"Isabella, non so ancora per quanto riuscirò a resistere".
"Lo so Harry".
"Quanto ti voglio cazzo".
"Dovremmo aspettare ancora per un po'".
"Sí tranquilla, non voglio farlo se non ti senti sicura".
"Grazie per la comprensione".
"Figurati piccola".
Mi avvicino al letto stendendomici sopra.
"Che bello starsene su un comodo letto. Ieri notte è stato così scomodo dormire in quella tenda".
"Già, anch'io non ho riposato un granché bene. Però mi sono divertito parecchio".
"Beh nemmeno io mi posso lamentare" rido.
"Mi sembra il minimo! Dovresti ringraziarmi per il mio fantastico lavoretto di lingua" dice con fierezza.
"Ah sì? Senti senti che impertinente, dovrei addirittura ringraziarti!" Ridacchio.
"Certo, dovresti! E io non sono affatto un impertinente. Se lo fossi farei questo".
Si avvicina a me e afferrandomi per i fianchi mi capovolge dandomi una sculacciata sul sedere.
"Harry! Ma che ti prede?!".
"Ti dimostro come si comporta un impertinente".
Mi dà in altra sculacciata.
"Okay, basta!".
Mi rigiro stendendomi di schiena.
"Uffa, mi piaceva sculacciare quel bel sederino".
"Ah beh non ne dubitavo".
"Che fai? Mi provochi?" Sorride maliziosamente.
Sale sopra di me impedendomi di spostarmi da lì.
"Harry, togliti di dosso".
"No no, ora hai cominciato"ghigna.
"E sentiamo, cos'avresti intenzione di fare?".
"Comincerei a fare questo".
Mi dà un bacio sulle labbra e si stacca.
"Poi farei questo".
Si riavvicina a me posando la sua bocca sul mio collo.
"E continuerei facendo questo".
Scende più in basso verso la mia clavicola e inizia a succhiare un lembo di pelle.
"Mhm...Harry".
"Che ne dici di togliere questi scomodi vestiti?".
"Oh sì, toglimeli di dosso".
"Certo, non me lo faccio di certo ripetere due volte".
Mette le sue mani sull'orlo della mia maglietta sfilandomela lentamente.
Toc toc.
"Ma chi cazzo è che ci disturba proprio adesso?!" Dice Harry seccato.
"Sì, chi é?" Grido io.
"Sono io tesoro".
Che palle, è mia madre.
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My First ||H.S||
قصص الهواة"Non mi resisterai a lungo White". "Certo, come dici tu...ehm...non ricordo il tuo nome". "Non puoi non sapere chi sono io". "E cioè?" Dico fissando ancora il lago. Mi spavento leggermente non appena le sue dita mi prendono il mento facendo sì che...
