CAPITOLO 31

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"Non sono stata io" singhiozzo.

"Si avvisa che il parco chiuderà tra cinque minuti" dice una voce metallica. Non mi muovo. Mi nascondo dietro un cespuglio e aspetto che il sorvegliante finisca di controllare se tutti sono andati via. Per questa sera voglio restare qui. Sento un cellulare che squilla. Non sono sola, ci sarà sicuramente qualcuno e non è neanche così lontano. Lo squillo finisce e sento la voce di Chanyeol. È la mia immaginazione, non può essere lui.

"Cosa?" chiede la voce e confermo i miei dubbi. Sta piangendo e non fa altro che singhiozzare. Dovrei farmi vedere? Mi crederebbe se gli dicessi che la colpa non è mia? Mi alzo e cerco di avvicinarmi a lui.

"Chanyeol" appena mi vede, si alza subito e mi prende per le spalle portandole vicino all'albero più vicino. Il suo sguardo è pieno di rabbia.

"Che vuoi?" Mi urla in faccia. Siamo nell'angolo del parco opposto all'entrata, quindi è difficile che qualcuno ci senta.

"Non sono st-"

"Smettila! Non voglio più sentirti, nè vederti e nè sapere più notizie di te. La mia vita è rovinata e anche la tua. Sai, però, qual è la differenza tra me e te? Tu verrai dimenticata o al massimo ricordata come quella stronza che ha messo nei guai il povero Chanyeol, quando in realtà sono io lo stronzo che non si è preoccupato di nessuno" il suo alito non fa altro che arrivarmi in faccia e non è piacevole, puzza di un qualcosa mai sentito. Penso che sia l'erba che fuma.

"Non permetterti di dirmi più qualcosa del genere" lo spingo via da me. È così stordito che cade a terra. Ho fatto tanti errori, ma lui non è da meno. Per un attimo cambia espressione, diventando spaventato, poi ritorna come prima. Si avvicina e mi prende una ciocca di capelli senza tirarla. Non lo farà mai.

"Sei un diavolo, riprenditi" gli dico guardandolo negli occhi. Me ne vado e cerco un modo per uscire, però non ritorno a 'casa'.

Il giorno dopo, quando sono sicura che ormai gli altri sono a lavorare, preparo i miei bagagli e li porto con me. Troverò un altro appartamento. Arrivati alla SM, mi dirigo verso l'ufficio del capo.

"Sono Lee Hyuna" entro.

"Siediti" faccio come mi dice.

"Ti rendi conto della gravità della situazione che hai creato?"

"Non sono stata io, non potrei mai"

"Perché?"

"Chanyeol mi piace e non potrei mai fargli qualcosa del genere" intanto lui guarda la porta dietro di me.

"Da quanto tempo sei a conoscenza che Chanyeol si droga?"

"Da quasi due settimane" abbasso la testa.

"Lui ti ha chiesto di mantenere il segreto o sei stata tu a non voler dire niente a nessuno?"

"Entrambi"

"Ora puoi entrare" dice alla porta. Entra Chanyeol. Non ci guardiamo.

"Vi siete messi d'accordo? Avete detto le stesse cose" dice il capo. Abbassiamo la testa.

"È la verità dei fatti" risponde Chan.

"Tu ricambi i suoi sentimenti?" Si rivolge a Chanyeol. Lui annuisce.

"Ho pensato molto a cosa fare con voi due" vedo le mani di Chanyeol stringersi in un pugno.

"Signorina Lee, sei licenziata" dovevo aspettarmelo. Saluto e me ne vado. Mentre sto per afferrare la maniglia della porta per uscire, il capo continua.

"Hai deluso me e tutta la SM, vergognati. Da te non me l'aspettavo, ti conosco da quando eri un moscerino" non riesco a muovermi. Per un attimo il capo sembra dispiaciuto di dire quelle parole.

"Mi dispiace"

"Ti metterò alla prova questa settimana: resterai dall'alba fino a notte tarda a provare o aiutare lo staff dell'agenzia e, se veramente non è stata Hyuna, dovrai scoprire chi ti ha messo nei guai. Se fallirai, non sarai più membro degli EXO."

MA CHI ME L'HA FATTO FARE! |C.Y.|Where stories live. Discover now