20. Bacio

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Ed eccolo qui! Spero apprezziate tanto questo capitolo come ho fatto io la prima volta che l'ho letto! Porterà ad un sacco di cose... belle o brutte, purtroppo non posso dirvelo.
A presto,
Charly


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Era giovedì e Louis si sentiva piuttosto ottimista mentre apriva gli occhi nell'Altra Metà.

Nonostante nessuna delle sue amiche di fosse ricordata del suo compleanno neanche nei giorni successivi, Louis si addormentava ogni notte col ricordo delle meravigliose farfalle luminose che danzavano nel buio. Martedì aveva trovato un pacchetto davanti casa ed era piuttosto certo che fosse opera di Harry. La scatola conteneva una torta di compleanno con su scritto "Tanti auguri, principessa". Niente firma, niente biglietto, ma Louis aveva sorriso tra sé e l'aveva divorata in due giorni. Non aveva ringraziato Harry, ma neanche lui ne aveva fatto menzione.

Per il resto, Louis si sentiva sempre più in forze e si stava abituando alla dolce sensazione che lo assaliva quando era circondato da Joe, Nadia e Harry. Stavano diventato il suo supporto sicuro in un mondo devastato dall'incertezza, e ciò che di più simile ci fosse a una famiglia.

Alla sera, Nadia si sedeva accanto a lui per cucire insieme o chiacchierare, e una volta Harry aveva portato a casa vari Denti di Leone e tutti avevano improvvisato un'allegra danza sul pavimento di legno. La lotta contro gli strani esseri che popolavano l'Altra Metà era diventata una fastidiosa abitudine, ma Louis si sentiva sempre più agile, preparato, e temerario.

Quel giorno, dopo aver accompagnato Harry a costruire nuove trappole e aver mangiato di gusto un cefalo, Louis si concesse un bel bagno nel Lago Freddo. Harry aveva insistito per accompagnarlo, anche se ormai il ragazzo si sentiva sempre più sicuro nell'uscite da solo.

Si era messo in costume e aveva giocato con gli squali, accarezzandoli teneramente sul muso e facendosi rincorrere nell'acqua. Vide che Harry lo osservava dalla riva, seduto con i gomiti appoggiati alle ginocchia e lo sguardo pensieroso. Anche lui era in costume, e si godeva gli ultimi sprazzi di sole prima del tramonto.

«Che c'è?» gli chiese Louis alla fine, andando a sedersi accanto a lui.

Il ragazzo fece spallucce, con un'aria seria in viso. «Niente. È che... sei così diverso da come appari di solito.»

Il ragazzo si strizzò alcune ciocche dei capelli marroni, aggrottando la fronte. «Che significa?»

Harry gli lancio un'occhiata incerta. «Beh, innanzitutto nell'aspetto fisico.» Quando Louis fece per ribattere, Harry rise. «Non è una critica, anzi. È che sono sempre stato abituato a vederti con i capelli lisci, e ora ce li hai mossi. Ti sei sempre agghindato molto, anche se da quanto vedo non ne hai bisogno. E poi...» si bloccò per un attimo, incerto se continuare.

Ma Louis lo stava guardando affascinato. «Continua.»

Lui sospirò. «All'università sei sempre serio. Mortalmente serio. Sembri intoccabile, superiore a tutto e tutti. Sprezzante, quasi. Mentre qui...» La sua voce si fece più bassa, mentre gli ultimi raggi di luce solare si riflettevano nei suoi occhi così incredibilmente verdi. «Qui sei diverso. Ti sporchi le mani di sangue, partecipi a battaglie di fango, combatti con un coraggio che non pensavo potessi avere...» Si fermò un attimo a guardarlo, e il suo tono di fece più dolce. «E ridi spesso. Non penso di aver mai visto il tuo sorriso, nel mondo reale.»

Louis aveva la gola chiusa in una morsa e il cuore gli martellava nel petto. «Ma io sorriso spesso, nel mondo reale.»

