Capitolo 10

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EMPOLI, 19:10

Stasera ci sarà la festa di inaugurazione al bunker. Sarà presente un sacco di gente, dagli amici dei ragazzi alle loro fidanzate. Insomma, stasera ci sarà un bel casino. Non sono nemmeno come farà tutta quella gente a starci nel bunker.
Tornando al presente, in questo momento sto finendo di studiare i nuovi argomenti di sociologia, per fortuna ho quasi finito. Questo è stato un altro dei miei soliti pomeriggi passati davanti ai libri. Per fortuna che stasera mi aspetta un po' di sfogo, ho la testa che mi duole da quanto tempo ho passato a leggere, sottolineare e prendere appunti. All'improvviso bussano alla mia porta.
"Entra." urlo, tanto sarà o mia madre o mio fratello.

"Sorellina!" ecco, come previsto era lui.
"Dimmi Andrea, cosa ti serve?" dico un po' stressata, sia per lo studio, sia per quel nomignolo. Quando mi chiama così o vuole darmi fastidio, o ha bisogno di qualcosa.
"Ma niente, ti ho portato una spremuta d'arancia. Visto che stai studiando così tanto, immagino tu sia stanca." dice lui posando il bicchiere accanto ai libri, dal tono di voce che usa però, non è per nulla convincente.
"Veramente Andrea, so che c'è altro. Dai, sputa il rospo." ormai ho rivolto tutta la mia attenzione a lui, aspettando che mi dica qualcosa.
"Ascolta." si siede sul mio letto e appoggia i gomiti sulle sue ginocchia, incrociando le mani. "Tu lo sai che stasera ci sarà da bere e finiremo quasi tutti ad ubriacarci."
"Si, lo so Andrea. Non sono una bambina, sono consapevole che si berrà." ancora che mi parla come se avessi 6 anni. Questo mi fa innervosire solamente di più.
"Beh, si ok, lo so che lo sai. In realtà, il punto è un altro. Stai attenta a Pietro stasera. Ieri quando siamo tornati a casa ho notato lo sguardo che ti rivolgeva. Ho paura che stasera da ubriaco, possa fare cose strane. E dato che nemmeno io sarò completamente, non sarò pronto a proteggerti." ok qui stiamo un po' esagerando.

"Andre, ma ti senti quando parli? Innanzitutto io non ho bisogno della protezione di nessuno, so difendermi da sola. Poi non penso proprio che Pietro voglia stuprarmi o saltarmi addosso sai?" rispondo furiosa.
"Ti dico solo di stare attenta Sole, ok?"
"Esci va', che devo pure iniziare a prepararmi." sbuffo cacciandolo praticamente fuori da camera mia. Odio quando mio fratello mi tratta così, lo odio come poche cose al mondo.

Lui esce da camera mia e io da quanto sono snervata. Ho pure poco tempo per prepararmi. Nonostante la discussione con Andrea, la spremuta la bevo e pure volentieri.
Ora inizio a prepararmi davvero. Metto un po' di musica, la mia playlist parte in automatico con 'Disordine'. Sorrido ripensando alla scena di ieri, quando ho ammesso che questa fosse una delle mie canzoni preferite. La faccia fiera di Pietro mi è rimasta ancora impressa, che ridere. Poi però la mia mente ripensa ad un altro momento, quando uscita fuori dalla macchina mi sono ritrovata faccia a faccia con lui e il modo con cui mi ha sorriso. Mi sentivo le guance andare a fuoco e solo ripensandoci ritornano ad infuocarsi. Andrea sicuramente aveva ragione su "quel" modo in cui mi guardava. Ma perché ha suscitato qualcosa in me? Io non provo più niente per Pietro, è una vecchia storia ormai.

Fatto sta che, per stasera ho deciso di mettere una gonna a vita alta, corta di jeans con un top bianco. Come scarpe scelgo le adidas campus. Indosso qualche gioiello dorato e come make up metto giusto un po' di mascara e di gloss. Oggi voglio un look più semplice. Appena pronta prendo il telefono, le chiavi e il portafoglio e mi metto tutto in borsa. Inoltre, prendo anche il quadro che ho già impacchettato precedentemente. Scendo giù in soggiorno dove trovo Andrea che sta giocando alla play.

"Wow, già pronta?" domanda ridendo, con un tono decisamente più rilassato di prima. Per fortuna, sembra essergli passata.
"Eh già, non te l'aspettavi eh?"
"Per niente. Cos'è quello?" chiede indicando il quadro impacchettato.
"Sorpresa." sorrido e lui ruota gli occhi, anche se dalla forma del regalo, penso che abbia già intuito qualcosa.
"Andiamo va." afferma spegnendo la play e alzandosi da quel divano.

Insieme usciamo fuori di casa e andiamo a prendere il pullman, dato che ne io ne Andrea abbiamo la patente. Saliamo, prendiamo posto e alla stazione dopo la nostra, sale su anche Silvia, visto che anche lei è stata invitata alla festa di inaugurazione. Appena la vedo salire, le faccio segno con la mano per farle vedere dove stiamo seduti. Mi nota, si avvicina e si siede.

"Ciao bella." la saluto contenta, sono passati parecchi giorni dall'ultima volta che ci siamo viste.
"Ciao Sil." la saluta Faster. Loro due non hanno mai avuto troppa confidenza.
"Come stai? Gasato per stasera?" chiede lei.
"Parecchio."

Durante il viaggio continuiamo a chiacchierare del più e del meno, finché non arriviamo a destinazione. Siamo arrivati in parecchio anticipo al bunker, per aiutare i ragazzi con i preparativi per stasera. Appena entriamo troviamo chi prepara il "buffet", chi gonfia palloncini e chi fa il coglione giocando coi palloncini. Tutta via, vedo che anche le ragazze sono arrivate. Mi si presentano davanti Huda, Ginevra e Ludovica.

"Oddio da quanto tempo!" mi abbraccia Huda e io ricambio l'abbraccio. Non abbiamo mai avuto tantissime occasioni per conoscerci bene, però per quel poco che la conosco la adoro.
"Ciao Sole!" esclamano Ginevra e Ludo dietro di lei. Abbraccio anche loro, è da una vita che non le vedo. Dopo di me, fanno conoscenza anche con Silvia, che ancora non conoscevano.
"Come stai? Ti vedo bene." mi chiede Huda.
"Sto bene, sto bene." rispondo.
"Dai raga, andiamo a prenderci una birra." dichiara Ginevra andando verso la cucina con noi altre che la seguiamo. Prendiamo le nostre birre e ci mettiamo a chiacchierare, aggiornandoci sulle nostre vite e raccontandoci quello che è successo in quest'ultimo anno. Mi sono anche scordata di salutare gli altri ragazzi, le ragazze mi hanno subito trascinata con loro. Inutile dire che le adoro.

Disordine - Fares / bnkr44Where stories live. Discover now