Capitolo 11

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EMPOLI, 22:03

La festa ormai è ufficialmente iniziata. Da un po' sono arrivati anche tutti gli altri invitati e il bunker è pieno zeppo di gente. La musica a palla, mischiata all'odore di alcool crea proprio l'atmosfera giusta. Stiamo per fare il taglio della torta, perché si, c'è anche una torta. I ragazzi hanno voluto fare le cose in grande, così hanno pensato di organizzare una festa che assomiglia ad un matrimonio.
Vado a prendere la torta dal frigo e la porto nella sala comune, appoggiandola sul tavolo. Ginevra mette 7 candelina sulla torta, una pensata per ogni membro. I ragazzi aspettano impaziente di spegnere le candeline, come se fosse il loro compleanno. Quando Ginevra si allontana e si unisce alla gente che sta accerchiando quel tavolo, i ragazzi soffiano sulle candeline spegnendole, seguiti da applausi e fischi. Caph prende la bottiglia di prosecco in mano e procede col suo discorso.

"Qualche anno fa, quando ci ritrovavamo a pubblicare canzoni su Soundcloud per divertimento, non avremmo mai pensato di arrivare a questo punto. Sono davvero fiero di noi e ci teniamo a ringraziare chiunque sia presente qui oggi con noi, a festeggiare l'apertura ufficiale del bunker. Grazie raga!" urla infine, stappando la bottiglia e gli altri si fanno direttamente un bagno di schiuma. Tutti quanti applaudiamo e infine tagliano la torta, distribuendo un pezzo a persona. Erin mi porge un pezzo di questa torta cioccolato e crema e io lo ringrazio. Prendo un morso e devo dire che è davvero deliziosa.

Dopo aver mangiato la torta, mi avvicino ai ragazzi consegnando finalmente il quadro che avevo preparato per loro. Gli do in mano il regalo e loro non aspettano un secondo a spacchettarlo. Quando lo vedono, i loro occhi sembrano illuminarsi, soprattutto quelli di Piccolo.
"Dio mio Sole, è bellissimo. Non dirmi che l'hai fatto tu." dice Caph sorridendo.
"E invece." rispondo
"Grazie sorellina." mi ringrazia Faster, stampandomi un bacio in fronte.

Ritorno dalle ragazze con cui ho continuato a chiacchierare fino a poco fa. Appena mi vedono arrivare mi sorridono.
"Sole, sole, sole. Ci devi dire qualcosa?" mi guarda maliziosamente Ludo.
"Eh? In che senso?" domando confusa.
"Pietro, Sole. Ci riferiamo a Pietro." dice Huda incrociando le braccia, con lo stesso sguardo di Ludovica.
"Cosa Pietro? Non sto capendo."
"Ha tenuto gli occhi puntati su di te per tutto il tempo, da quando hai portato la torta, durante il discorso e anche mentre distribuiva i pezzi di torta all'altra gente." spiega Silvia.
"Ragazze, qui mi sa che abbiamo bevuto un po' troppo eh? L'alcool vi sta dando alla testa." dico con una risata nervosa. Sono decisamente in imbarazzo.
"Non ci credi? Girati Sole." dice Ginevra prendendomi dalle spalle e facendomi girare. Immediatamente il mio sguardo incrocia quello di Pietro, che effettivamente era già intento a guardarmi. Appena i nostri sguardi si incrociano, lui mi sorride e io ricambio il sorriso.§
"Visto? Ora basta sorridere come un ebete. Muovi quel culo e vai da lui." esclama Ludovica.
"Ma sei fuori? No. Non adesso perlomeno." dico rigirandomi verso di loro.
"Va bene, lo farai quando Faster sarà troppo ubriaco per capire." mi fa l'occhiolino Huda, facendo ridere tutte tranne me, che sono ancora scettica riguardo a questa scelta.

