra che state facendo una comparata più che un passo a due. Viaggiate totalmente su due linee opposte." 

Noi abbassiamo la testa, consapevoli di non esserci guardati nemmeno per mezzo secondo. Non stiamo rispettando il compito che ci ha dato Emanuel già dal primo momento. 

-"Ginevra, sciogliti i capelli per favore. Vedrai che tu sentirai più sicura." Continua Giulia e si avvicina per darmi una mano a togliere le forcine e gli elastici. 
Quando una cascata di capelli color caramello mi finisce davanti al viso, capisco che la missione è riuscita a pieno. 

-"Proviamo a fare un paio di esercizi propedeutici al compito" Sorride Elena con un sorrisetto furbo guardando Giulia, che ricambia. Ho sinceramente paura. "Mettetevi l'uno davanti all'altro e fissatevi negli occhi finché non vi diciamo basta. Almeno saprete che forma ha il viso del compagno." La butta sul ridere, ma questa cosa è talmente vera che ci sarebbe da piangere. Penso di averlo guardato in faccia due volte da quando sono entrata qui dentro. 

Facciamo come ci dice e ci studiamo a vicenda con immancabile circospezione. Ha alcuni nei sul viso a cui non avevo mai fatto caso e gli occhi profondi. 

Ginevra, sveglia, ma che commento è?! Riprenditi.

Giusto, giusto. Devo mantenere il focus sul nostro compito. Però devo concedermi di ammettere che è un bel ragazzo e rientra pienamente nei miei canoni estetici. 
Quando Elena ci dice stop, passiamo a un altro esercizio abbastanza simile in cui dobbiamo elencare le caratteristiche che non avevamo mai notato sul volto dell'altro. 
Non ne vedo il senso se non quello di metterci in totale imbarazzo. 

-"Hai le lentiggini. E gli occhi allungati." Sorrido inconsciamente, ma cerco di tornare subito seria. Non si fraternizza col nemico. 

-"Tu hai le labbra carnose e dei nei carini." Mi scappa e anche lui sorride. Voglio sprofondare. 

Dopo la mia colossale figura di merda, ricominciamo a provare i passi della coreografia, ma questa volta si percepisce un clima nettamente migliore. Anche se non so per quanto durerà.

Passo dopo passo|| Kumo Amici 23Where stories live. Discover now