Capitolo 72

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La luce dei fanali della macchina di fronte a noi mi abbaglia la vista.

In un attimo la mia mente si spegne cadendo in un turbine di oscurità.

"Isabella! Isabella rispondi!".

Riesco a sentire solo la voce di Nathan.

Vorrei poter aprire gli occhi, poter parlare, potermi muovere, ma non ci riesco. È come se fossi finita in delle sabbie mobili, più provo a muovermi è più sprofondo nel buio soffocando.

......................

POV DI HARRY

"Carol, dov'è Isabella?".

"È ripartita, non ti ha salutato?".

"Logicamente no, altrimenti avrei saputo che se ne era andata".

"Già, mi spiace che sia ripartita così presto. È davvero una ragazza molto dolce e simpatica, si vede che tanto che a te ci tiene".

"Non quanto tengo io a lei".

"Harry, lei sa di quel che è successo nella vecchia scuola?".

"No, non lo dovrà mai sapere".

"Dovresti dirglielo, merita di sapere la verità. Altrimenti come speri che possa continuare la vostra storia se non sei sincero con lei?".

"È questo il punto, non so se potremo mai avere una vera storia. Siamo troppo diversi, la ferirei".

Mi ripeto continuamente queste parole nella mia mente cercando di convincermene, ma dicendole ad alta voce mi rendo conto che è una grande cazzata.

Vorrei solo che io non fossi così dannoso per lei, letale come il veleno.

"Anche io e tuo padre siamo diversi, eppure questo non ci ha impedito di essere felici. Sii felice Harry, non è giusto che tu continui a soffrire. Hai già pagato le conseguenze per quello che hai fatto".

"Carol, sto solo cercando di proteggerla. Non voglio che Isabella faccia parte della mia vita se per questo ne soffrirà".

"È per questo che se ne è andata?".

Oh cazzo, non l'avrà saputo?!

"No...è andata via perché sua madre aveva bisogno di lei".

"Harry, non me la bevo mica come tuo padre. Ricordati che le donne non le puoi fregare. So che avete litigato, si percepiva la tensione che c'era nell'aria".

"Sì okay, lo ammetto. L'ho lasciata, adesso penserà che a me non frega nulla di lei".

"Ma se a te importa di lei, allora perché l'hai lasciata?".

"Per paura. Le cose si stanno facendo serie, poi litighiamo spesso e io ho sempre di più il terrore che lei un giorno possa lasciarmi per il fatto che sicuramente la deluderò e la ferirò. Non voglio he accada tutto ciò, lei non ha fatto nulla di male, non deve soffrire a causa mia".

"Ma tu vuoi stare con lei".

"Ne sono diventato dipendente. Ne ho bisogno come l'ossigeno per respirare sott'acqua. Io la amo, Carol.

"Allora perché te ne stai ancora qui a discuterne con me?! Chiamala!" Mi incita.

"Ma se non mi volesse più ora? Temo di averle spezzato il cuore".

Sono preoccupato.

"Non crearti tutti questi complessi. Chiamala e vedi cosa ti dice, non avere timore".

"Va bene, grazie per l'incoraggiamento".

"Prego, sappi che quando vuoi io ci sono sempre per darti dei consigli. Anche se non sono tua madre tu sei come un figlio per me, Harry" mi sorride.

"Mi fa piacere".

Salgo in camera mia e prendo il telefono dalla tasca della giacca componendo in fretta il numero di telefono di Isabella. Non so proprio cosa dirle, ho paura che adesso nonno voglia più. Lo ho spezzato il cuore, i suoi occhi erano diventati improvvisamente cupi dopo che le avevo detto di non voler più stare con lei. Cosa diavolo mi è saltato in mente?!
Non posso restare senza di lei, è l'unica cosa che mi fa ancora desiderare di essere un uomo migliore. Uomo...che parolone, non so se davvero considerarmici. Mi vedo più come un codardo, incapace di esternare i miei sentimenti alla persona che amo, che gran coglione.

Il telefono sta squillando da un bel po' ormai, ma ancora nessuna risposta.
Sarà incazzato, non mi vorrà parlare.
Vabbè, la chiamerò stasera.

Torno di sotto in soggiorno raggiungendo Carol.

"Ci hai già parlato?" Mi chiede.

"No, non mi ha risposto".

"Vuol dire che sarà arrabbiata, devi solo lasciare che si calmi" mi consola.

"Sì, è meglio fare così. Spero solo di non aver fatto una grande cazzata irrimediabile".

"A tutto c'è rimedio Harry, abbi fede".

"Ho smesso di avere fede tanto tempo fa" ammetto.

"Non dire così, in questo modo non risolvi niente se ti deprimi. Se davvero la ami farai di tutto per lei. Io ne so qualcosa dell'amore, può farti cambiare più di quanto tu immagini" mi dice Carol.

"Diffido abbastanza dell'amore, prima o poi anche quello finisce. Mia madre e mio padre si amavano, eppure hanno divorziato".

"Evidentemente il loro amore non era abbastanza forte per superare le difficoltà che stavate affrontando".

"E cosa dovrebbe rassicurarmi dal fatto che anche con Isabella potrebbe essere così?".

"Nulla, ma se tu pensi che non durerà è ovvio che le cose non andranno mai meglio".

"Perché dovrei illudermi che non sia così? Sono solo realista".

"No Harry, sei solo pessimista".

"Non è vero" rispondo seccato.

"È così, non lo vuoi ammettere perché sei troppo orgoglioso. Sei come Nathan, tale padre tale figlio".

"Zitta! Io non sono come mio padre, non sarò mai come lui! Non abbandonerò mai la mia famiglia, non sarò mai un viscido codardo".

"Eppure hai abbandonato Isabella.
Hai lasciato che lei se ne andasse dopo che l'avevi ferita, dimmi tu se questo non è segno di codardia ".

"Lo so che ho fatto una cazzata, ma rimedierò al mio errore. Non farò mai come lui, non scapperò dai miei problemi".

"Me lo auguro per te Harry. Sappi che ogni volta che sentì il bisogno di parlare con qualcuno io ci sono" mi avvisa.

"Sì, lo so. Però non credo che altri momenti come questi accadranno spesso" ammetto.

Normalmente non sarei rimasto qui a discutere con la mia matrigna, ma dovevo sentire il parere di qualcuno. Sentivo il bisogno di sfogarmi.

Mi manca Isabella, avremmo potuto passare dei bellissimi giorni qui insieme. Ci saremmo divertiti, invece per colpa mia abbiamo litigato.
Se non fossi stato il solito stronzo a quest'ora non mi sarei esasperato in questo modo, come un pazzoide.

Mi riprendo dai miei pensieri quando il telefono di Carol squilla.

"Aspetta un attimo, magari sarà Nathan" dice lei.

Prende il telefono e risponde alla chiamata.

"Pronto?".

Sento il brusio di una voce, ma non capisco chi le sta parlando e cosa le stia dicendo.

Realizzo che non è una bella cosa quando il volto di Carol si pietrifica in un istante.

"Che succede?" Chiedo curioso.

Non risponde.

"Oh mio dio" dice.

"Carol?!" Mi rivolgo a lei impaziente di sapere che sta succedendo.

"Va bene, vengo subito" dice lei prima di spegnere il telefono.

"Carol ma cosa c'è?" Domando.

"Harry, c'è stato un'incidente stradale".

My First ||H.S||Where stories live. Discover now