Capitolo 23

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EMPOLI, 11:03

Mi sveglio la mattina dopo, notando immediatamente l'assenza di mia madre al mio fianco. Dev'essere già andata a lavoro. In effetti oggi si è fatta una certa ora, sono già le undici. Solitamente non dormo mai così a lungo, ma ero davvero esausta dalla giornata di ieri.
Mi alzo dal letto e vado in bagno, specchiandomi mi accorgo di essermi anche dimenticata di struccarmi ieri sera, infatti ho ancora tutto il trucco colato dal pianto di ieri notte. Mi strucco e mi lavo il viso, successivamente scendo giù in cucina, dove trovo Faster che sta facendo colazione.

"Buongiorno." dico senza pensarci troppo, ma poi mi ricordo. Il litigio di ieri sera.
"Giorno." risponde con tono freddo e distaccato, ma poi chiede "Vuoi il caffè?"
"Sì, grazie." rispondo semplicemente.
"Ne ho fatto un po' di più, è lì nella caraffa." mi indica la caraffa sul piano della cucina. Me ne verso quanto basta in una tazza e aggiungo il latte. Vado a sedermi difronte a lui.
"Come hai dormito?" provo ad aprire una conversazione.
"Abbastanza bene, tu? Ho visto che mamma ha dormito da te stanotte."
"Già, ero un po' giù." rispondo rimanendo vaga.
"Mi dispiace." risponde come se sapesse che la causa del mio stare male fosse lui.
"Capita." mi limito a dire.
"Oggi che piani hai?" cerca di cambiare di discorso.
"Studio. Poi più tardi vado a fare un aperitivo con Gian. Vuoi unirti?" provo a chiedere.
"No no, vi lascio soli."
"Come vuoi..." sospiro, non insisterò.

"Stasera passi dal bunker? Volevamo organizzare una cenetta tutti insieme. Cuciniamo noi ovviamente."
"Allora c'è da preoccuparsi se cucinate voi." sorrido divertita, per alleggerire un po' la tensione.
"Che stronza. Cucini tu allora."
"Meglio. Ci sarà anche qualcuna delle ragazze?" domando.
"Sicuramente ci sarà Huda."
"Perfetto, allora contate sulla mia presenza." rispondo e mi alzo posando la tazzina nel lavandino.

Dopo aver fatto colazione, me ne torno su in camera mia. Sta ritornando il periodo degli esami, l'ansia inizia a farsi sentire. Ho non so quante pagine da studiare, sono stressata e non poco.
Quando ci sarà l'esame scritto, dovrò tornarmene a Firenze. Sinceramente mi pesa dover fare tutto quel viaggio per portare un esame, ma non ho altra scelta. L'idea di trasferirmi da sola, o ancora peggio condividere una casa con delle persone che non conosco, non mi è mai piaciuta. Per me casa è dove sono ora, con la mia famiglia, con della gente a cui voglio e che mi vuole bene. Se mai dovrò trasferirmi in futuro, non lo farò da sola. Ci sarà al mio fianco una persona a cui tengo.

Ma ora basta perdermi in chiacchiere e pensieri inutili. Perdo sempre troppo tempo. Tiro fuori il libro e inizio a sfogliare le pagine.

-

Dopo 4 ore di studio intenso, con una piccola pausa pranzo di mezzo, ho finalmente finito. Mi sono sentita poco fa con Gian e ci siamo accordati per vederci nel bar vicino alla stazione. Andavamo a fare colazione lì insieme ogni mattina prima di andare a scuola ai tempi. Oltre alla colazione, prepara anche dei drink fantastici. Per un aperitivo è ottimo.
Per uscire decido di mettermi dei semplici jeans con una maglietta a maniche corte. Oggi il tempo fuori è bello, fa tanto caldo. Mi lego i capelli in una coda e metto un filo di trucco. Non mi interessa essere perfetta, tanto è soltanto Gianmarco quello con cui devo uscire.
Metto le scarpe ed esco fuori casa incamminandomi verso il bar.

Arrivo davanti al bar e noto Gian che arriva contemporaneamente dalla direzione a me opposta. Vedendolo in lontananza lo saluto con la mano. Appena ci avviciniamo lo stringo in un abbraccio, che lui non attende a ricambiare.

"Sole, come stai?" mi domanda sciogliendoci dall'abbraccio.
"Bene dai, entriamo dentro." andiamo insieme dentro al bar che a quest'ora sembra essere ancora vuoto.
"Ragazzi! Sole, Gianmarco, come state? Da quanto tempo!" quello che ci sta parlando, è il proprietario di questo bar. Si chiama Claudio. Ci conosce da quando siamo ragazzini ormai. Ha sempre visto me, Gian e Veronica fare qui colazione insieme quasi quotidianamente. Si può dire che quest'uomo ci ha visti crescere.
"Ciao Claudio, tutto bene noi. Tu che dici?" lo saluta Gian con una stretta di mano amichevole.
"Tutto bene anche io. Sono passati un paio d'anni dall'ultima volta che vi ho visti. Quanto siete cresciuti voi due, eh?" ci sorride.
"Tu invece sei sempre uguale, anzi, forse ti sei pure ringiovanito." lo prendo in giro, facendolo scoppiare a ridere.
"Ma quindi voi due? Dopo tutti sti anni che sono passati, vi siete finalmente fidanzati?" ci prende in giro lui ora. Giro gli occhi al cielo essendo ormai abituata da anni alle sue battutine.
"Preparaci due spritz va, che sei bravo a fare i drink ma non le battute." scherzo. Io e Gian prendiamo posto sul divanetto.

Poco dopo arrivano anche i nostri due spritz. Brindiamo e prendiamo un sorso.
"Quindi? Con l'università tutto bene?" mi domanda lui.
"Si, per il momento. Tra non troppo avrò il mio secondo esame." dal tono della mia voce si percepisce benissimo l'ansia che provo soltanto al pensiero di quell'esame.
"Stai tranquilla, andrà bene."
"Ci spero."
"Ti accompagnerà di nuovo Fares?" domanda dal nulla, provocandomi uno sguardo stranito.
"Non credo. Non è il mio tassista, scorsa volta era un caso che doveva andare a Firenze il mio stesso giorno." cerco di spiegare.
"Ah, peccato. Altrimenti avremmo potuto uscire tutti e tre insieme, mi sta simpatico Pietro." risponde ma il suo tono di voce non mi convince. Ho come l'impressione che non sia vero ciò che dice.
"Dai, magari un'altra volta." mi limito a rispondere.

Finiamo di bere i nostri spritz e di chiacchierare del più e del meno. Paghiamo, o meglio, mi obbliga a far pagare lui e usciamo fuori dal bar.
"Che ti andrebbe di fare ora?" domanda Gian.
"Non so, non ci ho pensato a cosa fare ora." rispondo riflettendoci su.
"Io un'idea ce l'avrei."
"Spara."
"Ti va se andiamo al parchetto dietro scuola?" chiede riferendosi al parchetto dove abbiamo trascorso molti pomeriggi della nostra infanzia e adolescenza.
"Oddio, è da un sacco che non ci vado!" esclamo.
"Allora ti ci porto. Andiamo dai!" sorride e andiamo insieme verso il nostro storico parchetto.

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eii, scusatemi l'orario e scusate se oggi riesco a pubblicare soltanto un capitolo ma non sono riuscita a portarmi molto avanti con la storia oggi. spero che lo possiate comunque apprezzare, buona lettura!<3

Disordine - Fares / bnkr44Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora