L'Affamato - parte due

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Una guardia chiuse la giacca per bene, imprecando contro il freddo mattutino, e si appoggiò al cornicione in pietra, osservando il movimento delle persone sul ponte di Krussgard. Vide un gruppo di persone armate a cavallo e per un momento si drizzò in piedi, preoccupato che si trattasse di qualcosa di serio, ma un suo collega gli disse che erano i soldati dell'imperatrice. A quel punto ignorò il gruppo e tornò al suo lavoro.

Il gruppo armato era indaffarato ad ascoltare le istruzioni del capo dell'operazione e teneva d'occhio il prigioniero che li stava conducendo al ritrovo dei suoi alleati. Scarlett indossava la sua armatura in cuoio scuro e le armi in bella vista, ma non si preoccupava delle reazioni dei soldati di Krussgard. Dopotutto, non potevano intervenire a causa dell'influenza dell'imperatrice. 

"Per dove?" Scarlett aspettò che l'uomo indicasse la strada e, quando lo fece, guardò i suoi compagni, comunicando silenziosamente quello che avrebbero dovuto fare se il prigioniero avesse mentito. L'uomo in questione aveva un'espressione impassibile, ma mostrava sul volto i segni della sofferenza: durante l'interrogatorio aveva preso qualche duro colpo dagli uomini che lavoravano per Scarlett. Non erano pazienti come lei quando facevano domande. Lo sconosciuto non si aspettava di essere individuato e catturato così facilmente: Derek lo aveva riconosciuto tra il personale del forte, dopo averlo colto sul fatto quando aveva ispezionato le pietre nere assieme al suo collaboratore. Non era stata complicato estrarre informazioni dal prigioniero, ma poteva essere pericoloso fidarsi di lui. Iza, infatti, sospettava sempre di chi confessava tanto rapidamente. L'uomo aveva comunicato la posizione in cui si sarebbero incontrati i traditori umgardiani, ma non conoscevano il grado di pericolosità della situazione. Il loro coinvolgimento nei piani di un demone li rendeva automaticamente dei nemici dell'Ordine e sarebbero stati arrestati o uccisi a vista. Le capacità straordinarie di questo gruppo segreto e il sostegno da parte dell'imperatrice di Atenarte, garantiva loro grande influenza. Questo era evidente anche per Iza, che aveva provato sulla sua pelle che cosa significasse essere la loro preda. Detto questo, nessuno era veramente invincibile e il confronto con il mondo demoniaco metteva non solo loro vite ma anche le loro anime a rischio. I demoni erano esseri potenti ed imprevedibili, guidati dal desiderio di uccidere e cibarsi delle persone nella loro interezza.

"Potrebbe essere una trappola" Iza non temeva il confronto con Scarlett. Voleva essere certa di quello che stavano facendo, per non rischiare la sua vita inutilmente. 

"Dobbiamo trovare i colpevoli e occuparci di loro prima che mettano in atto il loro piano, qualunque esso sia. Abbiamo gli strumenti per difenderci anche contro un demone. Non perdiamo altro tempo." Scarlett non parlò oltre, soffermandosi per poco su Iza, e il gruppo si avviò verso la loro destinazione, addentrandosi nel bosco. Le fronde degli alberi offrivano un riparo dai raggi del sole e il sentiero era largo e libero abbastanza da permettere ai cavalli di passare senza problemi. Il prigioniero continuò a dare indicazioni e Scarlett le seguì senza esitazione. Ad un certo punto Iza perse la pazienza e decise di avvicinarsi alla donna abbastanza da poterle parlare senza farsi sentire dagli altri. L'alleanza con l'imperatrice di Atenarte era forzata dalla situazione in cui si trovavano e per questo motivo non si sarebbe fidata ciecamente di loro.

"Non sappiamo quale sia il loro piano o in che modo utilizzeranno quelle pietre. Avete mai visto qualcosa di simile?"

"No, ma è possibile che servano per evocare il demone. Una sorta di catalizzatori..."

"Evocazioni di demoni potenti richiedono molti sacrifici..." fu più un'affermazione che una domanda quella di Iza e colse di sorpresa Scarlett, che non l'aveva mai presa in considerazione fino a quel momento. La osservò con maggiore attenzione e, prima di risponderle, considerò il suo ruolo: era sicuramente una figura importante per la regina di Arran, una spia che lavorava nell'ombra... proprio come lei. Avevano una formazione e obiettivi diversi, ma combattevano al servizio di qualcuno di potente, per la sua protezione e per i propri scopi. L'Ordine lottava per la libertà di tutti, per difendere l'umanità dalla minaccia dei demoni e Scarlett era una delle persone più fedeli all'organizzazione. Dopotutto, aveva visto con i suoi occhi il male che portano i demoni, era sulla sua pelle, una cicatrice irremovibile che portava ricordi orribili di una strage avvenuta in un villaggio sperduto... Scarlett aveva avuto sei anni a quei tempi, ma il trauma subito aveva marchiato il suo cuore al punto di lasciare memorie terribili indimenticabili e incubi per anni.

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⏰ Ultimo aggiornamento: 4 days ago ⏰

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