Capitolo 61

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La mattina dopo ci risvegliamo tardi abbracciati l'uno all'altro.

"Harry".

"Mhmm...che c'è?".

"É tardi, dobbiamo andare a lezione".

"Non ne ho voglia" si lamenta.

"Non me ne fotte un cazzo se non ne hai voglia Harry, alzati subito!".

"No".

Prendo il mio cuscino sbattendoglielo in faccia sperando di suscitare in lui qualche reazione.

"Ma che fai?!" Grida.

"Sto cercando di far alzare quel tuo sedere pigro dal letto".

"Tu prova solo a tirarmi un'altra cuscinata sulla mia faccia e te ne farò pentire" mi avverte.

"È una minaccia?".

"Intendila come vuoi, basta che mi lasci dormire".

Si gira dall'altro lato chiudendo di nuovo gli occhi.

"Eh no, sveglia dormiglione!".

Prendo ancora una volta il cuscino tirandoglielo in faccia nuovamente, ma adesso con più decisione.

"Adesso me la paghi".

Scatta subito verso di me ed io, in preda alle risate, scappo via dal letto seguita da Harry.

Mi afferra per i fianchi e in una sola mossa ruota davanti a lui.

"Ti ho presa" ghigna.

"Adesso che ti ho fatto alzare vestiti e andiamo" gli dico io.

"Io non vado da nessuna parte, sopratutto dopo quello che hai fatto.
Mi hai disobbedito, dovrei punirti ora" continua a ghignare.

"Uh che paura" ridacchio.

"Non so se continuerai a ridacchiare anche dopo. Fossi in te non farei tanto lo spavaldo".

"Oddio Harry, ti prego non mi punire" mi burlo di lui.

Fa qualche passo avanti facendomi indietreggiare mentre le sue mani sono ancora sui miei fianchi e mi sbatte contro al muro accanto alla porta.

"Harry, siamo sempre alle solite".

"Che vuoi dire piccola?" Mi guarda.

"Sempre con te che mi sbatti contro il muro, inizi a baciarmi e poi infili le mani sotto la mia maglietta e così via".

"Da quand'è che sei diventata una veggente?" Ridacchia.

"Quanto sei prevedibile" lo schernisco.

"Sentila come mi prende in giro, tu allora cosa faresti?".

"Ho bisogno di rinfrescarmi, avrei voglia di una doccia".

Mi avvio verso il bagno e prima di raggiungere la porta mi volto guardandolo maliziosamente.

"Mi raggiungi?".

Si spoglia in men che non si dica rimanendo solamente in boxer.

"Penso che questo mio gesto valga come risposta" ghigna.

Si avvicina e non appena entriamo nel bagno chiude la porta alle sue spalle.

Avanza lentamente verso di me, alza un braccio sfiorando la mia spalla.

Mette una mano sulla mia schiena e di scatto mi tira verso di lui, petto contro petto.

Sento il suo respiro affannato contro al mio che si sta sempre di più appesantendo a causa del nostro avvicinamento che mi fa battere il cuore ancora più forte.

My First ||H.S||Where stories live. Discover now