My First ||H.S||

Capitolo 35

Finisco di vestirmi e dopodiché mi arriva un messaggio.

Vado a prendere il telefono dal comodino e guardando lo schermo noto che il messaggio è da parte di Harry.

Dice di scendere giù adesso al piano terra.

Esco subito dalla stanza chiudendola a chiave.

Per fortuna questa sera Jess si doveva vedere con Scott, così non mi avrebbe fatto delle domande sul perché sto uscendo adesso.

Mentre sono dentro all'ascensore rifletto a cosa salti per la mente ad Harry e al perché ha voluto che ci incontrassimo al piano terra.

Appena esco dall'ascensore mi ritrovo nell'oscurità del corridoio.

Lo percorro passando tra le varie aule in cerca di Harry.

Sento afferrarmi per un braccio tirandomi in un angolo.

Lancio un gridolino di spavento ma una mano mi copre la bocca impedendomi di urlare.

"Shh, sono io".

Alzo lo sguardo e davanti a me vedo Harry.

Mi svincolo dalla sua presa schiaffeggiandogli la mano sulla mia bocca.

"Mi hai spaventato, idiota".

"Non sapevo fossi così facile da impaurire" ridacchia compiaciuto.

"Ma figurati, sei solo un presuntuoso".

"Adesso andiamo, ho una sorpresina per te".

Mi afferra il braccio tirandomi verso la direzione in cui si sta dirigendo a lunghi passi svelti.

"Harry, cammina più lentamente. Non riesco a stare al passo con quei trampoli che ti ritrovi".

"Le mie gambe non sono dei trampoli, sono snelle e meravigliose. Sei invidiosa, non importa ti perdono lo stesso" mi prende in giro.

"Certo certo".

"Adesso fa silenzio e cammina veloce" mi indica Harry.

Continuiamo a camminare lungo il corridoio buio.

"Perché devo fare silenzio? E l'uscita è a sinistra, perché stiamo andando dall'altra parte?".

Mi sento decisamente confusa e sapere quel che Harry ha in mente inquieta.

"Non posso dirtelo, fa parte della sorpresa. Tu però fa come ti dico".

"Perché dovrei darti ascolto?" Lo stuzzico.

"Così eviteremo di cacciarci nei guai".

"Oh".

"Già, adesso muoviti".

Mi tira per il braccio accelerando il passo ancora di più.

Giuro che se mi mette nei guai con la scuola lo fucilo.

"Eccoci qua".