23. Capire

5.9K 512 354
                                    

Per le 4,65k visualizzazioni, ecco a voi pronto un nuovo capitolo! Davvero, grazie mille per amare questa storia proprio come ho fatto io quando l'ho letta.

Con questo capitolo vi si chiarirà un po' di cose. Sinceramente a me piace tanto, perché Harry si aprirà con Louis e li renderà più uniti :')

E buon anno! Spero che riuscirete a fare molti progetti e che il 2017 sarà un'opportunità per ognuno di voi.
Un bacio,
Charly






---
Era domenica, e Louis non si era mai sentito così stanco. Dopo essersi alzato un attimo per mettersi addosso un paio di pantaloncini corti e una maglietta di almeno tre taglie più grande, restò tutta la mattina a letto, nonostante fosse sempre stato molto mattiniero. Era un mese che non andava più a corre ma l'esercizio fisico, nell'Altra Metà, non mancava affatto. I muscoli delle braccia si erano definiti un po' e si sentiva più agile. Tuttavia, la stanchezza era sempre presente in lui, come un'ombra. Si sentiva sempre come se avesse dormito solo qualche ora, senza sognare. Starsene al calduccio, sotto le coperte, non era mai stato più bello.

All'ora di pranzo, scese al piano inferiore per prepararsi un pasto veloce. Mentre stava cucinando le uova, qualcuno suonò al campanello.

Sarà Chris, pensò. Ma quando andò ad aprire la porta, spalancò la bocca per la sorpresa.

Harry indossava un paio di jeans blu scuro, una maglietta bianca a maniche lunghe e una giacca di pelle. I suoi occhi smeraldini brillavano come non mai sotto le lunga ciglia nere, mentre faceva scorrere lo sguardo sul corpo del ragazzo, come se non l'avesse già visto in costume.

«Ciao.» mormorò.

Louis ci mise un po' a ritrovare la voce. «Ciao... cosa...?»

Lui inclinò la testa di lato. «Sono solo passato a vedere come stavi. Ieri te la sei vista brutta.»

«Oh. Beh, sto bene. Non ho neanche...»

Un odore di bruciato gli arrivò alle narici. Louis spalancò gli occhi mentre Harry chiedeva: «Cos'è che va a fuoco?»

Il ragazzo imprecò in modo poco femminile e corse verso la cucina, fiondandosi sulle uova bruciacchiate. Spense subito il gas, cercando di salvare ciò che era rimasto nella frittata. Quando si girò verso il tavolo, notò che Harry era seduto a una sedia e lo guardava divertito. Louis stava per dirgli che non lo aveva invitato ad entrare, ma una parte di lui era contenta di avere visite: quell'enorme casa era fin troppo vuota.

«Le uova sono andate.» disse, pronto a buttarle sul secchio.

«Aspetta!» lo fermò Harry. «Se non ti dispiace... le mangio io. Odio sprecare il cibo.»

Louis si fermò, indeciso. «Non hai pranzato? Se vuoi posso farti qualcos'altro...»

«Le uova vanno benissimo.» il suo sorriso gli aumentò le pulsazioni.

Apparecchiò velocemente per due e gli servì la frittata, consapevole di quando dovesse essere disgustosa. «Sei sicuro?»

Lui si portò una forchetta di uova alla bocca e annuì soddisfatto. «Sicurissimo.»

Il ragazzo rimase a fissarlo mentre divorava le uova come se fossero la cosa più buona al mondo, poi chiese: «Vuoi anche un po' di pasta? Credo che ne farò un po' per me.»

Lui annuì. «Volentieri, se non disturbo.»

No, che non disturbi, pensò Louis, mettendo a bollire l'acqua.

«Allora... come stanno le tue ferite?» chiese Harry.

Lui sorrise. «Non c'è rimasto nulla. Devo ringraziare quell'unicorno.»

L'Altra Metà del Mondo / L.S.Where stories live. Discover now