28. Resistenza

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Ma ditemi, quanto sono brava?! No, okay, sto scherzando...

Comunque! Penso sia più che altro un capitolo di passaggio, questo, ma importante tanto quanto gli altri!

Possiamo renderci conto di quanto Nadia stia perdendo le forze e... secondo voi ce la faranno ad arrivare in tempo?

Se fosse un capitolo di mia proprietà dedicherei il capitolo a _simonalove_larry ... ma non so se si può fare (perciò lo facciamo in segreto, shh)

Tutti i crediti sono
di IreneToccaceli



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Era domenica, nell'Altra Metà, ed erano già quattro giorni che camminavano. Il giorno precedente, Harry l'aveva ringraziato per l'ospitalità e se n'era andato da casa di Louis, dopo aver riparato il tetto.

Louis l'aveva guardato andare via con un misto di delusione e preoccupazione, poi era tornato nella sua casa grande e vuota.

Ora, però, lo aveva accanto mentre camminavano verso il grande muro di roccia che si estendeva a perdita d'occhio davanti a loro. Avrebbe quasi potuto sfiorargli la mano.

Nadia, dietro di loro, camminava lenta, lo sguardo basso e spento. Le venature nere si erano arrampicate fino alla coscia e la ragazza trascinava la gamba senza sentirla veramente, come un arto finto. Aveva rifiutato la proposta di Louis di aggrapparsi a lui e aveva continuato a camminare da sola, troppo orgogliosa per reggersi a qualcuno. Il suo respiro si era fatto pesante, la pelle pallida, e perfino i suoi capelli rossi avevano perso la lucentezza di un tempo.

Quando arrivarono di fronte al muro di roccia, Harry si girò verso i ragazzi e sentenziò: «Dovremo scalarlo.»

Entrambi sgranarono gli occhi e Louis esclamò: «Ma sei pazzo?!» guardando con la coda dell'occhio Nadia che sembrava a malapena reggersi in piedi.

Harry fece scorrere lo sguardo sulla lunga catena di rocce che si estendeva alla loro destra e sinistra. «Purtroppo sono serio. Aggirare questo muro di roccia ci farebbe perdere troppo tempo, e noi di tempo ne abbiamo davvero poco. Se vogliamo arrivare in fretta, dobbiamo scalarlo.»

Louis scosse la testa, pronto a ribattere che non potevano farcela, quando Nadia alzò la voce.

«Ce la posso fare.» disse, ed entrambi si girarono a guardarla. I suoi occhi mostravano una fierezza che Louis non le aveva mai visto.

«Ne sei sicura?» sussurrò Louis. Nadia annuì.

«Allora non perdiamo tempo.» disse Harry, e aprì il fagotto per togliervi alcune cose, come le noci di cocco, per alleggerire il peso. «Seguitemi e mettete i piedi dove li metto io.»

Iniziarono la scalata, uno alla volta. Harry per primo, Nadia per seconda ed Louis per ultimo. Harry procedeva lentamente, ma si vedeva che stava cercando di trattenersi dall'andare più svelto. Aspettava che gli altri due avessero messo i piedi sulle rocce giuste e poi continuava ad andare su.

Dopo pochi metri, Nadia aveva già il fiatone e sudava. Louis la guardava attentamente, preoccupato che potesse svenire. Era così concentrato su di lei che quando captò un movimento con la coda dell'occhio, a pochi passi alla sua destra, pensò fosse solo la sua paranoia, perché quando si girò tutto ciò che vide fu roccia.

Qualche minuto dopo, a pochi passi dall'arrivo, Nadia lanciò un grido. «Le rocce si muovono!»

Louis fece per ribattere quando la roccia sotto il suo piede sinistro sparì all'improvviso. Il ragazzo lanciò un grido e scivolò giù di qualche metro, graffiandosi tutto prima di riuscire ad aggrapparsi di nuovo.

L'Altra Metà del Mondo / L.S.Where stories live. Discover now