34. Indecisione

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Ehm, direi forse armarsi di forconi è riduttivo?

Secondi voi il comportamento di Louis è, come dire?, compreso da qualcuna di voi?

A presto,
Charly

Tutti i diritti sono di
IreneToccaceli



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Louis si svegliò con un lieve mal di testa e la sensazione che fosse successo qualcosa di importante. Per prima cosa, si rese conto di essere nell'Altra Metà, e poi si accorse di essere nudo.

E allora ricordò.

Si passò le mani fra i capelli e si guardò intorno alla ricerca di Harry, ma il ragazzo non c'era. Preso dal panico, afferrò una coperta e se la mise addosso come un asciugamano, per poi uscire e dirigersi verso la radura con i due piccoli laghi.

Aveva bisogno di chiarirsi le idee.

Aveva combinato un guaio. Si era lasciato andare e ora avrebbe dovuto affrontarne le conseguenze. Non sapeva neanche se volesse stare con Harry o preferisse dimenticare l'accaduto. Di certo, le sue amiche avrebbero avuto molto da dire a riguardo e Louis non era pronto ad affrontare i pettegolezzi e le malelingue. Voleva solo essere lasciato in pace e tentare di capire se ciò che aveva provato la sera prima fosse un prodotto dell'alcol o qualcosa di molto più pericoloso.

Pensava che Harry non si fosse ancora svegliato, ma quando arrivò alla radura lo vide immerso nell'acqua fino alla vita, nudo e intento a lavarsi il corpo. Per un attimo, pensò di allontanarsi silenziosamente per non doverlo affrontare subito, ma il ragazzo si girò e lo vide.

Gli sorrise e si strofinò i corti capelli bagnati. Il suo corpo riluceva di mille goccioline splendenti.

Era più bello che mai.

Louis deglutì e forzò un sorriso, alzando esitante una mano mentre con l'altra si teneva la coperta stretta al corpo.

Harry allargò le braccia e rise. «Sembra che oggi dovremo fare a meno dei vestiti, eh?»

Louis aprì la bocca per rispondere ma la voce gli si bloccò in gola.

Il sorriso di Harry svanì piano dal suo volto. Anche gli occhi verdi parvero scurirsi. Abbassò le braccia e uscì lentamente dall'acqua. Louis voltò lo sguardo di lato per non guardarlo mentre emergeva dal lago, nudo e senza più quel bellissimo sorriso ad accendergli il volto.

Lui gli passò accanto senza neanche guardarlo, dirigendosi verso la casa di legno.

Louis chiuse gli occhi e si maledì mentalmente, ma lo seguì. Doveva chiarire la situazione, non poteva continuare a scappare.

Quando furono alla casetta, Harry entrò e si legò la coperta attorno alla vita, per poi mettersi a limare uno dei suoi coltelli in assoluto silenzio.

Louis prese coraggio e si schiarì la voce. «Harry...»

«Non dire niente.» gli disse lui, con voce ferma. Non sembrava arrabbiato, ma neanche felice. Smise di limare il coltello e lo guardò di sottecchi. «Ti sei pentito, l'ho capito.» Louis sentì le lacrime pungergli gli occhi. Non sapeva se si fosse pentito o meno, ma non voleva che pensasse che fra loro c'era qualcosa, prima di capire se voleva davvero una storia con lui. Stava per spiegarglielo quando lui fece una risata amara e lo fermò alzando una mano.

«Louis, non importa, davvero. Non sono un bambino. Non è la prima volta che ho storie da una notte e probabilmente non sarà l'ultima.» Lo guardò con occhi brillanti. «In fondo, non ci ho mai realmente sperato. Tu sei Louis Tomlinson e io sono Harry Styles... non siamo compatibili e ieri notte ci siamo fatti trascinare dall'alcol e dal momento, tutto qui.»

Le sue parole trafissero Louis come una lama. Non sapeva cosa rispondere e non capiva perché facesse tanto male. «Non so cosa dire.» sussurrò.

«Allora non dire niente.» rispose lui, con voce amara. Si alzò con il pugnale in mano e la coperta in vita, e andò verso la porta. «Avrei dovuto capire che era uno sbaglio. Eri ubriaco, avrei dovuto metterti a letto e lasciar perdere. Mi dispiace che ti sia pentito.»

Non sono pentito!, avrebbe voluto urlare Louis. Avrebbe voluto prenderlo a schiaffi e poi baciarlo. Avrebbe voluto dirgli che non aveva mai provato un'emozione così intensa e che niente di tutto quello che era successo il giorno prima poteva essere considerato uno sbaglio.

Invece lo sentì mormorare «Vado a caccia.» e lo guardò uscire dalla casetta di legno, senza dire una parola.

Se si fosse messo con Harry Styles, la sua vita sarebbe cambiata totalmente. Avrebbe probabilmente perso il suo giro di amiche e la sua popolarità. La polizia avrebbe potuto iniziare a fargli delle domande e inserirlo nella lista dei sospettati. Quella che ora era una soluzione momentanea, Harry che viveva con lui, avrebbe potuto diventare una situazione imbarazzante. E se la cosa non avesse funzionato? Louis aveva bisogno di lui. Se non nella vita reale, almeno in quell'incubo che era l'Altra Metà, dove Harry Styles era una sicurezza, un appoggio e un amico fidato.

Troncare la loro relazione sul nascere gli avrebbe permesso di non perderlo.

O forse l'avrebbe perso proprio per questo.

Louis si girò di scatto e corse fuori dalla casetta di legno, dietro al ragazzo. Non vedendolo da nessuna parte, si mise a cercarlo con affanno, sperando che fosse nelle vicinanze.

Aveva bisogno di spiegargli come si era sentito la sera prima tra le sue braccia, quanto ancora tremava al pensiero delle sue labbra sulle proprie, quanto si sentiva confuso dai sentimenti che provava.

Ma quando infine lo trovò, tra gli alberi, Harry fissava immobile un gigantesco ragno nero. L'essere aveva le fauci spalancate e una lunga coda ricurva simile a quella di uno scorpione, ma senza il pungiglione. Sulla testa non si vedevano occhi. Harry si girò a guardarlo e gli disse di fare silenzio con un dito sulle labbra. A gesti, gli comunicò che il ragno non poteva vedere ma poteva sentirlo. Poi gli disse di tornare silenziosamente indietro. Louis annuì e cominciò a indietreggiare senza fare rumore.

Quando un piede gli finì su alcune foglie secche, attirando l'attenzione del ragno, sussultò spaventato. L'animale puntò dritto verso di lui, mentre la coda roteava freneticamente.

Harry gridò: «Ehi!» per attirare la sua attenzione, ma ormai l'insetto era a pochi passi da lui.

Louis cominciò a correre e si accorse con orrore che il ragno gli stava dietro, anzi, lo stava raggiungendo. Con le lacrime agli occhi, si sforzò di correre più forte, ma un colpo in testa lo fece cadere a terra.

Mentre la vista gli si offuscava e il ragazzo perdeva lentamente i sensi, l'ultima cosa che vide fu Harry che si lanciava contro le fauci del gigantesco ragno, e la coda dell'essere pronta a colpirlo come aveva colpito lui.

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Già... troppe cose insieme! Che ne dite?

(Penso che tra poco ((o domani?)) pubblicherò un nuovo capitolo, visto che questo era un po' corto.)

L'Altra Metà del Mondo / L.S.Where stories live. Discover now