05. Insicurezze

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Ginevra

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Ginevra

Domani abbiamo la puntata, questo significa che manca sempre meno al mio compito con Kumo. In questi giorni non ci sono stati battibecchi e in sala ci siamo addirittura scambiati qualche parola senza insultarci o litigare. Strano, ma giuro che è vero.

Alle 9 di sera, arriva una comunicazione dalla produzione: devo andare in palestra perché la Maestra vuole parlarmi. Quindi dopo essermi messa le scarpe, volo agli studi perché sicuramente se mi ha fatta chiamare a quest'ora ci sarà qualcosa di importante. 

-"Buona sera" La saluto quando entro in sala. Lei ricambia e mi fa cenno di sedermi per terra. 

-"Non ti allarmare per l'orario, è solo che ho avuto parecchi impegni e non volevo rimandare la conversazione a un altro giorno." Annuisco e la mia ansia cresce sempre di più. "Allora, volevo parlare un po' del rapporto con il tuo corpo."

Okay...vorrei non essere mai venuta. "Adesso sto bene" Riesco a dire, capendo subito a cosa si sta riferendo. Tutti si riferiscono a quello quando mi chiedono come sto. 

-"Mi fa piacere, ma la domanda non era questa. Tu ti senti bella?"

Mi prendo il mio tempo per pensarci. "Dei giorni si. Altri giorni no. Voglio essere sincera, ballare in culotte e top non mi fa sentire a mio agio, mi sento nuda e vulnerabile."

-"E c'è un motivo particolare?"

-"E' che penso sempre che chiunque mi guardi cerchi un difetto da giudicare. Anche dopo anni di terapia questo trauma non è andato via." Alludo ovviamente alla mia allenatrice di quando facevo ginnastica e di come ci pesasse sempre prima e dopo gli allenamenti, di come non ci facesse bere l'acqua perché comportava un peso in più o del cibo nascosto nei posti più strani per scampare alle sue perlustrazioni quando eravamo in trasferta. E la Maestra lo sa perché gliene ho parlato un giorno in sala. 
"Però comunque non mi faccio schifo come una volta, ecco. Mi accetto e basta. Certi giorni va bene e certi giorni no." 

Lei annuisce. "Allora Ginevra. Per ballare ad alti livelli, come tu puoi fare, è necessario che ti metti a nudo del tutto. Altrimenti non arriverai mai a nessuno e tutti ti diranno che hai solo tecnica. E per quanto questo sia fondamentale, non basta." Ingoio rumorosamente e mi impongo di non piangere davanti a lei. "Ti darò degli esercizi per cercare di aiutarti con l'espressività, ma l'anima ce la devi mettere tu. E domani io voglio vedere Ginevra su quel palco, non un soldatino che esegue dei passi di fila e porta il compitino a casa."

-"Va bene, Maestra." Rispondo con la voce quanto più possibile ferma. 

-"E sappi che da adesso le tue coreografie saranno improntate soprattutto su quello." Annuisco e la guardo alzarsi e mentre penso che stia uscendo, si ferma e mi guarda. "Se sbagli un passo non finisce il mondo, ricordatelo. Meglio sporcare un po' che non trasmettere nulla. Buona serata."

Mi rigiro nel letto senza riuscire a trattenere le lacrime

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Mi rigiro nel letto senza riuscire a trattenere le lacrime. Non posso piangere nel mio letto, le mie compagne stanno dormendo e le sveglierei. Decido di alzarmi e infilarmi un cardigan per poi uscire nel cortile sul retro che è più vicino. E appena chiudo la porta scoppio in un pianto disperato mentre cammino al centro del cortile. 

-"Ei, che succede?" Mi domanda una voce nel buio facendomi fare un salto in aria. 

-"Santo cielo, che spavento." Mormoro portandomi una mano al petto. "Ma sei pazzo a nasconderti nel buio come un delinquente?" 

Lui ride e fa un altro tiro dalla sua iquos. "Guarda che io ero già qui, sei tu che sei piombata all'una di notte."

Okay, ha senso. "Lascia perdere." 

-"Che ti ha detto la Maestra per ridurti così?"

-"La verità." Sospiro appoggiandomi alla colonna. "Non mi va di parlarne Tiz--, Kumo."

-"Tiz va bene lo stesso. Non ti mangio mica." Mi sorride e fa un altro tiro. 

-"Oh davvero? Non mangi, ma di sicuro mordi." Sorrido anche io cercando di non pensare alle parole della Celentano.

-"Si, ammetto di essermelo meritato. Ma tu Gigi, graffi."

-"Gigi?" Gli domando stupita. "Con questa pronuncia francese?"

-"Ginny è troppo banale" Mi fossa negli occhi mentre aspira l'ultimo tiro e quando si gira per buttare il fumo fuori, i muscoli del collo si tendono.

-"Sei nervoso per domani?" Gli domando, cercando di sviare il discorso dal mio soprannome.

Lui annuisce. "In realtà lo sono sempre. Prima di ogni puntata."

-"Quindi non passa mai quella sensazione?"

-"No, almeno a me. Penso che sia normale quando tieni a quello che fai." Si siede sul divanetto. "È stato dall'incidente che ho capito quanto fosse importante per me ballare."

Ho sentito di questo incidente, ne ha parlato qualche tempo fa nei daytime e io mi sono emozionata. "La morte ti ha fatto paura?" Gli chiedo sedendomi accanto a lui.

Annuisce di nuovo. "Penso che sia normale. Ho pensato solo a tutto quello che non ho fatto e da quando sono guarito ho cambiato modo di essere." Porto le gambe sul divanetto e appoggio la testa su di esse mentre lo ascolto ipnotizzata. Cos'è questo effetto che mi fa? "Prima ero chiuso e scontroso come sono stato con te. Tu invece hai avuto paura?"

Vorrei chiedergli come fa a saperlo, ma poi penso che Marisol è fidanzata con Petit e loro due sono grandi amici. E poi ci sono i social.
-"La Maestra mi ha detto che non trasmetto nulla quando ballo." Svio il discorso e lui non fa domande. "Vuole fare un lavoro sulla mia espressività e mi ha dato degli esercizi."

-"Tipo?" Gli spiego che dovrei esprimere solo con il viso un' emozione. "Vuoi provare?"

-"È imbarazzante farlo davanti a qualcuno." Confesso lasciando cadere i capelli sul viso per coprirmi.

-"Ma dai, è l'una di notte e siamo solo io e te. Giuro che non ti giudico." Alla fine cedo e mi dice delle emozioni da interpretare dandomi anche dei voti e strappandomi dei sorrisi.
A una certa decidiamo che è meglio andare  a dormire.

-"Tiz?" Lui si gira mentre si alza dal divanetto. "Grazie per questa tregua. Anche se è stato solo perché piangevo."
 
Lui mi guarda un attimo, come se stesse riflettendo se dire qualcosa o meno. "Buonanotte, Gigi." Dice, optando per la seconda opzione. E poi entra in casetta senza fare rumore e io lo seguo.

Passo dopo passo|| Kumo Amici 23Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora