Capitolo 76

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POV DI HARRY

Cavolo, ero così preoccupato per lei. Temevo che non sarebbe più tornata da me.

"Piccola, vado ad avvisare tua madre".

"No aspetta, resta con me. Una volta che mia madre avrà saputo che mi sono svegliata non mi lascerà un attimo di tregua".

Come darle torto, sua madre é una squilibrata.

"Harry, visto che siamo soli vorrei che facessi una cosa per me".

"Dimmi".

"Vorrei che ingaggiassi un investigatore privato".

Rimango sconvolto.

"Isabella, sei sicura che vuoi che lo faccia? Forse, se c'è qualcosa che non sai, tua madre ti ha tenuta all'oscuro per un buon motivo. Magari non voleva che tu soffrissi".

Tento di farle cambiare idea.

"No Harry, voglio sapere ad ogni costo qual è la verità. Cos'è successo a mio padre. Ho il diritto di saperlo, sono sua foglia!"

"Va bene, troverò un buon investigatore allora".

"Grazie Harry".

"Figurati" le sorrido.

In realtà questa cosa mi mette perplessità. Non voglio che lei soffra ancora . Ne ha già passate tante, altri misteri peggiorerebbero di più le cose. Però magari mi starò sbagliando, forse non c'è niente che la madre di Isabella le abbia nascosto. Puoddarsi che lei creda che ci sia qualcos'altro sotto perché non riesce ad accettare la morte del padre, di cui non ha nemmeno ricordo.

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10 giorni dopo...

POV DI ISABELLA

Finalmente oggi mi dimettono da quest'ospedale orribile.
Dopo mille esami fatti per controllare che tutto sia a posto, potrò tornarmene a casa.

"Tesoro, eccoti! Non ti sei ancora vestita?!" Entra mia madre in stanza.

"Mi vesto adesso mamma, ci metto poco".

"Sbrigati, tra due ore abbiamo il volo per New York".

"Sí, lo so, mamma".

"Bene, se lo sai allora sbrigati".

Okay, vecchia vegera.

"Harry dov'è?" Chiedo.

"É già in macchina che ci aspetta , quel troglodita. Spero che sappia guidare meglio del padre, sennò siamo a posto".

"Dai mamma, non é stata colpa di Nathan".

"Ah no? E di chi allora?.

"Della persona che ci é venuta adesso con la sua macchina".

"Ah sì, quell'altro ubriacone".

"Mamma, smettila di essere così acida".

"Oh scusami se mi preoccupo per te come ogni madre farebbe per la propria figlia".

"Lo so che ti preoccupi, ma ormai il peggio é passato".

"Se penso che avresti potuto fare la stessa fine di tuo padre...mi sento male".

"Non pensarci allora" cerco di rassicurarla.

"Okay, allora andiamo".

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