38. Sono tutta orecchie

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"Parlarti di quello che sento mi sembra impossibile
Perché non esistono parole per dirti cosa sei per me
Tu mi hai insegnato a ridere
Tu mi hai insegnato a piangere
L'ho imparato con te che certe volte un fiore cresce anche nelle lacrime.
(...)
Quante volte ci siamo trovati sul fondo
Passando da un incubo a un sogno
Anche un'alba diventa un tramonto a seconda di dove ti trovi nel mondo
Non c'era nessuno intorno
Però c'eri tu, lo ricordo
Mi hai curato quelle cicatrici che non può guarire nemmeno l'inchiostro"

)Quante volte ci siamo trovati sul fondoPassando da un incubo a un sognoAnche un'alba diventa un tramonto a seconda di dove ti trovi nel mondoNon c'era nessuno intornoPerò c'eri tu, lo ricordoMi hai curato quelle cicatrici che non può guarire nemm...

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Kumo

Un mese di merda, una settimana di merda e, ovviamente, un'altra giornata di merda.
E il bello è che non può che peggiorare.

Dopo aver parlato con Emanuel, parlato per così dire dato che ho pianto e basta praticamente, sono tornato in casetta e mi sono abbandonato nelle braccia di Ginevra che mi aspettava in giardino dove non ci siamo detti nulla, ma siamo stati attaccati tutto il tempo.

La voglia di viverla fuori da queste mura e poter fare quello che vogliamo quando vogliamo si sta insinuando sempre più forte nella mia mente.

Ma a parte questo, lasciatemi spiegare perché questa giornata sta andando a puttane come il resto della mia vita.
Tutto comincia quando varco le porte degli studi e già mi iniziano a girare i coglioni perché vedo Sebastian in corridoio.

Ginevra mi ha raccontato di aver parlato con lui, le ha chiesto scusa per come si era comportato. E lei gli ha creduto.

È troppo buona.

-"Kumo, posso parlarti?" Mi blocca subito.

-"Non ho tempo."

-"Volevo solo dirti che mi dispiace per l'altro giorno, non ero in me e non..."

-"Senti, risparmiati questo teatrino." Gli dico andandogli più vicino. "Forse Ginevra può averci creduto, ma io non lo farò."

-"Non so di cosa parli." Fa il finto tonto.

-"Parlo del fatto che ti vuoi scopare la mia ragazza." Mentre lo dico mi fremono le mani e davvero vorrei strangolarlo.

-"Kumo..."

-"Non perdere tempo a inventarti scuse."

-"Volevo solo dirti, che non è la tua ragazza e che non te la meriti." Sorride lui mostrando il suo vero volto.

Maledetto bastardo.

-"Ma che cazzo ne sai tu?"

-"So che Ginevra merita di meglio di uno che l'ha chiamata sfizio."
Lo sto per afferrare per il colletto della felpa, quando Giulia Stabile sbuca fuori dalla sala 7.
Ecco, il motivo per cui stavo venendo agli studi è che mi ha convocato per parlare.

Passo dopo passo|| Kumo Amici 23Where stories live. Discover now