«Non così.» sussurrò Harry, avvicinandosi impercettibilmente. «Non come se fossi veramente felice. Non come se avessi tutto quello che desideri.» 

Louis si accorse appena di essere così vicino al suo volto da sentire il suo respiro sulla pelle. Harry si avvicinò ancora, sfiorandogli appena le labbra con le proprie.

«Louis...» mormorò lui, prima che l'altro prendesse la bocca su quella del ragazzo, interrompendolo.

Le labbra di Harry erano morbide contro le sue, mentre con una leggera pressione gli faceva schiudere la bocca e il bacio si faceva più profondo. Louis sentì dei piccoli brividi percorrergli tutto il corpo, intorpidendolo. In un attimo il bacio si fece ardente e le mani di Harry corsero ai suoi fianchi, stringendolo appena. Louis affondò le mani tra i suoi capelli ricci, allacciandogli le braccia al collo mentre si sedeva a cavalcioni su di lui. Sentiva il cuore del ragazzo battere forsennatamente - o forse era il suo? - e gli sembrò di essere finito in un sogno, un sogno strano e incredibilmente bello. Tutto intorno a lui era svanito, ogni cosa tranne le mani di Harry su di lui e le sue labbra sulle proprie.

Si accorse di non riuscire a respirare con regolarità.

In vita sua, Louis Tomlinson aveva baciato molti ragazzi. Aveva avuto molti fidanzati e si era lasciato andare con molti di loro, ma nessuno era durato più di qualche settimana. Nessuno di loro gli aveva fatto battere forte il cuore, o l'aveva fatto sentire completo.

Ma ciò che provava ora...

La sensazione di labbra calde contro le proprie non aveva mai risvegliato in lui emozioni così contrastanti quanto quelle che ora si dimenavano dentro di lui, tentando di uscire in superficie. Il suo corpo tremava e il suo cuore sospirava. Era una sensazione meravigliosa e allo stesso tempo spaventosa. Era come trovarsi sul bordo di un precipizio, con la voglia di lanciarsi nel vuoto e la paura di non riuscire a volare.

Cosa mi sta succedendo?

«Harry! Louis!»

Una voce poco lontana lo strappò dal suo sogno, infrangendolo in mille cristalli luccicanti. Si staccò da Harry e i due ragazzi si guardarono negli occhi, il desiderio come una scintilla tra di loro, mentre si affrettavano ad allontanarsi uno dall'altro.

«Harry!» urlò Nadia, ancora una volta. Joe le fece eco, chiamandoli entrambi.

«Siamo qui!» urlò Harry, con voce roca. Si affrettarono a rivestirsi entrambi.

Si era fatto buio, senza che se ne accorgessero.

Nadia e Joe sbucarono da dietro un albero, con facce preoccupate.

«Che diavolo stavate facendo?» esclamò Nadia. «È buio, ci avete fatto preoccupare!»

Louis sperò di non essere arrossito. «Scusa, c'era uno strano animale bei dintorni, quindi siamo stati costretti a rimanere in acqua per un po'.»

Joe li guardò in modo strano, mentre Nadia si guardava intorno preoccupata. «Beh, è meglio rientrare, allora. Veloci!»

Harry non disse una parola mentre raccoglieva la cintura con i pugnali e seguiva Joe nel bosco, verso casa. Louis si sentiva ancora agitato per cioè che era successo.

Harry Styles? No, mai!, cerco di convincersi.

Doveva dare un taglio a quella storia, fin da subito. Questa cosa avrebbe portato solo guai, e Louis non avrebbe mai frequentato uno come lui, almeno non nel mondo reale.

Quando arrivarono alla casa, si mise a cucire insieme a Nadia, e non ci furono occhiate, né altro.

Per la prima volta, al momento di andare a dormire, si stese accanto a Joe e si addormentò abbracciato a lui.


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Tutti i diritti sono di IreneToccaceli

L'Altra Metà del Mondo / L.S.Where stories live. Discover now