5. Risveglio (Parte 2)

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Per qualche minuto, Louis pensò davvero di andarsene per conto suo in mezzo al bosco. Ma l'avvertimento di Harry aveva sortito il suo effetto; sogno o non sogno, non voleva ritrovarsi da solo in quel posto, quando fosse scesa la notte. Entrò poco dopo, mettendo da parte l'orgoglio.

Nadia non alzò lo sguardo e continuò a ripulire gli animali con rabbia. Joe gli lanciò un'occhiata triste, ma non commentò.

Quando ebbe finito di ripulire tutti gli animali in silenzio, circa un'ora dopo, Harry prese dei rametti e li buttò sul camino, poi afferrò una calendula e la mise al centro del mucchio. Agguantò una manciata di bacche e le schiacciò nel pugno facendone gocciolare il succo sopra il fiore, che prese fuoco all'istante.

«Le ho chiamate Calendule Notturne.» spiegò Harry. «Si illuminano quando cala il buio e s'infiammano con il succo delle bacche.»

Louis fece una faccia annoiata, ma dentro di sé si sentiva affascinato da quello strano spettacolo.

I tre ragazzi presero ognuno un rametto con un pungiglione legato a un lato e infilzarono pezzi delle creature che avevano ripulito, tenendoli sopra le fiamme per farli arrostire.

Louis li guardò disgustato.

«Dovrai mangiare, prima o poi.» gli disse Harry, che sembrava essere rimasto l'unico a volergli parlare.

«Preferisco digiunare, grazie.»

«Morirai di fame, allora.»

«Sarà sempre meglio che mangiare quelle cose disgustose.»

Harry sospirò e, dopo che il pezzo di cefalo fu ben cotto, gli diede un morso. Anche Joe e Nadia mangiarono di gusto e bevvero usando delle piccole conchiglie per raccogliere l'acqua dalle noci di cocco.

Louis sentiva il suo stomaco brontolare, ma si rifiutò di mangiare anche solo un boccone. Si limitò a mangiare qualche bacca viola, che a detta di Harry avevano un sapore schifoso ma erano pur sempre commestibili, e a bere un po' d'acqua.

Nel pomeriggio, Harry e Nadia andarono a preparare nuove trappole, sostenendo tuttavia che il cibo preso al mattino sarebbe bastato anche per cena. Joe rimase con Louis, e s'impegnò a sistemare varie cose nella stanza.

I due ragazzi tornarono poco prima del tramonto, con altre bacche.

Quando scese la sera, le calendule iniziarono a illuminarsi, quasi stessero bruciando dall'interno. Sembravano tante piccole candele sparse per la stanza, e in qualche modo donavano al posto un'atmosfera romantica.

Con il buio arrivò anche il freddo. Harry accese di nuovo il fuoco, che ormai si era spento, e i ragazzi mangiarono ancora, mentre Louis li guardava schifato e si rifiutava di toccare gli animali.

Tutti erano silenziosi e tristi. Nessuno tentò di avviare una conversazione e Nadia si mise a cucire insieme pezzi di pelle appartenuti agli strani animali, usando come ago un pungiglione più piccolo e quello che pareva crine di cavallo. Joe si stese quasi subito sul letto di piume, mentre Harry era intento a intingere una lunga piuma rossa in una ciotola piena dello strano liquido nero fuoriuscito dalle budella del corvo, per poi usarla come penna su quello che aveva tutta l'aria di essere un quaderno fatto di foglie secche tenute insieme da cordicelle.

Louis se ne stesse a guardare il fuoco, chiedendosi quando sarebbe finito l'incubo.

Poco prima che si addormentasse, sentì un pizzico sul braccio destro.

«Ahi!» esclamò, sobbalzando.

Harry era accanto a lui, con un coltello in mano. «Tranquillo, non voglio farti male: è solo un promemoria.»

L'Altra Metà del Mondo / L.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora