CAPITOLO 35

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Dopo dieci giorni trascorsi nelle poche mura del mio appartamento in affitto, sento la testa scoppiare. Mi sono dedicata alla lettura, ai drama e allo studio. Ho perso la fame e il sonno. Non ho neanche il coraggio di prendere il cellulare perché so che leggerei solo articoli su Chanyeol e di quanto io sia stata una bastrda a fargli una cosa del genere. I poliziotti vengono a casa e mi annunciano che sono fuori dagli arresti domiciliari. Di regola sarei libera se non fosse per la SM che mi ha chiesto di non farmi vedere dagli altri. E così, anche oggi, resto a casa.

All'alba del giorno dopo sono fuori la prigione. Sono sicura che a quest'ora nessuno potrà fotografarmi o insultarmi. È l'orario che ho preferito in assoluto durante questi dieci giorni: nessuno che ti interrompeva se non il cinguettio degli uccelli e il cigolio delle poche porte del vicinato che indicavano l'abbandono temporaneo dei capi di famiglia per andare a lavorare. Mi sono ridotta uno straccio. Non so neanche in che condizioni sono adesso. Im Seo Hoo, il poliziotto che è venuto quasi tutti i giorni a controllarmi a casa, appena mi vede è leggermente sorpreso.

"Cosa ci fai qui?" Mi chiede. Ormai siamo diventati quasi amici. È stato l'unica compagnia, anche piacevole, che ho avuto in questi giorni. Non rispondo, la risposta dovrebbe essere ovvia, infatti mi conduce nella sala di ricevimenti.

"È un piacere che ti faccio" mi informa prima di andarsene. Non riesco neanche a ringraziarlo. Chanyeol ancora deve arrivare, forse lo avrò svegliato. Sento la porta aprirsi seguito dal rumore di passi pesanti. Ecco che vedo un Chanyeol assonnato, dai capelli neri disordinati e una divisa a righe bianche e nere. Ha le manette alle mani e fatica a strofinarsi gli occhi.

"Hyuna?" Chiede quasi incerto che sia io. Mi vengono gli occhi lucidi e annuisco lentamente.

"Come stai?" Gli chiedo. Si siede e mi fissa intensamente il viso per un po'.

"Sei diventata così pallida in così poco" mi rispecchio nel vetro dietro alle sue spalle e vedo le occhiaie violastre sotto ai miei occhi che fanno contrasto al mio colorito pallido. Quando riguardo Chanyeol guarda di lato impassibile.

"Non mi hai risposto" ribatto.

"Io sto bene. Adesso puoi andare"

"Cosa?" Balbetto.

"Hai sentito" adesso la sua voce non è così ferma come prima. Cosa gli prende?

"Sono venuta qui per te."

"Lo so."

"Perché mi stai trattando in questo modo, adesso?"

"Voglio che ti crei una vita nuova" non credo a quello che sta dicendo.

"Dopo avermi detto che mi ami e che volevi superare tutto con me? Scordatelo" rido nervosamente.

"Ho chiesto al capo di comprarti un biglietto per le Filippine, così raggiungerai velocemente la tua famiglia"

"Sei incredibile. -rido rumorosamente con falsità- È così che tu risolvi i problemi? Cacciarmi dalla Corea? Ho scoperto un nuovo lato di te: sei un vigliacco-"

"Voglio solo il tuo bene!"

"Ma vaffanculo! -urlo- Penso che dopo tanto tu non abbia ancora capito il mio carattere. Non hai capito che per te farei di tutto perché è la prima volta che mi sento così. Forse non è la stessa cosa per te, ma non sai che ogni volta che ti vedo è come non avere più i piedi per terra, il mio cuore batte così forte che per poco non impazzisce, le gambe mi tremano, sorrido anche quando dici cose stupidissime, guardo solo te quando siamo con gli altri e non riesco a pensare a qualcun altro se non te. Cosa posso farci? È così da anni ormai e non voglio sentirmi più in colpa perché provo questo per te, perché sto bene così e adesso che so che i miei sentimenti sono ricambiati mi sento anche meglio, ma non capisco perché tu ti blocca così d'improvviso per poi ricercarmi quando senti che non ce la fai più. Non possiamo avere un rapporto come lo hanno tutte le coppie normali?" adesso mi guarda. Non si aspettava tutto ciò e sinceramente neanche io. Non ero venuta qui per dichiararmi. Dichiarare i propri sentimenti in una sala d'interrogatorio mentre si sta parlando con il ragazzo che ti piace che è stato arrestato non è una bella cosa da raccontare di certo ai tuoi futuri figli.

"Ti prego, non tornare più."

"È questo quello che vuoi? Certo che sei lunatico, eh. Prima mi vuoi, poi dici di no. Puoi darmi una risposta definitiva? Sai, non sono la bambola che puoi prendere quando vuoi. Vorrei anche io farmi una famiglia e vivere la mia vita, quindi se non mi vuoi lo accetterò e me ne farò una ragione. Sta a te decidere, ma poi non cambiare idea, per piacere."

"Ti chiedo solo un piacere: la prima volta che ci vedremo fuori di prigione, abbracciami."

"Fino ad allora non vorrai vedermi?" Stringo i pugni. Annuisce senza neanche guardarmi.

"Hyuna, andiamo" Im Seo Hoo mi prende delicatamente per le spalle e mi porta fuori dalla stanza. Continuo a guardare Chanyeol.

"Non hai nient'altro da dirmi?" Grido agitandomi, Seo Hoo mi blocca al suo petto.

"Per piacere, portatela via."

MA CHI ME L'HA FATTO FARE! |C.Y.|Where stories live. Discover now