13. Rampicanti

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Mercoledì arrivo prima del previsto. Louis si accorse di non riuscire più a tenere il conto dei giorni, di essere dimagrito e di non essere più adatto a correre.

E non riusciva più a concentrarsi nello studio.

Arrivava tardi all'università, si distraeva durante le lezioni invece di prendere appunti e la sera crollava così in fretta da non riuscire a finire di studiare. Aveva anche saltato un allenamento delle cheerleader, con la scusa di sentirsi poco bene.

Nell'Altra Metà non c'erano più stati grossi problemi, ma Louis aveva continuato ad avere la sensazione di non poter continuare a lungo in questo modo. Ogni giorno era un'incognita e lui era sempre stato il tipico ragazzo abitato ad avere tutto sotto controllo, senza dubbi né incertezze.

Vivere un incubo ogni notte lo distruggeva.

Quel giorno arrivò nell'Altra Metà mentalmente e fisicamente sfinito. Harry stava scrivendo sul suo quaderno di foglie, con la solita piuma blu.

«Buongiorno.» salutò Louis, e Harry si girò verso di lui e gli sorrise.

«Buongiorno a te, principessa.»

«Joe e Nadia non sono ancora arrivati?» chiese, stropicciandosi gli occhi.

Il ragazzo si fece serio. «Veramente sono andati a controllare le trappole... ti sei svegliato tardi, oggi.»

«Oh.» Non sapeva se considerarla una cosa positiva o negativa.

«Andiamo a prendere dell'acqua alla Valle. Non sono molto lontani da lì.»

Louis annuì e andò a prendere due noci di cocco, anticipando Harry. Ormai aveva imparato a conoscere alcuni precorsi, anche se aveva sempre paura di perdersi e per questo non usciva mai da solo.

Faceva caldo.

Arrivati alla Valle dei Due Laghi, Louis si tolse i vestiti e si tuffò nel Lago Freddo, sospirando per il sollievo dell'acqua fresca sulla pelle. Harry fu subito dietro di lui. Gli squali li accerchiarono in fretta, strusciandosi contro di loro.

«Vedo che non hai più paura di loro. Impari in fretta.» commentò il ragazzo guardandolo accarezzare uno squalo più piccolo.

«Questo posto non ti lascia altra scelta che adattarti.»

Un urlo squarciò l'aria.

«Nadia.» Quello di Harry fu solo un sussurro ma raggiunse la mente di Louis, mandandolo in panico.

Non era pronto ad affrontare un altro pericolo. Non ancora.

«Aspetta qui.» gli disse Harry, uscendo di corsa dall'acqua. Si fermò appena per recuperare la cintura con i coltelli, poi corse via.

Louis lo guardò andare, incapace di muovere un muscolo. Il cuore prese a martellare forte nel petto, le gambe iniziarono a tremargli, la mente si fece bianca.

Il terrore lo stava attanagliando, come mai prima d'ora.

Dovrei restare qui, al sicuro, con gli squali. Finché tutto non sarà finito.

Strinse i pugni così forte di ferirsi i palmi con le mani.

O finché non saranno tutti morti.

Senza neanche accorgersene, stava correndo a piedi nudi per la foresta, col coltello stretto in pugno.

Altre urla gli indicarono la via più breve per arrivare a Nadia e in pochi secondi si trovò lì.

L'Altra Metà del Mondo / L.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora