4. Risveglio (Parte 1)

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Louis si guardò intorno, leggermente colpito, ma non lo diede a vedere.

Il posto era stato sistemato piuttosto bene, usando solo piante, rami e quelle che avevano proprio l'aria di essere pelli di animale. Sparse per la stanza, c'erano le stesse calendule che Joe aveva appena raccolto, solo che queste erano ormai appassite. In fondo alla stanza era stato costruito una specie di caminetto in pietra, con una copertura che fungeva da canna fumaria, sempre in pietra, che dava all'esterno ed evitava al fumo di rimanere intrappolato nella stanza. Accanto, una pila di rametti serviva probabilmente come legna da ardere.

In un angolo, era stato allestito un letto di fortuna con un telo pieno di toppe, probabilmente fatto di pelli di animali, e un grande masso piatto che faceva da comodino. Da sotto il telo del letto spuntavano delle piume colorate. Al centro della stanza c'era un basso tavolino fatto di rami legati tra loro, quasi avessero preso una zattera e l'avessero appoggiata su una serie di sassi impilati. Niente sedie, niente candele, niente che si avvicinasse anche solo lontanamente a qualcosa di moderno. Gigantesche noci di cocco tagliate a metà fungevano da contenitori per cibo e acqua, altre invece erano impilate una sopra l'altra, mentre alti rami legati insieme facevano da ripiani. C'erano coltelli vari, fatti con strani materiali, sparsi tutt'intorno.

Harry si tolse la corda con gli strani esseri dalla vita e la mise dentro una delle noci di cocco. Nadia e Joe appoggiarono ciò che avevano preso nella foresta.

«Ehi! Dov'è la doccia?» domandò Louis.

I tre ragazzi si guardarono per un attimo, poi scoppiarono a ridere.

«Per di qua, principessa.» gli disse Harry. Afferrò due noci di cocco della pila e uscì dalla casetta. Joe e Nadia afferrarono altre due noci ciascuno e lo seguirono. Louis uscì senza prendere nulla.

«Il bagno è di là.» Harry puntò il dito verso la boscaglia.

«Dove?»

Nadia ghignò. «Tra gli alberi, tesoro. Se ti scappa, ti basterà andare dove non ti vede nessuno e abbassare i pantaloni.»

Louis rabbrividì. «Mi prendete in giro.»

Joe sospirò. «Non so se l'hai notato ma non ci sono bagni pubblici, qui intorno.»

«Neanche un hotel?»

Nadia rise così forte da farsi venire le lacrime agli occhi. «Oh, sei uno spasso. Sono quasi contenta di averti qui.»

Louis arrossì di rabbia ma non disse nulla: continuò invece a seguire Harry in mezzo al bosco. Sobbalzò sentendo ancora una volta lo strano tintinnio proveniente da non si sa dove. «C'è qualcuno!»

«Calmati, è solo il vento.» spiegò Joe. «Fa tintinnare un certo tipo di bacche che somigliano a diamanti, particolarmente dure e non commestibili. Si trovano sui rami più alti. A volte puoi vedere il sole che vi passa attraverso e crea dei giochi di luce veramente spettacolari.»

«Queste cose non esistono. Quando diavolo mi sveglierò?» mormorò il ragazzo tra sé.

«Te l'ho detto, ti sveglierai stasera. Adesso pensa solo a darti una ripulita... puzzi.» commentò Harry, prima di scostare un ammasso di liane attorcigliate ed entrare in un'altra radura.

«Eccoci arrivati.» sentenziò Nadia, seguendo Harry al di là delle liana, seguita a ruota da Joe.

Louis sospirò e oltrepasso il varco a sua volta.

Rimase senza fiato.

Di fronte a lui c'era una parete di roccia con due cascate, una destra e una a sinistra, che finivano in un lungo lago tagliato a metà da una striscia di terra lunga e stretta. Quella specie di ponte fra le due metà del lago pareva nascondere uno specchio invisibile: le due cascate sembravano l'una il riflesso dell'altra, così come le due metà del lago. Fiori e piante galleggiavano sulla superficie dell'acqua, mentre strani animali ronzavano qua e là. Dal lago sinistro salivano verso il cielo piccole goccioline d'acqua, che splendevano alla liane del sole come piccoli cristalli e si facevano sempre più piccole fino a svanire.

L'Altra Metà del Mondo / L.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora