Capitolo 26

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EMPOLI, 23:54

Ormai è quasi arrivata la mezzanotte. Abbiamo passato la serata a giocare a carte e a bere vino. Diciamo che mi sono lasciata andare un po' troppo col vino. Ho bevuto qualche bicchiere di troppo, devo ammetterlo. Però non sono l'unica, quasi tutti ad eccezione di Fares, Erin e Piccolo sono ridotti come me. Non perché abbiano bevuto meno di noi, anzi. Semplicemente reggono meglio presumo.

Sto blaterando stronzate da un'oretta ormai, senza interruzione. Gli altri non ce la fanno più ormai, l'unico a darmi corda è Caph che sta messo forse anche peggio di me.
"Raga ma Faster dov'è?" domanda Piccolo preoccupato. Ognuno si gira intorno e notiamo che effettivamente sembra essere sparito. Erin va a controllare in sala prove, dove lo trova addormentato sulla poltrona.
"E' vivo, si è soltanto addormentato." dichiara Erin tornando da noi.
"Raga facciamo il karaoke!" esclamo ad alta voce, ridendo. Non sono decisamente in me.
"Cazzo sì!" si aggiunge Caph.
"Non mi sembra un'ottima idea, ci cacciano se facciamo casino a quest'ora nel bel mezzo della settimana." cerca di farci ragionare Piccolo ma noi lo ignoriamo.

Accendo la TV e cerco su Youtube una canzone da cantare. Io e Caph concordiamo su 'Splendido splendente' di Donatella Rettore. Salgo in piedi sul divano e uso il telecomando come microfono. Anche Caph sale in piedi sul divano. Iniziamo a cantare a squarciagola.
"Splendido splendente, l'ha scritto anche il giornale, io ci credo ciecamente..."
Huda e Jack stanno morendo dalle risate, mentre Fares, Erin e Piccolo ci guardano disperati. Fares si avvicina, mi prende in braccio facendomi scendere dal divano e Erin mi ruba il telecomando, spegnendo la TV.

"Eddai. Mi stavo esibendo!" inizio a piagnucolare. Che imbarazzo.
"Che cazzo!" esclama Caph gettando le braccia al vento.
"Basta vino e basta karaoke per voi due, state facendo troppo casino." ci rimprovera scherzosamente Erin.
"Vi accompagno a casa. Meglio se andate a dormire."
"Che palle." sbuffo
Saluto tutti quanti, a parte Faster che sta già dormendo beatamente. Pietro va a prendere la sua giacca con dentro le chiavi della macchina e io e Caph lo seguiamo. Ci sediamo entrambi dietro, inusuale per me. Pietro inizia a guidare prima verso casa di Caph.

"Dai Fares, metti un po' di musica." lo prega Caph.
"E va bene." sospira Pietro divertito, accendendo la radio.
Nel frattempo io e Caph continuiamo ad urlare al posto di cantare tutte le canzoni che passano per la radio. A prescindere che ci piacciano o no.
Nel giro di poco arriviamo davanti casa di Caph, lo stringo in un abbraccio per salutarlo.
"Tu Sole, sei come una sorella per me ok? Sei una grande cazzo." continua ad urlarmi da ubriaco una volta sceso dalla macchina. A malapena riesce a reggersi in piedi.
"Io accompagno un attimo Caph dentro casa, tu resta qui, ok?" mi dice Pietro
"Certo che ti aspetto qui." rispondo con un sorrisetto furbo e vedo che lui non trattiene una risata. Perché l'ho fatto?
Accompagna Caph ma dopo neanche 3 minuti torna. A questo punto cambio posto, mi siedo davanti accanto a lui. Anche lui si siede in macchina. Lo guardo ridendo.

"Perché ridi?" mi domanda confuso.
"Non lo so, mi fai ridere." continuo a dire ridendo ancora più di prima.
"Cosa devo fare io con te?" domanda scuotendo la testa divertito, facendo il finto disperato.
"Dai andiamo a casa." dico io.
"Le hai le chiavi vero?" domanda lui prendendo la mia risposta per scontata, ma così non è.
"Ovviamente no." continuo a ridere. Perché non riesco a smettere?
"Come no? Almeno c'è tua mamma a casa?" domanda seriamente ora.
"No." affermo io smettendo di ridere, ma continuando a sorridere. Lui si mette le mani tra i capelli.
"Che c'è?" chiedo confusa dal suo gesto.
"Vieni a dormire da me sta notte." dichiara improvvisamente. Nonostante io sia ubriaca, il mio cuore perde un battito.
"No." rispondo.
"Sì. I miei non sono a casa, non ti lascio dormire per strada e nemmeno al bunker, non c'è posto." cerca di farmi ragionare, per quanto sia difficile per me in questo momento.
"E va bene." sbuffo rassegnata. Se fossi sobria, non mi avrebbe convinta così facilmente. Anzi, non mi avrebbe convinta proprio.

Inizia a guidare verso casa sua, che si trova fuori dal centro di Empoli. Più precisamente in campagna. Arriviamo davanti una casetta indipendente, abbastanza moderna. Lui parcheggia la macchina nel garage e appoggiata a lui cammino verso l'ingresso. Lui apre la porta di casa e io entro dentro.
"Vuoi qualcosa da bere?" domanda una volta chiusa la porta e io scuoto la testa in segno di negazione.
"Va bene allora, ti accompagno in camera mia. Io dormirò sul divano." mi spiega. Almeno non dormiamo nello stesso letto.
Andiamo verso quella che dovrebbe essere camera sua. Le pareti sono bianche, il pavimento grigio, è tutto molto minimalistico. Ci sono un po' di foto con gli altri ragazzi e con la sua famiglia appese sui muri della stanza. Immediatamente mi butto sul letto e lui mi guarda ridendo.

"Dai, ti do una maglietta da usare come pigiama. Non puoi dormire coi jeans." mi dice iniziando a frugare nel suo armadio. Appena ne trova una me la lancia e io la prendo al volo.
"Grazie." rispondo semplicemente alzandomi in piedi.
"Ce la fai a cambiarti da sola o vuoi una mano?" mi domanda timidamente, forse la trova una domanda un po' azzardata.
"Ce la faccio Pietro, che c'è? Non vorrai mica portarmi a letto?" lo prendo in giro senza pensarci troppo. Noto che lui diventa tutto rosso.
"Ma ti pare? Era solo per aiutarti, non farei mai niente." cerca di giustificarsi imbarazzato.
"Dai Faresito, sto scherzando." continuo a prenderlo in giro con quel nomignolo.
"Che simpatica." dice ironico ma poi un sorriso si fa spazio sul suo viso.

Ancora non abbastanza cosciente di quel che sto facendo, faccio per togliermi la maglietta davanti a lui, ma mi ferma.
"No, aspetta! Adesso esco." mi dice, tornando rosso ma sorride. Si avvicina per abbracciarmi.
"Buonanotte Fares." lo saluto e poi gli stampo un bacio nel incavo del suo collo. Sento la sua pelle rabbrividirsi dopo quel gesto.
"Dormi bene Sole, se ti serve qualcosa sono in salotto. Non esitare a svegliarmi." mi saluta e poi sparisce dalla camera.
Con un po' di difficoltà a rimanere in equilibrio mi cambio e subito dopo mi butto nel suo letto. Non ci vogliono nemmeno 5 minuti che già sono caduta in un sonno profondo.

Disordine - Fares / bnkr44Where stories live. Discover now