Capitolo 31

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EMPOLI, 23:24

Mi affretto ad andare verso i bagni per trovare Silvia. Entro e subito una puzza di fumo, alcool mischiata ad un profumo femminile invade le mie narici. Nel bagno ci sono un paio di ragazze che si stanno sistemando il trucco, altre che si scattano delle foto.

"Sil? Dove sei?" dico ad alta voce per farmi sentire.
"Qua." mi dice con la voce spezzata. Mi avvicino alla porta del bagno dalla quale proviene la sua voce e la ritrovo per terra accasciata sul water. Ha una faccia devastata.
"Che succede? Stai bene?" chiedo preoccupata, vedendola in quello stato.
"Si, sto meglio. Penso di aver esagerato con l'alcool."
"Cazzo. Devi ancora vomitare?" le domando e lei scuote la testa in segno di negazione.
"Allora vieni, andiamo a prendere un po' di aria." la aiuto ad alzarsi e usciamo fuori dai bagni.

Andiamo fuori dal locale e ci sediamo entrambe su due sedie che sono lì fuori. Appena prende un po' di aria la vedo tornare in se.
"Ma quanto hai bevuto?" le domando voltandomi verso di lei.
"Oltre a tutto quello bevuto prima con te, mi sono fatta un paio di shottini con quel tipo. Forse dovevo evitare quelli." ammette sorridendo divertita.
"Forse si. L'importante è che stai meglio ora." la guardo sorridendo.
"Sì, stai tranquilla. Ti dispiace andarmi a prendere una bottiglietta d'acqua? Ti do io i soldi." mi domanda frugando nella borsa, tirando poi fuori una moneta da 2€.
"Vado. Tu aspettami qui."

Vado verso il bar e ordino una bottiglietta d'acqua naturale. C'è talmente tanta gente che per ordinarla ci ho messo poco meno di 10 minuti. Appena il barista me la porge, ritorno fuori. Esco e mi ritrovo Silvia che chiacchiera con Fares, che si è seduto sulla sedia su cui ero seduta io precedentemente.

"Eccomi." annuncio e entrambi si voltano verso di me. Mi avvicino a Silvia dandole la bottiglietta d'acqua.
"Scusa, ti ho rubato il posto." sorride Fares imbarazzato ma io lo fermo.
"No tranquillo, rimani pure seduto. Di che stavate parlando?" domando curiosa.
"Niente di che. Ti stava cercando e quando mi ha vista mi ha chiesto come stavo." mi spiega Silvia.
"Capisco. Comunque Sil, che vuoi fare? Vuoi rimanere ancora qui o vuoi che ti riaccompagno a casa?" domando accarezzandole la schiena.
"Mi puoi accompagnare a casa? Mi sento lo stomaco ancora sotto sopra." mi prega lei, si vede che non è ancora al 100% in forma.
"Certo che ti accompagno. Tra 20 minuti dovrebbe passare il prossimo pullman." dico leggendo l'orario sullo schermo del telefono.

"Posso darvi un passaggio io se volete." si intromette Pietro. Guardo Silvia in cerca di una risposta da parte sua.
"Per me va bene." approva lei.
"Andiamo allora." dice Pietro alzandosi dalla sedia. Ci incamminiamo tutti insieme verso la sua macchina. Al contrario delle altre volte, mi siedo dietro con Silvia per assicurarmi che stia bene anche durante il tragitto.
Fares mette in moto la macchina e segue le mie indicazioni per arrivare a casa di Silvia. Per fortuna che non è lontanissima.

"Accosta!" esclama Silvia mettendosi una mano davanti alla bocca. Presumo debba vomitare di nuovo. Pietro trova immediatamente un posto dove parcheggiare e frena bruscamente. Silvia non aspetta un secondo in più per uscire fuori dalla macchina e io la seguo preoccupata. Mentre rimette io le tengo i capelli e le accarezzo la schiena. Purtroppo, il brutto di andare a fare serata con Silvia è che si riduce sempre malissimo e tu devi essere lì pronto a darle una mano.

Una volta che ha finito la accompagno di nuovo alla macchina e le passo l'acqua.
"Tranquilla, manca poco. A casa c'è qualcuno?" domando continuando ad accarezzarla.
"Sì, ci sono mia sorella e il suo fidanzato." spiega lei.
"Vuoi che rimanga anche io con te?"
"No, non ti preoccupare. Pensate a divertirvi voi due." dice appositamente ad alta voce per farsi sentire anche da Pietro. Io le do una piccola spinta e lei scoppia a ridere.

Finalmente siamo arrivati davanti casa di Silvia. Scende dalla macchina assieme a me. Mi saluto con un abbraccio e ringrazia Pietro per il passaggio.
"Grazie ancora e scusatemi se vi ho rovinato la serata." si scusa dispiaciuta.
"Ma va, tranquilla. Non ti preoccupare." le risponde Fares.
"Ora riposati, se hai bisogno di qualcosa non esitare a scrivermi eh." la raccomando.
"Certo. Buonanotte raga. Vi auguro una bella serata, divertitevi ma non troppo mi raccomando." mi fa l'occhiolino e si allontana. Io giro gli occhi al cielo divertita e rientro in macchina, sedendomi però accanto a Pietro sta volta.

Chiudo lo sportello e mi volto verso di lui.
"Che si fa?" domando.
"Non so. Tu vuoi tornare al locale?"
"Sinceramente no, tu?" domando a mia volta.
"Nemmeno io."
"Sai, ho un po' fame." ammetto.
"Allora so cosa fare. Ti va di fare una piccola gita notturna a Firenze?" domanda e io lo guardo sconvolta.
"A quest'ora tu vorresti andare a Firenze? E' quasi mezzanotte Pietro." esclamo ridendo.
"Ma si, andiamo. Se riesci a trattenere la fame ancora per tre quarti d'ora ti prometto che ti porto in un posto bellissimo." dice molto sicuro di se.
"Ed è necessario andare fino a Firenze?" domando divertita.
"Assolutamente si. Fidati di me." mi risponde semplicemente.

Come al suo solito riesce a convincermi. Ormai non sono neanche più sorpresa. Pietro ha avvisato gli altri che non tornerà, non dicendo però nulla della nostra "fuga" a Firenze. Vero che a quest'ora ad Empoli ormai è tutto chiuso, però mi sarei anche accontentata di un panino col prosciutto preparato al momento a casa. Chissà che ha intenzione di fare ora.

Disordine - Fares / bnkr44Where stories live. Discover now