-

La serata continua, abbiamo bevuto qualche birra di troppo, ma ci reggiamo ancora in piedi. Al contrario dei ragazzi, nessuno di loro sembra essere più completamente in se. La scena fa abbastanza ridere. Oltre ad essersi fatto tardi, la stanchezza inizia anche a farsi sentire. Mi allontano dalle ragazze e vado verso il divanetto e mi ci butto letteralmente sopra. A pancia in su osservo il soffitto, finché un viso non lo copre. In piedi accanto a me, c'è Pietro che mi guarda da sopra.
"Ei. Posso?" mi saluta indicando il divano.
"Siediti." mi metto seduta e composta, lasciandogli abbastanza spazio.
"Che hai? Stanca?" domanda avvicinandosi un po' a me, per parlare senza dover urlare. La musica è davvero alta.
"Già." ridacchio sentendo la sua voce un po' instabile. Si vede che ha bevuto un po' troppo.
"Andiamo a fumare?" domanda tirando fuori il pacchetto di sigarette.
"Andiamo." mi alzo, rispondendo alla sua domanda.

Usciamo fuori insieme e ci sediamo su una panchina che si trova fuori dal bunker. Tira fuori una sigaretta prima per se e poi per me e me la porta alle labbra. Accende entrambe le nostre sigarette e inizia a sbuffare fuori del fumo.

"Sei davvero bella stasera." se ne esce dal nulla. All'improvviso mi sento andare a fuoco le mie guance. Saranno diventate bordeaux, per fortuna che qui fuori è troppo buio per darlo a notare.
"Pietro... sei ubriaco."
"Che c'entra? Rimani comunque bella. Forse se non fossi ubriaco, mi mancherebbe soltanto il coraggio di dirtelo." ridacchia.
"Grazie." dico non sapendo esattamente come reagire.
"Di che? Dico soltanto la verità." fa le spallucce e poi continua "Comunque, ti ricordi quando mi hai confessato quel piccolo segreto al lago scorsa volta?"
"Segreto che tu già sapevi, quindi tanto segreto non era." rido sotto i baffi.
"Vero, comunque. Anch'io ho il mio piccolo segreto da confessarti." si avvicina poggiando la sua testa sulla mia spalla, continuando a fumare.
"Che segreto?"

"Quel periodo in cui ti piacevo sai, potrebbe essere che mi piacevi anche tu." ammette e io mi metto a ridere.
"Perché ridi?" domanda confuso.
"Dai, questa non è vera. L'alcool sta parlando per te, non è così?"
"In realtà sono serio." dichiara con tono altrettanto serio, facendomi smettere di ridere.
"A dire il vero, non era proprio lo stesso periodo tuo. Sarà stato quando ne avevi 16 anni, quindi 3 anni fa. Mi piacevi proprio tanto, solo che avevo paura di Andrea."
"Quando avevo 16 anni? Portavo quel caschetto orribile! Ma come facevi." scherzo cercando di alleggerire un po' la tensione che si era creata precedentemente.
"L'amore, l'amore. Fatto sta che avevo paura di Andrea ai tempi, ma non penso ne avrei più al giorno d'oggi." butta la sigaretta e si gira verso di me guardandomi dritto negli occhi.

Che cosa vuol dire questo? Perché parla del presente? Io non piaccio a Pietro, io non posso piacere a Pietro. Come lui non piace e non può piacere a me. No, no, no. Pessima situazione. Perché il mio cuore continua a battere così forte? Perché non riesco a distogliere i miei occhi, che si sono incrociati coi suoi?

"Ecco dov'eri finita! Vieni entra, stiamo facendo una gara di shottini con le altre." sento la voce di Silvia, che ormai è andata richiamarmi. Per fortuna, è arrivata proprio nel momento giusto.
"Arrivo, arrivo." mi alzo dalla panchina e lei rientra dentro. Fares rimane seduto.
"Io rientrerei..." cerco di spiegarmi, senza sembrare maleducata.
"Entra pure, resto ancora un po' qui a prendere aria." sembra quasi imbarazzato. Che gli stia pian piano passando la sbronza?
"Ci vediamo dopo allora." gli rivolgo un mezzo sorriso e sparisco dentro al bunker, per andare a cercare le altre ragazze.

Disordine - Fares / bnkr44Where stories live. Discover now